Steiner, George
Giuliana Scudder
Scrittore e saggista di origine austriaca, nato a Parigi il 23 aprile 1929, naturalizzato statunitense nel 1944. Di famiglia ebraica, allontanatasi dall'Austria a causa [...] di The Economist a Londra (1952-56), dal 1966 ha sostituito E. Wilson come critico letterario per il NewYorker e anche poesie (Poems, 1953), racconti (Anno Domini, 1964) e un romanzo The portage to San Cristobal of A. H. (1981; trad. it. 1982), ...
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MUMFORD, Lewis
Francesco Paolo Fiore
(App. II, II, p. 369)
Critico, storico dell'architettura e urbanista-sociologo, morto ad Amenia (New York) il 26 gennaio 1990. La sua preparazione fu quella, vasta [...] a periodici e riviste: la sua più importante collaborazione fu quella, prestata per oltre vent'anni, al NewYorker. Dopo il primo più sistematico lavoro, The story of utopias (1922; trad. it., 1968), i presupposti per una rivalutazione della cultura ...
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McCARTHY, Mary
Biancamaria Tedeschini Lalli
Scrittrice americana, nata a Seattle, Wash., il 21 giugno 1912. Molto ci è detto della sua infanzia e prima giovinezza presso i nonni nel suo Memories of [...] un romanzo cui è arrisa ampia fortuna critica e di pubblico, The group, del 1963 (trad. it., Milano 1964). La dimensione come Nation, New Republic e Partisan Review, Observer ed Encounter, sarà poi a lungo associata al NewYorker del cui stile ...
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JENNINGS, Elisabeth
Rosario Portale
Poetessa e saggista inglese, nata a Boston (Lincolnshire) il 18 luglio 1926. Ha studiato alla High School e al St. Anne's College di Oxford. Dopo aver lavorato come [...]
Da Poems (1953), A way of looking (1955) e A sense of the world (1958), Song for a birth or death (1961), Recoveries (1963), misconosciute della nostra epoca.
Collabora con testate prestigiose (NewYorker, Daily Telegraph, Observer, ecc.) e ha ...
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ODETS, Clifford
Salvatore Rosati
Scrittore drammatico americano, nato a Philadelphia, Pa., il 18 luglio 1906. Interruppe gli studî per fare l'attore; nel 1930 entrò a far parte del Group Theatre, organismo [...] (non rappresentato); Humoresque, 1942; None but the lonely heart, 1943, Deadline at dawn, 1944.
Bibl.: R.B. Mantle, Contemporary American playwrights, New York 1938; J. McCarten, Revolution's number one boy, in NewYorker, 22 gennaio 1938; E. J. R ...
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SALINGER, Jerome David
Biancamaria TEDESCHINI LALLI
Romanziere americano, nato a New York nel 1919. Il S. ha studiato nella sua città natale e presso un collegio militare della Pennsylvania, senza terminare [...]
Il primo racconto del S. apparve nel 1940; ma fu il romanzo The catcher in the cye (Boston 1951; 1ª tr. it., Vita da uomo, Roma poi è quello del famoso e sottile periodico newyorkese (il NewYorker) su cui sono apparsi la maggior parte dei suoi ...
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MALAMUD, Bernard
Biancamaria TEDESCHINI LALLI
Scrittore statunitense, nato a Brooklyn il 26 aprile 1914. Ha frequentato il College of the City of New York e poi la Columbia University. Nel 1940 pubblicò [...] collaborazioni regolari a Harper's Bazaar, Partisan Review, NewYorker, Commentary, e al londinese World. Insegna attualmente fruttò il National Book Award (The magic barrel, New York 1958).
Bibl.: N. Podhoretz, Thenew nihilism, in Partisan Review, ...
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Tortura
"Una strana conseguenza
che necessariamente deriva dall'uso
della tortura è che l'innocente
è posto in peggiore condizione che il reo"
(Cesare Beccaria, Dei delitti e delle pene)
Un dramma diffuso [...] Rumsfeld, secondo quanto afferma il giornalista del NewYorker Seymour Hersh, premio Pulitzer.
In effetti, durante index Act 40/008/2003, dicembre 2003.
M. Bowden, The dark art of interrogation, "The Atlantic Monthly", ottobre 2003 (trad. it. Con la ...
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In Cold Blood
Bill Krohn
(USA 1967, A sangue freddo, bianco e nero, 134m); regia: Richard Brooks; produzione: Richard Brooks per Columbia; soggetto: dall'omonimo romanzo di Truman Capote; sceneggiatura: [...] sembianze di suo padre.
Pubblicato a puntate sul "NewYorker" con grandissimo successo, In Cold Blood, romanzo n. 3, Summer 1968.
E. Murray, 'In Cold Blood': The film novel and the problem of adaptation, in "Literature/Film quarterly", n. 2, Spring ...
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slow journalism
loc. s.le m. inv. Giornalismo lento, che persegue un’elaborazione accurata e meditata delle notizie e delle informazioni raccolte.
• «Qualche tempo fa una nostra giornalista è stata molto [...] che il nostro sia slow journalism» (David Remnick, direttore del «NewYorker», intervistato da Giulia Crivelli, Sole 24 Ore, 24 aprile 2011, recenti e accurati esempi di slow journalism multimediale, «The Long Night» apre anche un nuovo percorso per l ...
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