Mosaicista veneziano (m. 1594). Nel 1532 entrò come apprendista nella fabbrica di S. Marco. Eseguì mosaici su cartoni del Tintoretto (Le nozze di Cana, 1566-68) e del Veronese (La guarigione del lebbroso [...] e del cieco nato, 1568-72) ...
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Mosaicista veneziano (m. 1631 circa), attivo dal 1577. Eseguì varî mosaici per S. Marco, a Venezia, tratti da cartoni del Tintoretto, di Palma il Giovane, dell'Aliense. ...
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Pittore (Verona 1544 circa - Venezia 1609), nipote di Paolo Veronese, che dapprima imitò, volgendosi poi ai modi di Palma il Giovane e del Tintoretto (opere a Venezia, in S. Nicolò dei Mendicoli, S. Giovanni [...] Crisostomo) ...
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Pittore (Monaco di Baviera 1564 - Augusta 1625); fu in relazione con P. Bril e J. Bruegel durante il suo soggiorno romano (1589-95). A Venezia (1595-1606) fu amico di I. Palma il Giovane ed ebbe tra i [...] suoi collaboratori A. Elsheimer; ma particolarmente importante per la sua formazione fu la conoscenza dell'opera del Tintoretto e del Veronese. Dal 1606 si stabilì ad Augusta. Si specializzò nell'eseguire eleganti opere di piccolo formato, ...
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Pittore (Bologna 1656 - ivi 1727). Allievo di D. Canuti e poi di L. Pasinelli, studiò a Venezia (1675 circa) le opere del Veronese e del Tintoretto. Dipinse tele e affreschi a Bologna, Zola Predosa, Novellara, [...] Torino. Poco nota la sua prima attività, scadenti le opere tarde. Nel suo periodo migliore (1680-1690) eseguì invece cicli di affreschi (villa Albergati a Zola; pal. Alamandini a Bologna) e varî quadri ...
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Pittore e incisore (Anversa o Malines 1550 circa - Treviso tra il 1603 e il 1605). Fu a Venezia e poi (dal 1582) a Treviso. Vicino a Tintoretto e poi a Veronese, eseguì pale e ritratti ma fu, con Paolo [...] Fiammingo, specialista in paesaggi. Tra le opere, Incendio di Palazzo Ducale (1577-78) e Concerto all'aperto, Treviso, Museo Civico; affreschi del duomo di Conegliano (1593) ...
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Grèco, Il (sp. El Greco). - Soprannome con cui è conosciuto Domìnikos Theotokòpulos, pittore cretese trapiantato in Spagna (Creta 1541 - Toledo 1614). Discepolo di Tiziano, subì l'influsso del Tintoretto, [...] tizzone, 1570 circa, pinac. di Napoli, museo di Capodimonte), ma soprattutto al G. fu congeniale il luminismo del Tintoretto (La Vergine, Strasburgo, Musée de beaux-arts; Ultima cena, Lugano, collezione Thyssen-Bornemizsa), mentre la sua cultura si ...
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Pittore (Anversa 1532 - ivi 1603), figlio del pittore Peter (n. 1490 - m. 1567); allievo di F. Floris, dopo un viaggio in Italia (1552-58) risentì dell'influenza del Tintoretto. ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Valentino Pace
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Sul finire della prima metà del Cinquecento l’incontro con la tradizione toscana e romana [...] . Eredi e tuttavia affrancate dalla pittura tonale di Tiziano, ne manifestano la più alta espressione la "pittura scura" di Jacopo Tintoretto e quella "chiara" di Paolo Veronese.
La svolta del 1540 e l’apertura al manierismo
Nel corso del terzo e ...
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Pittore (Orzinuovi 1563 - Brescia 1629). Formatosi in un ambiente legato alla lezione del Moretto, il C. fuse in un personale manierismo spunti tratti anche dai Campi, da Palma il Giovane, Tintoretto e [...] Veronese: Caduta della manna (1587, Cremona, Palazzo civico); Madonna del Rosario (1589, Ome, parrocchiale); Elemosina di s. Carlo Borromeo (1616, Brescia, S. Carlo alla Casa di Dio) ...
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detto
détto agg. e s. m. [lat. dĭctus, dĭctum]. – 1. In funzione di participio, oltre agli usi di dire, sono da notare le frasi: è presto d., si fa presto a dire, non è cosa tanto facile come sembra; propriamente d.; così d. (v. cosiddetto);...
valore
valóre s. m. [dal lat. tardo (in glosse) valor -oris, der. di valere: v. valere]. – 1. Riferito a persona indica: a. Possesso di alte doti intellettuali e morali, o alto grado di capacità professionale: un uomo, una donna di v., di...