Arnheim, Rudolf
Daniele Dottorini
Psicologo, teorico delcinema e critico dell'arte tedesco, naturalizzato statunitense, nato a Berlino il 15 luglio 1904. Tra i maggiori rappresentanti della Gestaltpsychologie, [...] un mondo, e non secondo il contenuto che trasmette. In questo senso si può dunque parlare di una teoria formalista delcinema, tenendo conto del fatto che per A. l'analisi della forma è in grado anche di smascherare i meccanismi di persuasione e ...
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Etnografico, film
Cecilia Pennacini
Nell'ambito del documentarismo, il f. e. ha sviluppato una sua tradizione specifica che risale alle origini stesse delcinema. Già alla fine dell'Ottocento, infatti, [...] i tratti fondamentali del carattere e del retroterra emotivo dei Balinesi e degli Iatmul, secondo le teorie circa le relazioni stile di ripresa che poi si sarebbe consolidato nella tradizione delCinéma vérité (v.). Nel corso della sua lunga carriera, ...
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Loach, Ken (propr. Kenneth)
Emanuela Martini
Regista cinematografico e televisivo inglese, nato a Nuneaton (Warwickshire) il 17 giugno 1936. Esordì negli anni Sessanta in televisione e si affermò subito [...] 1994 ha ricevuto un Leone d'oro alla carriera alla Mostra delcinema di Venezia.
Nato in una famiglia operaia (suo padre era già diretto nel 1967 per The Wednesday play: ispirato alle teorie dell'antipsichiatria di R.D. Laing, racconta la storia di ...
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Clift, Montgomery (propr. Edward Montgomery)
Valerio Caprara
Attore cinematografico statunitense, nato a Omaha (Nebraska) l'11 ottobre 1920 e morto a New York il 23 luglio 1966. Conquistò il pubblico [...] attore protagonista). C. diventò una star delcinema esercitando il meglio e il peggio delle del francese Raoul Lévy, film valutato negativamente dalla critica. La vicenda del fisico statunitense che viene quasi sedotto dalle insinuanti teoriedel ...
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Majakovskij, Vladimir Vladimirovič
Ornella Calvarese
Poeta, drammaturgo, attore teatrale e cinematografico, sceneggiatore, pittore, cartellonista e giornalista russo, nato a Bagdadi (Georgia) il 7 luglio [...] carta: Serdce kino, ili serdce ekrana (Il cuore delcinema, ovvero il cuore dello schermo), rifacimento della precedente , 7° vol., 1980³, p. 342).
M. si appassionò poi alle teorie di Dziga Vertov e di Sergej M. Ejzenštejn, nonché a Chaplin e alle ...
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Toland, Gregg
Michele Fadda
Direttore della fotografia statunitense, nato a Charleston (Illinois) il 29 maggio 1904 e morto a Hollywood il 28 settembre 1948. Personaggio geniale dalla vita particolarmente [...] Turroni, Bianco e nero. La fotografia nel cinema americano dagli anni Trenta ai giorni nostri, Milano 1980; S. Masi, Gli operatori, in Storia delcinema mondiale, a cura di G.P. Brunetta, 5° vol., Teorie, strumenti, memorie, Torino 2001, pp. 597-599 ...
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Sen, Mrinal
Sergio Di Giorgi
Regista cinematografico bengalese, nato a Faridpur (Bengala Orientale, od. Bangla Desh) il 14 maggio 1923. È una delle figure più importanti delcinema indiano, insieme [...] di Calcutta (anni che per il suo Paese furono quelli della lotta per l'indipendenza), quando scoprì le teorie e i classici delcinema sovietico, Charlie Chaplin (sul quale pubblicò un libro nel 1951) e il Neorealismo italiano. Iniziò quindi a ...
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Malevič, Kazimir Severinovič
Massimo Galimberti
Pittore, teorico, urbanista russo, di origine polacca, nato a Kiev il 23 febbraio 1878 e morto a Leningrado il 15 maggio 1935. Grande pittore d'avanguardia, [...] per dedicarsi esclusivamente all'insegnamento e alla teoria, e nel contempo iniziò a progettare trad. it. La pittura e il cinema, in Scritti, 1977) egli esamina le modalità di visualizzazione delcinema americano, europeo e sovietico condannando il ...
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Sontag, Susan
Daniele Dottorini
Saggista e scrittrice statunitense, nata a New York il 16 gennaio 1933. Rappresentante tra le più prestigiose della cultura radical statunitense, nell'ambito del suo [...] pensiero critico europeo (dalla scuola di Francoforte alle teorie di R. Barthes) e dal radical thought 'approccio interpretativo all'opera d'arte, rileggendo il corpus delcinema godardiano nella sua materialità, nel suo essere oggetto corporeo. ...
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Regista cinematografico bulgaro (Laribrod 1903 - Berlino Est 1963). Realizzò gran parte dei suoi film in Germania. Dopo alcune esperienze teatrali e di collaborazione cinematografica, fatte nel fervido [...] molti versi fu una sorta di film-manifesto delcinema weimariano, sia per l'impegno politico che dimostrava affrontando direttamente problemi sociali, sia per le proposte stilistiche improntate a teorie e tecniche brechtiane. Emigrato in seguito all ...
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complottismo s. m. L’atteggiamento di chi ritiene che dietro ad alcuni fatti si nascondano complotti o cospirazioni. ◆ Il tragico epilogo della liberazione di Giuliana Sgrena, con la morte del funzionano dei Servizi Nicola Calipari che s'è immolato...
politico1
polìtico1 agg. [dal lat. politĭcus, gr. πολιτικός, der. di πολίτης «cittadino»] (pl. m. -ci). – 1. a. Che riguarda la politica, cioè l’arte del governo, l’esercizio dei pubblici poteri, l’amministrazione dello stato e, in genere,...