Medico e filosofo (Pergamo 130 circa - ivi, probabilmente, 200 circa). Avviato agli studî di medicina dal padre Nikon, architetto, G. ricevette una completa preparazione culturale, in primo luogo basata [...] una solida preparazione culturale complessiva; una profonda conoscenzadell'anatomia, una competenza ippocratica che gli permise con la scuola, nel ruolo attribuito all'anatomia e alle teorie causali, ma contro di essi ritiene che l'ambito del ...
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Branca della filosofia che, tradizionalmente, mira a individuare la natura ultima e assoluta della realtà al di là delle sue determinazioni relative, oggetto delle scienze particolari.
Origine e impiego [...] , nella fase più matura della sua evoluzione, come teoriadell’‘ente in quanto ente’, cioè della realtà considerata in quei soli e conferendo così alla conoscenza teoretica di quella realtà il carattere di conoscenza assoluta, rispetto alla relatività ...
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Filosofo e politico (n. Occam, Surrey, fine sec. 13° - m. 1349 o 1350). Entrato nell'ordine francescano, studiò a Oxford, dove nel 1319 era professore. In questo periodo si occupò particolarmente di problemi [...] della logica, non della metafisica. A questa concezione della realtà corrisponde una psicologia che riconosce il primato alla conoscenza vis ad essi impressa nel lancio), la teoriadell'intensio et remissio formarum ridotta a termini nominalistici ...
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Pensatore greco (sec. 6º-5º a. C.), massimo rappresentante della scuola eleatica. Il nome di P. è legato alla teoriadell'essere unico, immobile e indivisibile, quale venne più tardi accreditata dalla [...] conoscenza tanto del vero sapere, quanto delle «opinioni dei mortali». Alla conoscenzadella verità corrisponde la parte più propriamente positiva e metafisica della poema, alla teoria del mondo «secondo verità» (κατὰ ἀλήϑειαν), cioè dell'ente. Tale ...
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Filosofia
L’analisi e la determinazione del contenuto di un concetto, espresse in un giudizio in cui il soggetto è il concetto da definire e il predicato è costituito dal complesso dei termini che nel [...] soddisfacente ai postulati, questo rappresenta un modello concreto dellateoria.
D. ricorrente Se si deve definire un = 1, 2,..., n - 1 e in base alla loro conoscenza si definisce En: per il principio di induzione completa, rimangono così definiti ...
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Filosofo e scienziato tedesco (Winterthur 1720 - Berlino 1779). S. è noto nella storia dell'estetica per l'ampia e fortunata Allgemeine Theorie der schönen Künste (4 voll., 1771-74), un manuale di estetica [...] per il Supplément dell'Encyclopédie. I tratti più specifici dellateoria di S. consistono da un lato in un'analisi degli aspetti psicologici della produzione artistica, del nesso tra gusto e genio e della loro differenza dalla conoscenza e dalla ...
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In filosofia, per ricostruire l’analisi della nozione di f. nella storia del pensiero filosofico, si deve risalire al 17° sec., alla distinzione tra ‘verità di ragione’ e ‘verità di f.’. T. Hobbes distingue [...] conoscenza assoluta; l’altra è chiamata scienza ed è condizionale. Come Hobbes, anche G. Leibniz e D. Hume individuano la sfera delle per il tramite degli strumenti e della terminologia propri di una teoria scientifica. Questa tesi, articolata ...
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Filosofo inglese, nato a Lancaster il 26 marzo 1911, morto a Oxford l'8 febbraio 1960, uno tra i maggiori esponenti di quella corrente contemporanea della filosofia analitica comunemente nota sotto il [...] della filosofia greca, e in particolare dell'etica aristotelica, si distinse anche per la profonda conoscenzadelle opere successivamente rielaborata e precisata all'interno di una teoria generale degli atti linguistici, la quale presuppone il ...
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Logico e filosofo inglese del linguaggio, nato a Londra il 27 giugno 1925. Reader di filosofia della matematica nell'università di Oxford (1961-74), dove è stato successivamente professore di logica (1979-92), [...] insistito sul rapporto tra la conoscenza del significato di un enunciato e quella delle sue condizioni di asseribilità, dall'individuazione di profonde connessioni fra logica intuizionista e teoria del significato, che lo hanno condotto a sostenere ...
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PUTNAM, Hilary
Antonio Rainone
Filosofo statunitense, nato a Chicago il 31 luglio 1926. Laureatosi in filosofia nell'università di Pennsylvania (1948), conseguì il Ph.D. all'università della California [...] contributi vanno ricordate un'originale teoria del significato (la cosiddetta ''teoria causale del riferimento'') e "interno" che riconosce la parziale dipendenza della realtà del soggetto conoscente.
Opere principali: Philosophy of mathematics, ...
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teoria
teorìa s. f. [dal gr. ϑεωρία, der. di ϑεωρός (v. teoro), e quindi, in origine, «delegazione di teori»; nel sign. 1, attraverso il lat. tardo theorĭa]. – 1. Formulazione logicamente coerente (in termini di concetti ed enti più o meno...
conoscenza
conoscènza (ant. cognoscènza o cognoscènzia e canoscènza) s. f. [dal lat. tardo cognoscentia, der. di cognoscĕre «conoscere»]. – 1. a. L’atto del conoscere una persona, dell’apprendere una cosa: sono lieto di fare la vostra c.;...