CATTEDRA (καϑέδρα, cathědra)
G. Matthiae
P. Pisani
Tipo di antico sedile, distinto presso i Greci in tre ùpi: thrònos, klismòs (o klisìe o khntèr) e dìphros. Mentre quest'ultimo è un semplice sgabello [...] Apostoli, come quelle dei vescovi, erano tenute in grande venerazione dai fedeli dei due primi secoli; ciò è attestato già da Tertulliano, De praescript., 38; Eusebio, Hist. eccl., vii, 19, e altri, che si riferiscono appunto alla c. di S. Pietro in ...
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(fr. bible; sp. biblia; ted. Bibel; ingl. btble).
Sommario: Natura e carattere della Bibbia: Nome e divisione, autorità e ispirazione, p. 879; numero dei libri e canone, p. 882; ordine dei libri e carattere [...] in latino) fra le mani di popolani, quali i martiri di Scilli; il punto iniziale poté essere almeno circa il 150. Tertulliano ora traduce direttamente dal greco, ora cita da versioni latine già esistenti: una Bibbia latina intera non l'ha ancora. San ...
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. Se la specialissima condizione in cui gli ebrei si trovano fin dall'inizio della loro dispersione nel mondo (v. diaspora) ha provocato ovunque e in tutti i tempi l'avversione, manifestatasi in forme [...] di nuove opere: citeremo solo il Dialogo con Trifone di Giustino martire, i numerosi Adversus (o: Contra) Iudaeos di Tertulliano, S. Cipriano, S. Agostino, ecc. Divenuto poi il cristianesimo religione ufficiale, le leggi imperiali colpirono tutti gli ...
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Profeta ebreo vissuto sino ai tempi di Ciro, deportato tra i primi a Babilonia, autore del libro omonimo. Di lui parla, come di uomo distintosi per santità e saggezza, il contemporaneo Ezechiele (Ezech., [...] vicina all'ebraico, di Teodozione, che fu quasi esclusivamente usata dai Padri e scrittori ecclesiastici (eccettuati Giustino e Tertulliano) e nelle versioni, tra cui la Volgata, nella quale S. Girolamo accuratamente segnala le parti non esistenti ...
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TESSALONICESI, Lettere ai
Silvio Rosadini
Sono due lettere di S. Paolo, indirizzate ai cristiani di Tessalonica, e contenute nel Nuovo Testamento.
Tessalonica (oggi Salonicco; v.) ai tempi di S. Paolo [...] 54-55), Ireneo (Contra Haer., V, 6,1), Clemente di Alessandria (Paedag., I,1), Eusebio (Hist. eccl., III, 3, 25), Tertulliano (De resurrectione carnis, 24), ecc., la ritengono parimente senza alcuna esitazione di Paolo; ma anche al sorgere prima del ...
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- Dalla parola con la quale principia, comunemente si dice Credo la formula di professione della fede cristiana, stabilita dalla Chiesa. Più propriamente però si dice simbolo: termine derivato dal linguaggio [...] e che sia stato anticamente conosciuto anche in Occidente e nella stessa Roma, è stato dimostrato dal Lietzmann con le testimonianze di Tertulliano, d'Ireneo e di Giustino.
Ora, se si astrae dalle differenze, rimane una larga base comune, la quale ci ...
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PURGATORIO
Enrico ROSA
Luigi GIAMBENE
. Secondo la dottrina cattolica, è un luogo o stato di espiazione e pena temporanea, in cui le anime dei giusti, morti nello stato di grazia ma non ancora mondi [...] , De Purgatorio, I, iv-viii).
I Padri antichi attestano la tradizione della Chiesa; le loro testimonianze vanno, fra i Latini, da Tertulliano (come in De anima, De monogamia, ecc.; cfr. A. D'Alés, La théologie de Tertullien, Parigi 1905, p. 133 segg ...
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La cristianità di Colosse (v.) non era stata direttamente fondata dall'apostolo Paolo, giacché nella nostra lettera i Colossesi, insieme con i fedeli di Laodicea, sono enumerati fra quelli che non avevano [...] autentica.
La tradizione, dagl'inizî del sec. II ha ritenuta la lettera per paolina, come si rileva da Marcione (v. Tertull., Adv. Marc., V, 19) da Ireneo (Adv. Haer., III, 14, 2), dal frammento Muratoriano (lin. 52), da Clemente Alessandrino (Strom ...
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Scrittore greco, nato, secondo la tradizione più attendibile, a Messene: incerto però è se si tratti della Messene di Sicilia o di quella del Peloponneso. Se è vera, e non partecipe del carattere romanzesco [...] cita Evemero (Ad Autol., III, 7) e usa largamente gli Oracoli sibillini; il passo di questi ricordato sopra ricorre in Tertulliano (Ad nat., II, 12) in un contesto che presenta stretta analogia con Minucio Felice, il quale (Octavius, XX, 5-6 ...
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PENATI (dal lat. penus "commestibili di riserva", poi "ripostiglio delle provviste")
Nicola Turchi
I Penati sono gli spiriti tutelari dei viveri di riserva della famiglia (perciò Dion. Alic., I, 67, [...] ebbe diffusione in Roma all'alba dell'impero. La relazione fra i due gruppi di divinità è confermata da una notizia di Tertulliano (De spect., 8) il quale afferma che nel mezzo del circo massimo v'erano tre colonne con immagini di Sessia (dea della ...
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romanita
romanità s. f. [der. di romano1]. – 1. non com. La qualità di romano, l’essere romano: una tradizione d’indiscussa romanità. 2. L’insieme delle tradizioni che s’incentrano in Roma, in quanto considerata punto d’irraggiamento dei valori...
patripassiani
s. m. pl. [dal lat. tardo patripassiani -orum, comp. di pater -tris «padre» e passio -onis «passione»]. – Nome con cui da Tertulliano, seguito poi da altri controversisti cattolici, furono chiamati i modalisti che, in quanto...