Denominazione, sorta in ambito cristiano negli Stati Uniti agli inizi del 20° sec., ed estesa poi alle due altre religioni monoteiste, ebraica e musulmana, per indicare genericamente i movimenti, dapprima [...] da Dio e contro il taġūt («tiranno», termine coranico utilizzato di frequente per indicare il capo non legittimo). Il terrorismo internazionale legato al f. islamico, diretto soprattutto contro Israele e Stati Uniti, è culminato l’11 settembre 2001 ...
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(XIII, p. 537; App. I, p. 542; II, i, p. 819; III, i, p. 511; IV, i, p. 645; V, ii, p. 38)
di Anna Bordoni
Popolazione
La popolazione ha registrato un elevatissimo incremento, per cui gli abitanti che [...] Cairo tra E., Israele, Palestina e Giordania (2 febbr. 1995), per avviare la collaborazione contro l'integralismo e il terrorismo.
In effetti il problema della violenza terroristica da anni si presentava in E. in termini drammatici, con una spirale ...
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CASERIO, Sante Ieronimo
Alessandro Coletti
Penultimo di otto fratelli, nacque l'8 settembre del 1873 a Motta Visconti, nelle vicinanze di Milano, da Martina Broglia e da Giovanni, che era un contadino [...] sociali, il pensiero anarchico, programmaticamente avverso alla violenza, faceva però registrare in quegli anni azioni di terrorismo, la cosiddetta "propaganda del fatto", posta in essere per lo più da individui isolati rispetto al movimento ...
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(propr. Mohammed ‛Abd al-Ra’uf) Politico palestinese (Il Cairo 1929 - Clamart 2004). Fondatore, nel 1958, di Fatah, la principale organizzazione della resistenza palestinese, assunse dal 1968 l’egemonia [...] futuro Stato palestinese, le inadempienze di Israele nell’attuazione degli accordi, la questione dei rifugiati. Accusato di finanziare il terrorismo in Israele, mentre l’ascesa di Hamas erodeva il suo consenso, ‛A. trascorse gli ultimi due anni della ...
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Stato insulare dell’Asia sud-orientale. La denominazione geografica (comp. di indo- e del gr. νῆσος «isola»), cui talvolta viene preferita quella di Insulindia, si riferisce all’insieme di circa 14.000 [...] una crescente sfiducia nei confronti di Megawati; la sua popolarità risentì inoltre dell’incerta posizione assunta nei confronti del terrorismo islamico, che nell’ottobre 2002 mise a segno nell’isola di Bali il primo di una serie di sanguinosi ...
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All'inizio degli anni Novanta del 20° sec. la disintegrazione dell'Unione Sovietica e il collasso dei regimi satelliti nell'Europa orientale si imposero nell'opinione comune come la fine del comunismo. [...] gli altri, l'opposizione alla linea politica di G.W. Bush e all'idea della guerra permanente al terrorismo; la ripresa del conflitto sociale contro la "globalizzazione capitalista"; l'opposizione alle politiche di smantellamento dello Stato sociale ...
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. Uomo politico e militare cinese, noto come il "Generale Cristiano". Nato nel 1880 a Chao hsien, nell'An-Hwei, morto nel Mar Nero, per incidente di volo, nel settembre 1948. Nel 1922 fu eletto governatore [...] era il capo delle forze progressive del Kwo-min t'ang. Inviato negli Stati Uniti nel 1946, quale capo della commissione cinese delle acque, ruppe col generalissimo, accusando il suo regime di terrorismo e corruzione e si rifiutò di rientrare in Cina. ...
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Settantasette
e giovanile sviluppatosi in Italia nel 1977; fu caratterizzato da un accentuato radicalismo negli atteggiamenti politici e culturali, a cui affiancava una percezione esasperata della specificità [...] situazione determinata dal rapimento e assassinio di A. Moro (1978), alcuni esponenti del movimento furono coinvolti nel fenomeno del terrorismo e si unirono alla lotta armata. Negli anni successivi l’eredità del movimento fu raccolta, in parte, sia ...
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SINDACALISMO
Bruno Ugolini
(XXXI, p. 830; App. II, II, p. 831; III, II, p. 747; IV, III, p. 333)
Il movimento sindacale italiano, nelle sue espressioni maggiormente rappresentative (CGIL, CISL e UIL), [...] il rapimento di A. Moro e il suo assassinio, circa due mesi dopo. I sindacati, rispetto al fenomeno del terrorismo delle Brigate Rosse, assunsero un atteggiamento di maggior chiarezza e fermezza, anche nei luoghi di lavoro, soprattutto dopo lo shock ...
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Giancarlo Bosetti
Essere o non essere Charlie
L’attacco terroristico del 7 gennaio 2015 al giornale satirico ha prodotto un eccezionale momento di solidarietà globale contro la violenza ma anche riaperto [...] fine di quei giorni di tensione e di sangue.
«E nulla ci deve dividere». L’unità nella reazione contro il terrorismo jihadista ha tenuto insieme in quelle ore posizioni assai diverse. Al corteo di Parigi hanno partecipato anche il leader israeliano ...
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terrorismo
s. m. [dal fr. terrorisme]. – 1. Nella storiografia, il governo del Terrore in Francia, durante la Rivoluzione; per estens., regime politico, metodo di governo fondato sul terrore. 2. L’uso di violenza illegittima, finalizzata a...
terrore
terróre s. m. [dal lat. terror -oris, der. di terrere «atterrire»]. – 1. a. Sentimento e stato psichico di forte paura o di vivo sgomento, in genere più intenso e di maggiore durata che lo spavento: suscitare, incutere t.; vista, scena,...