Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Antonio Labriola
Alessandro Savorelli
Nel periodo della Seconda Internazionale Antonio Labriola fu tra i più originali teorici del marxismo, al quale era approdato dopo essersi formato nell’alveo dell’hegelismo [...] sue risposte ai problemi aperti: per l’incompetenza, confessata, nel campo dell’economia (esposta alle complesse discussioni di fine secolo sulla ‘teoria del valore’, nelle quali Labriola entrò solo marginalmente), per gli errori prospettici nell ...
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D'ANNUNZIO, Gabriele
Marcello Carlino
Nacque a Pescara, il 12 marzo 1863,da Francesco Paolo e da Luisa de Benedictis. Il padre proveniva da una modesta famiglia, ma, adottato da uno zio benestante, [...] che sarebbe stato meglio dire due "classi", secondo la teoria elitista (di cui egli aveva orecchiato le formule), ma che della vicenda si svolsero tuttavia altrove, nel difficile evolversi delle questioni politiche e sociali interne e nella complessa ...
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Gregorio VII, santo
Ovidio Capitani
Poche sono le notizie biografiche sicure che lo riguardano, pur essendo G. una delle personalità più note del periodo storico che abbiamo riconosciuto come Medioevo, [...] un contenzioso apertosi a proposito della diffusione dellateoria sul sacramento eucaristico professata da ; del libro di J. Englberger è da segnalare altresì una bibliografia complessivamente aggiornata, pp. 298-316.
Su di un piano generale, dopo ...
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GARIBALDI, Giuseppe
Giuseppe Monsagrati
Nacque a Nizza, allora capoluogo del dipartimento delle Alpi Marittime dell'Impero francese, il 4 luglio 1807. Era il terzo dei sei figli nati dal matrimonio [...] , le conseguenze morali e fisiche della ferita. La pallottola gli fu estratta se ne è definito - complessivamente rivalutandolo o articolando meglio il . Cingari, Roma-Bari 1984; G. condottiero. Storia, teoria, prassi, a cura di F. Mazzonis (con un ...
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FILELFO, Francesco
Paolo Viti
Nacque a Tolentino, nell'odierna provincia di Macerata, il 25 luglio 1398.
Fu ben presto inviato a studiare a Padova, dove, fra gli altri, seguì i corsi di retorica di [...] 1473 allo stesso Lorenzo, si adeguava alla teoria platonica delle idee per compiacere la dominante cultura neoplatonica fiorentina poetici del F. e quindi la raffinatezza e la complessitàdella sua tecnica, che non trova paralleli ed analogie nelle ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Francesco Guicciardini
Matteo Palumbo
L’immagine dell’«uomo del Guicciardini» delineata da Francesco De Sanctis (1869) sembrava riassumere tutti i vizi della «razza italiana»: la simulazione, l’opportunismo, [...] diventa teoria politica: un sapere rigoroso, innanzi tutto, che si fonda sulla forza esclusiva delle dimostrazioni pieno della rappresentazione storica. Firenze è uno dei tanti pezzi di un sistema più grande e importante, la cui complessità lo ...
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BANDINI, Sallustio Antonio
Mario Mirri
Nacque a Siena il 19 apr. 1677, terzogenito di Patrizio e di Caterina Piccolomini.
I Bandini, in realtà, signori di Castiglioncello, originari di Massa Marittima, [...] non tanto allievo del B. (data la complessitàdella sua formazione, della sua cultura e del suo programma riformatore, Memorie biografiche di S. B.,Siena 1877; V. Cusumano, La teoria del commercio dei grani in Italia,in Archivio Giuridico,XIX (1877), ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Giovanni Gentile
Biagio de Giovanni
Giovanni Gentile, filosofo fra i massimi del Novecento europeo, unì all’elaborazione costante del suo pensiero una vocazione di riformatore politico-religioso, e [...] , fra il 1903 e il 1914 si susseguirono i capisaldi del nascente attualismo che trovò una sistemazione complessiva, nel 1916, nella Teoria generale dello spirito come atto puro. Tutto sembrò convergere in quel primo libro sistematico, ma è forse così ...
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ALBERTI, Leon Battista
Cecil Grayson
Giulio Carlo Argan
Nacque a Genova il 14 febbr. 1404, durante l'esilio degli Alberti da Firenze, secondo figlio naturale di Lorenzo di Benedetto Alberti e di Bianca [...] , Milano 1950, pp. 169-192.
Sull'A. scrittore, il migliore studio complessivo, dopo quello del Mancini, è P.-H. Michel, La Pensée de L. traccia piuttosto un "ideale" che una "teoria" dell'architettura). Il fatto di non avere personalmente ...
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CLEMENTI, Muzio
Alberto Iesuè
Figlio di Niccolò, orafo e cesellatore di argenti, e di Maddalena Kaiser, nacque a Roma il 23 genn. 1752: fu battezzato in S. Lorenzo in Damaso il giorno successivo con [...] quasi volendo imitare i cambiamenti di timbro dell'orchestra e gareggiando con i complessi strumentali più vasti e vari per formazione nozioni fondamentali di teoria - tra l'altro per il C. era un fatto acquisito l'estensione della tastiera di sei ...
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complessita
complessità s. f. [der. di complesso1]. – 1. L’esser complesso (nelle varie accezioni dei sign. 1 e 2 di quest’agg.): c. di una questione, di un ragionamento, di una costruzione teorica; c. di un atto giuridico; esaminare una situazione...
numero
nùmero s. m. [dal lat. numĕrus; cfr. novero]. – 1. Ciascuno degli enti astratti che rappresentano insiemi di unità, ordinati in una successione infinita (serie naturale dei n.) nella quale ogni elemento conta un’unità in più rispetto...