Prima di affrontare la descrizione del sistema fonologico dell’italiano, occorre illustrare brevemente il significato del termine fonologia. Lo studio dei suoni prodotti dall’apparato fonatorio è l’oggetto [...] ]); lat. ŭ, ō > it. /u/ (invece di [o]). L’anafonesi del toscano si verifica se la vocale derivata dal lat. ĭ, ē, ŭ, ō precede: le lingue neolatine ha perduto valore fonologico.
In italiano le opposizioni dal tipo di teoria sillabica adottata e ...
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La sintassi si occupa dei modi in cui le parole possono combinarsi, delle strutture (o costruzioni) che così si ottengono e degli effetti che tali combinazioni hanno su altri piani, come quello della ➔ [...] focalizzazione si sono degradate nel corso del tempo, perdendo l’originario valore di messa in rilievo e diventando Italian syntax, Dordrecht, Reidel.
Cinque, Guglielmo (1991), Teoria linguistica e sintassi italiana, Bologna, il Mulino.
Conte, Maria ...
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La pragmatica è il settore degli studi linguistici e semiotici che si occupa del rapporto fra i segni e i loro utenti, ovvero dell’uso dei segni, che ha sempre luogo in un contesto. Preannunciata dal filosofo [...] tanto che Chien Shiung Wu, un fisico di notevole valore che lavora alla Columbia University, ha commentato che Dio dev R. Carston nell’ambito della teoria della pertinenza e di F. Recanati in quello del contestualismo semantico; cfr. Bianchi 2009 ...
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Come indicò Saussure (1916), la lingua si può studiare in due modi: o lungo l’asse della simultaneità, descrivendo il sistema di fenomeni esistente in un momento dato, in una certa comunità di parlanti, [...] forme ridotte del perfetto o dell’imperfetto di habere; il suo valore è quello di un futuro del passato (disse Sellier.
Parodi, Ernesto G. (1957), Lingua e letteratura. Studi di teoria linguistica e di storia dell’italiano antico, a cura di G. Folena ...
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Per focalizzazione si intende l’insieme di fenomeni che consentono di mettere una porzione di enunciato in maggiore evidenza di altre. Gli enunciati infatti non solo trasmettono informazioni, ma spesso [...] (70) e (71) diventano inaccettabili a meno che assumano valore meta-discorsivo, cioè che siano riferiti al discorso stesso; ad (a cura di) (1992), Storia e teoria dell’interpunzione. Atti del Convegno internazionale di studi (Firenze, 19-21 maggio ...
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di Silvia Morgana
La storia linguistica dell’Ottocento copre un arco cronologico più esteso rispetto al mero XIX secolo e va dall’arrivo dei francesi in Italia nel 1796 fino al 1915: è infatti l’inizio [...] in Toscana e a Roma, dove la distanza del dialetto dall’italiano era minore), la competenza passiva di ‹j› con valore di i semiconsonante (jeri, muoja) e finale con valore di -ii (studj 1873), le pecche della teoria manzoniana: la mancata coincidenza ...
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L’Italia può vantare il maggior trattato di linguistica dell’Europa medievale, il De vulgari eloquentia di ➔ Dante Alighieri, scritto in latino per definire i caratteri del volgare illustre, in cui, per [...] quelle di Trento, Torino e Alessandria, ma esclude ogni valore della parlata di Roma e anche di quella toscana, spregiando Meno noto è invece il consenso che egli diede alle teoriedel Traité de la formation méchanique des langues (1765) di Charles ...
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Assieme ai ➔ nomi, i verbi sono una categoria di parole (➔ parti del discorso) cruciale nell’organizzazione lessicale e grammaticale delle lingue, al punto da essere considerati un universale linguistico: [...] che riempiono le posizioni argomentali: si vedano i diversi valori di fare in fare una torta (dove è predicativo pp. 1-88 (trad. it. Il caso del caso, in E. Bach & R.T. Harms, Universali della teoria linguistica, a cura di Giorgio R. Cardona, ...
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Dante Alighieri nacque a Firenze nel maggio, o giugno, 1265, l’anno prima della battaglia di Benevento, che segna la distruzione della parte ghibellina in Italia. Di famiglia guelfa, cresce in anni segnati [...] simbolo della rigenerazione civile e politica dell’Italia.
Questa teoria, con la quale Dante intende convertire la propria eccellenza della geografia fisica e politica del suo tempo, e sulla base di giudizi di valore e disvalore di carattere ...
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Pronuncia è il termine correntemente usato, anche dai non specialisti, per designare il modo di articolare i suoni di una lingua (si parla infatti di pronuncia della erre, di difetto di pronuncia, ecc.) [...] di Roma ha per sé l’avvenire
L’enfasi sul valore simbolico della capitale e l’affermarsi della radio che proprio loro implicazioni per la teoria fonologica generativa, in Studi di fonetica e fonologia. Atti del Congresso internazionale della Società ...
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valore
valóre s. m. [dal lat. tardo (in glosse) valor -oris, der. di valere: v. valere]. – 1. Riferito a persona indica: a. Possesso di alte doti intellettuali e morali, o alto grado di capacità professionale: un uomo, una donna di v., di...
numero
nùmero s. m. [dal lat. numĕrus; cfr. novero]. – 1. Ciascuno degli enti astratti che rappresentano insiemi di unità, ordinati in una successione infinita (serie naturale dei n.) nella quale ogni elemento conta un’unità in più rispetto...