logica intuizionista
Silvio Bozzi
La più studiata rivale della logica classica sin da quando fu assiomatizzata da Arend Heyting nel 1930. Già Anchei M. Kolmogorov nel 1925 e Vasili I. Glivenko nel 1929 [...] dal punto di vista dellateoriadella dimostrazione delle numerose assiomatizzazioni di specifici settori della matematica intuizionista (teoria dei numeri, teoriadelle successioni di libera scelta, teoriadelle specie ecc.). Un passo decisivo ...
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intelletto
Stefano De Luca
Insieme delle facoltà mentali che ci permettono di pensare e di giudicare
Se nel linguaggio comune intelletto e ragione sono termini sinonimi, nella storia del pensiero filosofico [...] il mondo delle cose sensibili è soltanto una copia imperfetta.
Aristotele non condivide la teoria platonica delle idee, una facoltà intuitiva. Per Locke esso rappresenta la facoltà dellaconoscenza in generale, che si distingue non dalla ragione, ma ...
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predicato vago
Settimo Termini
Un predicato si dice vago se la sua estensione non ha confini ben definiti. Già i Greci hanno mostrato effetti paradossali causati dall’inserimento di predicati vaghi [...] situazione si presenta anche nelle teorie scientifiche in modo più evidente in settori di tipo applicativo. Gli insiemi fuzzy, sono stati proposti da Lotli A. Zadeh come uno strumento da usare in settori dellaconoscenza nella quale i predicati vaghi ...
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relativismo
relativismo [Der. di relatività] [FAF] Teoria o concezione filosofica o scientifica fondata sul riconoscimento del valore soltanto relativo, e non assoluto, dellaconoscenzadella realtà, [...] la conoscenza è condizionata e modificata dal soggetto, cioè dalla coscienza, che opera la sintesi conoscitiva dell'oggetto. Nel campo fisico, e scientifico in genere, si parla di r. scientifico, fondato sul principio o sulla teoriadella relatività ...
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Filosofo ed economista tedesco (Treviri 5 maggio 1818 - Londra 14 marzo 1883). Proveniente da una famiglia borghese di origine ebraica, studiò a Bonn e poi a Berlino, dove entrò in contatto con la sinistra [...] orientamento socialista, numerosi nella Francia dell'epoca; nonché la conoscenza con Friedrich Engels, col quale questa seconda e più matura fase del suo pensiero è l'acquisizione dellateoria del valore-lavoro, già in parte elaborata da Smith e da ...
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sistema Nell’ambito scientifico, qualsiasi oggetto di studio che, pur essendo costituito da diversi elementi reciprocamente interconnessi e interagenti tra loro e con l’ambiente esterno, reagisce o evolve [...] filosofi.
Nelle teoriedelle arti, il s. delle belle arti è il tentativo di organizzare un campo unitario delle belle arti determinabili.
Anziché prendere come punto di partenza la conoscenza dei fuochi e di due raggi coniugati qualunque per ...
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In arte e architettura, persona od oggetto che l’artista ritrae o riproduce, oppure esemplare preparatorio dell’opera finale. Nel linguaggio scientifico, costruzione schematica, puramente ipotetica o realizzata [...] ricerca e di sintesi delleconoscenze. È del tutto ovvio, al di là delle motivazioni di natura (β); il che implica che le due strutture sono m. delle stesse teorie. Consideriamo, per es., la teoria G, i cui assiomi non logici sono:
Il linguaggio L ...
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Filosofo (Königsberg 1724 - ivi 1804). Di genitori pietisti, K. ricevette, specie dalla madre, una severa educazione etico-religiosa: frequentò il Collegium Fridericianum, diretto dal pastore F. A. Schultz, [...] modo di conoscerlo. L'Estetica trascendentale svolge la teoriadelle forme pure dell'intuizione, già sistematizzata nello scritto del 1770: soggettiva. Ma l'oggetto, inteso come oggetto di conoscenza in senso rigoroso, non può certo coincidere con un ...
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Notizia, dato o elemento che consente di avere conoscenza più o meno esatta di fatti, situazioni, modi di essere. In senso più generale, anche la trasmissione dei dati e l’insieme delle strutture che la [...] è il DNA. L’avvento della biologia molecolare ha reso possibile la conoscenzadella struttura degli acidi nucleici, la decifrazione a questa grandezza si occupa la teoriadell’i. che, come teoria statistica della comunicazione, è nata dalle indagini ...
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segno Fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono trarre indizi, deduzioni, conoscenze ecc. Qualsiasi oggetto o più spesso figura che sia convenzionalmente assunta come espressione e rappresentazione [...] attraverso il quale il Creatore guida l’Uomo alla conoscenzadella realtà invisibile. L’insegnamento agostiniano sopravvive nel Medioevo stesse cose’.
Il contributo di C.S. Peirce
Una più completa teoria dei s. si deve a C.S. Peirce. Sulla base dei ...
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teoria
teorìa s. f. [dal gr. ϑεωρία, der. di ϑεωρός (v. teoro), e quindi, in origine, «delegazione di teori»; nel sign. 1, attraverso il lat. tardo theorĭa]. – 1. Formulazione logicamente coerente (in termini di concetti ed enti più o meno...
conoscenza
conoscènza (ant. cognoscènza o cognoscènzia e canoscènza) s. f. [dal lat. tardo cognoscentia, der. di cognoscĕre «conoscere»]. – 1. a. L’atto del conoscere una persona, dell’apprendere una cosa: sono lieto di fare la vostra c.;...