LUCAE, Johann Christian Gustav
Gioacchino Sera
Antropologo e anatomico, nato il 14 marzo 1814 a Marburgo, morto il 4 febbraio 1885 a Francoforte sul Meno. Figlio dell'anatomico Samuel Christian, si [...] adesione ai fatti morfologici. Per questo profondo amore del concreto, egli ebbe un atteggiamento critico nei confronti dellateoriadell'evoluzione. Si acquistò meriti grandissimi per le sue osservazioni, fra l'altro, sui caratteri del cranio nei ...
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TINBERGEN, Nikolaas (Niko)
Nino Dazzi
Etologo olandese, nato a L'Aia il 15 aprile 1907. Laureatosi in biologia a Leida nel 1932, s'impegnò in studi sul comportamento di alcune specie d'insetti e uccelli [...] comportamento sociale degli animali considerato come una funzione di adattamento delle specie all'ambiente nel senso dellateoriadell'evoluzione, che per T. costituisce il fondamento dell'etologia. Con la moglie Elisabeth, T. ha studiato negli anni ...
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SCHMIDT, Oskar
Giuseppe Montalenti
Zoologo, nato a Torgau il 21 febbraio 1823, morto a Strasburgo il 17 gennaio 1886. Studiò a Halle e a Berlino, e nel 1847 si laureò a Jena in zoologia. Nel 1855 fu [...] di molte pregevoli ricerche su varî Invertebrati e di anatomia comparata dei Vertebrati. Sostenitore entusiasta dellateoriadell'evoluzione, contribuì a divulgarla con varie pubblicazioni. Molto importanti sono soprattutto i suoi studî sulle Spugne ...
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JORDAN, Alexis
Giuseppe Montalenti
Botanico, nato a Lione nel 1814, morto nel 1897. Fu il primo a esprimere il concetto di "piccola specie". Avendo osservato che gl'individui riuniti dai sistematici [...] in una stessa specie linneana presentano talvolta notevoli differenze fra loro, e non volendo ammettere la teoriadell'evoluzione e la spiegazione ch'essa dava di questo fatto, prese ad allevare nel proprio giardino piante provenienti da genitori ...
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HALDANE, John Scott (XVIII, p. 325)
Giuseppe Montalenti
Fisiologo inglese, morto il 14 marzo 1936. Il figlio Iohn Burdon Sanderson, nato a Oxford il 5 novembre 1892, professore di genetica (1932) poi [...] selezione (in Proc. Cambridge Phil. Soc., 23-28, 1924-32) i cui risultati sono di fondamentale importanza per la moderna teoriadell'evoluzione. Scoperse i primi casi di associazione dei geni nei vertebrati e nell'uomo; fece la prima stima (con L. S ...
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MAILLET, Benedict de
Edoardo Zavattari
Nato nel 1656, morto nel 1738. Più conosciuto con lo pseudonimo di Telliamed, sotto il quale pubblicò il suo curioso libro: Entretiens d'un philosophe indien sur [...] (Basilea 1749, Parigi 1754), nel quale espresse alcuni concetti sull'origine dei viventi, che lo pongono fra i precursori dellateoriadell'evoluzione. Partendo dai suoi studî geologici e paleontologici e soprattutto dai fossili marini e discutendo ...
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Antropologia
In antropologia culturale, la prospettiva più importante per lo studio delle società e delle culture umane prima che si diffondesse nel corso del Novecento il paradigma funzionalista e il [...] umanistiche, come per es., l’archeologia (teoriadelle tre età: della pietra, del bronzo e del ferro). L dell’evoluzione dei sistemi di parentela e delle forme di famiglia, scontrandosi, in particolare, su differenti ipotesi di evoluzionedelle ...
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Biologo italiano (Petralia Sottana 1892 - Firenze 1975); prof. di zoologia dal 1926, ha insegnato nell'università di Firenze fino al 1962, socio corrispondente dei Lincei (1950). È autore di molte ricerche [...] , di biogeografia, di ecologia. Ha scritto: Fauna italiana (1933), Organismi e vita (1935), La dottrina dell'evoluzione (1945), in cui sostiene la teoriadell'ologenesi, Gli organismi e il mondo esterno (1945), Zoologia e biologia generale (1956). ...
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PSICOPATOLOGIA
Tullio BAZZI
Alberto GIORDANO
. La p. intesa nel significato etimologico del termine è la dottrina delle "malattie" della mente. Nell'ambito della medicina occupa, rispetto alla psichiatria, [...] svolte in questa sede ricordiamo solo che molte di queste teorie si basano sui dati e i risultati di trattamenti - che costituiscono le leggi dellaevoluzione psichica verso il raggiungimento della maturità dell'individuo adulto: tempo, ritmo ...
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RAFFAELE, Federico
Nato a Napoli il 4 giugno 1862, si laureò in scienze naturali in quella università (dove ebbe a maestri A. Costa e S. Trinchese) nel 1884. Fu assistente di A. Dohrn alla stazione zoologica [...] concetto di specie in biologia (in Scientia, 1907); Le nuove tendenze nelle teoriedell'evoluzione (1912); La visione microscopica della vita (1921); le critiche alla teoria cromosomica dell'eredità e a quella di J. Schmidt sulle presunte migrazioni ...
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evoluzione
evoluzióne s. f. [dal lat. evolutio -onis, der. di evolvĕre, propr. «svolgere (il rotolo di papiro per leggere)»]. – 1. Nel sign. proprio, svolgimento, sviluppo, spiegamento; quindi, movimento ordinato a un fine: i due compagni...
teoria
teorìa s. f. [dal gr. ϑεωρία, der. di ϑεωρός (v. teoro), e quindi, in origine, «delegazione di teori»; nel sign. 1, attraverso il lat. tardo theorĭa]. – 1. Formulazione logicamente coerente (in termini di concetti ed enti più o meno...