. Castello medievale su di una punta del litorale tirrenico, a circa 60 chilometri da Roma e 11 da Nettuno; è fondato sulle rovine di una villa romana, con una bella peschiera entro il mare; l'antica villa [...] luogo, dove soggiornarono Cicerone e Augusto, Tiberio e Caligola. Augusto vi contrasse quelle febbri Anzio, Satrico, Astura, ecc., Roma 1879; G. Tomassetti, la Campagna romana, II, Roma 1910, p. 317 seg.; 323 segg.; F. Gregorovius, Passeggiate per ...
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Console romano del 32 d. C., figlio di Lucio Domizio (v.) e di Antonia Maggiore (v.). Fu in Asia come compagno di Gaio Cesare, figlio adottivo di Augusto (1-4 d. C.), e perciò non può essere stato molto [...] con la sorella Domizia Lepida. Si salvò grazie alla morte di Tiberio. Nel dicembre di quell'anno, 37 d. C., D. nell'anno seguente, a Pirgi.
Bibl.: H. Dessau, Prosopogr. Imp. Rom., II, p. 17 segg., n. 109; Groag, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., IX ...
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Commentatore di Virgilio, da non confondersi con Elio Donato (v. sotto). Fiorì verso la fine del sec. IV, come si deduce, con qualche probabilità, dal fatto che, mentre conosce Servio, non ne è conosciuto. [...] innanzi negli anni per lasciarla quale esempio da imitare al figlio Tiberio Claudio Donaziano. Non si tratta in realtà d'una raccolta due volumi, Lipsia 1905-6.
Bibl.: M. Schanz, Gesch. der römischen Litteratur, II, i, 3ª ed., Monaco 1911, § 248, 2. ...
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. La centesima rerum venalium è una tassa dell'1 % su tutte le vendite all'asta, stabilita da Augusto, probabilmente nel 6 d. C., quando creò l'aerarium militare. Nel 15 il popolo ne chiese l'abolizione, [...] che Tiberio rifiutò; ma nel 17, dopo l'annessione della Cappadocia, la ridusse alla metà (ducentesima). Caligola, nel coll. 1928-29; Leist, ibid., II, col. 2272; E. De Ruggiero, Dizionario epigrafico di antichità romane, II, p. 180; Th. Mommsen, in ...
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(lat domânus) - È propriamente il padrone rispetto al servus e al liberto; ma poi anche i membri liberi della famiglia presero a chiamare dominus il pater familias e domina la mater, e infine la parola [...] Augusto proibì anche ai famigliari di chiamarlo dominus. Tiberio riteneva quel titolo una contumelia. Per primi Bibl.: T. Mommsen, Röm. Staatsrecht, II, 3ª ed., Lipsia 1887, p. 760; G. Lugli, in De Ruggiero, Diz. Epigrafico, II, 11, 1910, p. 1941; K ...
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Città antica del Lazio, situata a 11 miglia da Roma, lungo la Via Appia, della quale costituiva la prima stazione (odierne Frattocchie). La tradizione la diceva fondata da Latino Silvio, uno dei re di [...] onore della gente Giulia, un teatro, e un tempio dedicato da Tiberio al divo Augusto nel 16 d. C. con uno speciale collegio Albanae, oltre alle Virgines Vestales addette al culto di Vesta.
Bibl.: G. Tomassetti, La Campagna Romana, Roma 1910, II. ...
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Poeta greco, figlio di Callippo da Mitilene, visse fra il 70 a. C. e il 18 d. C. Fu due volte ambasciatore a Roma per la sua città (45 a. C. e 25 a. C.). Fece parte della corte imperiale ed asservì l'arte [...] , Marcello, Antonia, Ottavia, Druso, Germanico, Tiberio). Di lui sono conservati 51 epigrammi nell'Antologia ; F. Susemihl, Gesch. d. gr. Liter. in d. Alexandrinerzeit, Lipsia 1892, II, p. 561 segg.; C. Cessi, La poesia ellenistica, Bari 1912, p. 299 ...
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ZELOTI (greco Ζηλώτης)
Il termine significava genericamente in ebraico (qannā') la qualità di colui che è "zelante" ("geloso") per una cosa (cfr. Esodo, XX, 5; XXXIV, 14; I Maccabei, II, 50). Al tempo, [...] e provocò nuove insurrezioni antiromane sotto il procuratore Tiberio Alessandro e specialmente gli ultimi mesi prima dello Flavio Giuseppe, Antichità giud., XVIII,1, 6; XX, 5, 2; Guerra giud., II, 8,1; 17, 8-9; IV, 3, 9, ecc.). Riguardo all'apostolo ...
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Città dell'Hispania Baetica sulla costa del Mediterraneo, nel paese dei Bastuli, a ovest di Urci (Almeria). Pare fosse in origine una colonia fenicia, secondo affermano Strabone (III, 4), Plinio (Nat. [...] (Corp. Inscr. Lat., II, pp. 267 e 877), mentre le sue monete conosciute, medî bronzi di Tiberio recanti al verso la rappresentazione di e altri resti architettonici di età romana. Oltre gli autori citati la ricordano Tolomeo (II, 4) e Pomponio Mela ...
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Celebre oratore, nativo di Nemausus (Nîmes) nella Gallia Narbonense, maestro di Quintiliano; visse dal 14 circa a. C. al 58 d. C. Fu consul suffectus nel 39 sotto Caligola e curator aquarum nel 49. Ebbe [...] poteva nell'eloquenza: onde ebbe lodi e danaro da Tiberio. Nell'arte oratoria Quintiliano lo ravvicina agli antichi: Zurigo 1842, p. 565 segg.
Bibl.: H. Dessau, Prosopogr. Imp. Rom., II, p. 16, n. 106; A. Kappelmacher e G. Wissowa, in Pauly-Wissowa, ...
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patria
pàtria s. f. [dal lat. patria, propr. femm. sostantivato (sottint. terra) dell’agg. patrius «paterno»: v. patrio]. – 1. a. Il territorio abitato da un popolo e al quale ciascuno dei suoi componenti sente di appartenere per nascita,...