Famoso attore romano (prima metà del 2º sec. a. C.); è noto per aver recitato con fortuna le commedie di Cecilio Stazio e aver portato al successo anche le commedie di Terenzio tra cui l'Hecyra alla sua [...] terza rappresentazione (160 a. C.) ...
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Grammatico latino del 2º sec. d. C., nativo di Cartagine, maestro di Aulo Gellio e di Pertinace. Scrisse in esametri gli argomenti dei libri dell'Eneide e in senari quelli delle commedie di Terenzio. ...
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commèdia Secondo la definizione invalsa nel 16° sec., rappresentazione scenica, generalmente in versi, di una vicenda tratta dalla vita comune, che, attraverso un susseguirsi di casi divertenti, si risolve [...] c. classica moderna passa attraverso i rifacimenti e le rielaborazioni della c. nuova operati a Roma da Plauto e Terenzio. Sulla formazione del dramma comico letterario latino dovettero influire le più antiche forme dell’atellana, del mimo e forse ...
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Grammatico latino (forse 2º sec. d. C.); fu autore, come si può dedurre dalle citazioni che di lui si trovano in grammatici posteriori, di osservazioni grammaticali e di scolî esegetici a Virgilio e a [...] Terenzio. ...
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Poeta giocoso e satirico (Pistoia 1674 - Roma 1735). Ricevuti gli ordini sacri, visse a Roma, dove occupò varie cariche sino a quella di segretario di Propaganda Fide. Lasciò apologhi latini, una traduzione [...] delle commedie di Terenzio, due orazioni latine, Capitoli satirici e confidenziali, liriche. L'opera sua maggiore è il Ricciardetto, poema giocoso di materia cavalleresca, dal nome del protagonista, un paladino di Francia che, dopo varie avventure, è ...
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Mandragola
Pasquale Stoppelli
Con la Mandragola siamo dinanzi alla più bella commedia italiana di tutti i tempi. Della sua eccezionalità si rese già conto Voltaire nell’Essai sur les moeurs et l’esprit [...] estrae non risponde ad alcuna finalità pedagogica, a nessun modo di miscere utile dulci, ovvero di iuvare e delectare, come in Terenzio è invece evidente. Descrive solo la vita com’è, come i Discorsi e il Principe descrivono la storia e la politica ...
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Filologo classico (Codroipo, Udine, 1897 - Roma 1980), prof. univ. dal 1936, ha insegnato letteratura latina all'univ. di Napoli. Opere: Cicerone (1929); L'Eneide e la poesia di Virgilio (1932); Studi [...] virgiliani (1947); Da Plauto a Terenzio (1946-47); Tacito (1973). Ha diretto Latinitatis Italiae medii aevi inde ab a. CDLXXVI usque ad a. MXXII lexicon imperfectum (4 voll., 1939-64; rist. 1970). ...
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Taide
Manlio Pastore Stocchi
Etera ateniese (sec. IV a.C.), cui furono attribuite imprese e fortune che ne favorirono la fama leggendaria e determinarono l'assunzione del suo nome con valore antonomastico, [...] dell'Eunuchus come fonte dantesca.
Più convincente, in ogni modo, risulta l'ipotesi che D. trovasse citato il passo di Terenzio presso una fonte intermedia; e prevale ora tra i dantisti l'opinione che questa fonte sia da riconoscere nel De Amicitia ...
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Benedettina (n. 935 circa - m. forse dopo il 973). Nel convento di Gandersheim, nella Germania nord-occidentale, si dedicò, oltre che alle pratiche religiose del suo ordine, alla lettura dei classici (Virgilio, [...] Stazio, Ovidio, Prudenzio, Boezio e soprattutto Terenzio). Di questa formazione sono chiara testimonianza i suoi numerosi componimenti poetici, fatti conoscere dall'umanista C. Celtis che li pubblicò nel 1501: sono un ciclo di leggende a carattere ...
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Letterata (n. Venezia 1703 - m. 1779): in Arcadia, Irminda Partenide. Sposò nel 1738 Gaspare Gozzi e, tutta dedita alle lettere, contribuì al disordine finanziario del marito. Collaborò con lui in traduzioni [...] di romanzi, drammi, trattati morali. Tradusse in versi sciolti Terenzio e in prosa Racine. Scrisse molte rime, drammi per musica, tragedie, e una commedia pure in versi sciolti, Le avventure del poeta, 1730. ...
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terenziano
agg. [dal lat. Terentianus]. – Appartenente o relativo al commediografo latino (2° sec. a. C.) Publio Terenzio Afro, autore di sei commedie, nelle quali ebbe a modello soprattutto il greco Menandro: la limpida e sorvegliata semplicità...
reatino
agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Reatinus, der. di Reate, nome lat. di Rieti]. – Di Rièti, città e provincia del Lazio: il territorio r., e come s. m. il Reatino; la popolazione r., e come sost., abitante, cittadino, oriundo di Rieti:...