FARDELLA, Michelangelo
Franco Aureluio Meschini
Nacque a Trapani nel 1650, da Iacopo e Brigida (Brigitta) Magliocco, entrambi nobili.
Conclusi a tredici anni gli studia humanitatis, intraprese quelli [...] è qui che discute alcuni argomenti classici della logica tradizionale, quali le categorie aristoteliche e l'albero di Porfirio. applicazione delle operazioni elementari ai numeri interi e frazionati (II); teoriadelle proporzioni, delle progressioni ...
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GEYMONAT, Ludovico
Girolamo De Liguori
Nacque a Torino l'11 maggio 1908, da Giovanni, valdese, e da Teresa Scarfiott, cattolica, entrambi di famiglia piemontese. Conseguì la laurea in filosofia, presso [...] utilizzazione dellecategorie del materialismo dialettico (v. il cap. VIII degli Orientamenti filosofici, in Filosofia e filosofia della scienza).
L'istanza di connettere scienza ed esperienza, linguaggio scientifico e linguaggio comune, teoria e ...
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COLLI, Giorgio
Luigi Cimmino
Nacque a Torino il 16 genn. 1917 da Giuseppe ed Enrica Colombetti. fi padre, personaggio influente negli ambienti culturali torinesi, era amministratore della Stampa e, [...] logica modale aristotelica, nella reciproca definibilità dellecategorie del "necessario" e del "contingente", dal Pascal del Trattato sull'equilibrio dei liquidi al Goethe dellaTeoriadella natura.
Le traduzioni, spesso basate su un'edizione critica ...
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DE GRAZIA, Vincenzo
Roberto Grita
Nacque a Mesoraca (prov. di Catanzaro) il 19 febbr. 1785, da Marco e Laura Brondolillo. A cinque anni fu mandato a Napoli a studiare nel collegio reale di S. Carlo [...] Egli fece consistere il kantismo come teoriadella conoscenza nell'applicazione di elementi soggettivi il criticismo kantiano ritenendo che l'apriorismo dellecategorie renda impossibile la costituzione della scienza. Secondo il D. nulla era ...
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ANTONI, Carlo
Michele Biscione
Nato a Senosecchia (Trieste) il 15 ag. 1896, era studente in Francia allo scoppio della guerra mondiale. Riparò in Italia, e a Firenze, dove riprese gli studi di lettere, [...] ma aveva restaurato il principio di identità fornendo una teoria di valori immutabili e universali. La dialettica era stata da lui ridotta alla funzione di determinare la successione dellecategorie nella vita spirituale e di garantirne l'equilibrio ...
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storicismo Movimento filosofico che, a partire dalla metà del 19° sec., ha posto l’accento sull’irriducibilità della conoscenza storica a leggi universali e necessarie, come quelle tipiche delle scienze [...] di conoscenza le cui categorie di scopo, valore, significato, diverse da quelle della conoscenza del mondo naturale una forma di relativismo (in questa direzione va soprattutto la teoriadelle Weltanschauungen di Dilthey, con la quale veniva messa in ...
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Filosofia
La c. nella filosofia antica e medievale
La c. nella filosofia antica è concepita come un processo le cui modalità vengono diversamente interpretate: secondo la concezione di Pitagora, ripresa [...] della sensazione e della percezione alla ‘mediatezza’ di categorie puramente mentali, processo mai compiuto, in cui le variabili dell’ .
La c. nella filosofia contemporanea
Nell’ambito dellateoriadella c. (detta anche epistemologia, secondo un uso ...
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Ogni cosa che il soggetto percepisce come diversa da sé ed esterna, quindi tutto ciò che è pensato, in quanto si distingue sia dal soggetto pensante sia dall’atto con cui è pensato (per lo più contrapposto [...] la rispondenza dei negozi ai contenuti delle diverse categorie negoziali tipiche. A proposito del contratto -Io e concepito come ciò che si oppone all’Io.
Un’articolata teoriadell’o. è stata fornita, nell’ambito del pensiero otto-novecentesco, da A ...
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Filosofo statunitense (Cambridge, Massachusetts, 1839 - Milford, Pennsylvania, 1914). Nella sua opera più nota, l'articolo How to make our ideas clear, pubblicato nel Popular Science Monthly del gennaio [...] della ragion pura (tendendo a un'analisi critica dellecategorie kantiane, rifiutate sulla base dell'inadeguatezza della che ad approfondimenti in campo logico, a formulare una teoriadella probabilità e a un esame rigoroso dei principi del metodo ...
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Nel significato più ampio e generico, ogni singolo contenuto del pensiero, ogni entità mentale, e più in particolare, la rappresentazione di un oggetto alla mente, la nozione che la mente si forma o riceve [...] adoperò per designare i concetti della ragione, i quali, a differenza dellecategoriedell’intelletto, non hanno per la in Italia nel 16° sec., sfociò nella teoria secondo la quale l’i. dell’artista deve emendare il modello naturale (G. Vasari ...
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categorico
categòrico agg. [dal lat. tardo categorĭcus, gr. κατηγορικός] (pl. m. -ci). – 1. Di categoria, relativo a categorie nel sign. filosofico; il termine, che in Aristotele significava semplicem. «affermativo», ha assunto nella filosofia...
categoria
categorìa s. f. [dal gr. κατηγορία «imputazione, predicato, attributo», der. di κατηγορέω «accusare, affermare, asserire»; lat. tardo categorĭa]. – 1. In generale, il predicato di una proposizione, l’attributo di un soggetto. a....