PORFIRIONE, Pomponio (Pomponius Porphyrio)
Gino FUNAIOLI
Interprete oraziano, appartenente certo al principio del sec. III d. C. Rappresenta per noi la maniera di esporre Orazio nella scuola di quel [...] rettorico-grammaticale; innanzi, un cenno biografico. Di dottrina recondita non c'è molto, sebbene non si trascurino fonti erudite quali Terenzio Scauro, Svetonio, Elenio Acrone: si mira alle esigenze dei giovani. Ma non è che P. ci sia giunto nella ...
Leggi Tutto
Poeta e grammatico latino (fine del 2º sec. a. C.), amico di Lutazio Catulo; scrisse versi d'amore d'indirizzo ellenistico e un carme in settenarî trocaici sulla storia della letteratura (o solo della [...] ) latina, del quale rimangono pochi frammenti: in uno sostiene che l'influsso della poesia greca in Roma ebbe inizio al tempo della seconda guerra punica; in un altro allude malignamente ai rapporti fra il poeta Terenzio e i nobili suoi protettori. ...
Leggi Tutto
D'ignoto paese d'origine, fece i suoi studî ad Oxford, fu poi priore del monastero di Christ Church (Canterbury), e quindi, dal 1177 fino alla morte (1193), abate di Peterborough. Si valse del favore di [...] concessioni e privilegi. Fu un riformatore intelligente ed energico. Versato in letteratura latina, di cui conosceva specialmente Terenzio, Seneca e Marziale, dotto in scienze sacre, arricchì la biblioteca monastica facendo copiare Bibbie, libri di ...
Leggi Tutto
Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Elisabetta Bartoli
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Tutta la ricezione e la trasmissione dei testi classici in età altomedievale avviene [...] ne sono altri che, […] pur disprezzando altre opere di autori pagani, leggono e rileggono di frequente le creazioni poetiche di Terenzio. […] Certo non ho dubbi che da parte di qualcuno mi si possa rinfacciare che la pochezza di questa composizione è ...
Leggi Tutto
Linguista (n. verso la metà del sec. 10º - m. S. Gallo 1022), monaco nel monastero di S. Gallo, si dedicò al volgarizzamento dei classici, soprattutto dei più letti nelle scuole: il De consolatione di [...] il De nuptiis di Marziano Capella, i Salmi (è dubbio invece se abbia tradotto anche le Bucoliche di Virgilio e l'Andria di Terenzio). L'opera di N. non solo portò un'innovazione nella didattica per l'uso di traduzioni tedesche, ma rappresenta uno dei ...
Leggi Tutto
Tipografo originario di Pontecorvo (sec. 15º); associato con lo stampatore prussiano (Prutenus) Martinus de Septem Arboribus (Siebeneichen?), introdusse l'arte tipografica a Padova dando nel 1472 la Fiammetta [...] ; seguirono altre 9 edizioni, tra le quali il Canzoniere di F. Petrarca (1472) e il Guerin Meschino (1473). Rimasto solo (1473), V. continuò l'attività fino al 1484. Di questo secondo periodo si conoscono 9 edizioni, tra le quali il Terenzio (1474). ...
Leggi Tutto
SEDLEY, Sir Charles
Mario Praz
Poeta e drammaturgo, nato a Londra probabilmente nel marzo 1639, morto ivi verso la fine dell'agosto 1701. Di nobili natali, fu tra i più famigerati libertini della corte [...] duca di York che gli aveva sedotto la figlia. Dei suoi drammi, i migliori sono le commedie Bellamira (1687) basata sull'Eunuchus di Terenzio, e The Mulberry Garden (1668) in parte derivata da L'École des Maris di Molière. È autore di alcune fresche e ...
Leggi Tutto
Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
L'umanita sulla scena: Plauto e Cecilio Stazio
Laura Cherubini
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Con Plauto va in scena a Roma una comicità [...] la rappresentazione di Stichus, e il 191 a.C. per quella di Pseudolus. Secondo una tradizione che risale a Marco Terenzio Varrone, inoltre, persi nel commercio i proventi della sua attività di attore Plauto si guadagna da vivere girando la macina in ...
Leggi Tutto
JOUVANCY, Joseph de (latinizzato in Iuvencius)
Giuseppe Castellani
Latinista ed erudito, nato a Parigi il 14 settembre 1643, morto a Roma il 29 maggio 1719. A sedici anni entrò fra i gesuiti. Fu professore [...] 1681) e al trattato pedagogico De ratione discendi et docendi (1691), le edizioni dei varî poeti latini (Giovenale, Persio, Terenzio, Orazio, Marziale, Ovidio), espurgate per la gioventù e accresciute di traduzioni e note, procurarono al de J. grande ...
Leggi Tutto
Commediografo latino (Sarsina 250 a. C. circa - forse Roma 184 a. C.). Una tradizione vuole che il cognomen originario fosse Plotus, poi urbanizzato in Plautus; il prenome e il nome sono incerti: probabilmente [...] il mondo plebeo esuberante, robusto, di cui egli è poeta inesauribile. ▭ Nel Medioevo la commedia di P. fu scarsamente nota; la sua fortuna risale col Rinascimento quando, insieme a quella di Terenzio, determinò la nascita della commedia moderna. ...
Leggi Tutto
terenziano
agg. [dal lat. Terentianus]. – Appartenente o relativo al commediografo latino (2° sec. a. C.) Publio Terenzio Afro, autore di sei commedie, nelle quali ebbe a modello soprattutto il greco Menandro: la limpida e sorvegliata semplicità...
reatino
agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Reatinus, der. di Reate, nome lat. di Rieti]. – Di Rièti, città e provincia del Lazio: il territorio r., e come s. m. il Reatino; la popolazione r., e come sost., abitante, cittadino, oriundo di Rieti:...