La traduzione può essere intesa come atto del tradurre, cioè letteralmente ed etimologicamente il trasportare un testo da una lingua (detta di origine o di partenza) in un’altra lingua (detta di destinazione [...] generi testuali peraltro ammettono adattamento: testi con valore legale (leggi, brevetti, istruzioni tecniche) hanno Tradurre. Dalla teoria alla pratica, Roma, Carocci, 2004).
Garzone, Giuliana (a cura di) (2005), Esperienze del tradurre. Aspetti ...
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Il termine indebolimento indica una serie di fenomeni fonetici e fonologici che hanno come effetto la riduzione del grado di forza articolatoria di un suono (➔ fonetica articolatoria). Da un punto di vista [...] (1952) i quali, nell’ambito della loro teoria dei tratti distintivi, introdussero il tratto teso / debole barra vocale e un valore temporale mediano tra le due essi la pressione intraorale e la deformazione del canale fonatorio sono minime (si veda la ...
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La barzelletta è un breve racconto umoristico, circoscritto da un annuncio preliminare e da una battuta risolutiva. Viene in genere recitato oralmente da un partecipante alla conversazione, per muovere [...] l’ilarità su di essi, la barzelletta può acquisire un valore di critica, per quanto blanda e innocua.
Ripensai a Université de Bruxelles (trad. it. Il comico del discorso, un contributo alla teoria generale del comico e del riso, a cura di A. Serra, ...
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Si chiamano segni paragrafematici (espressione coniata da Arrigo Castellani: cfr. Castellani 1985) tutti i tratti e gli accorgimenti grafici che si combinano con una o più lettere dell’alfabeto, oppure [...] i segni di interpunzione possono avere un corrispettivo nei valori prosodici del parlato, come pause, ritmo e intonazione (cfr. quella più specificamente letteraria e poetica (Cristina Lavinio, Teoria e didattica dei testi, Firenze, La Nuova Italia, ...
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Famiglia di lingue storiche (dette anche arie, indogermaniche, indoceltiche, arioeuropee) che presentano, specie negli stadi più antichi, un’affinità e una concordanza di caratteri fonetici, morfologici [...] poi a loro volta ramificatisi (teoria dell’albero). Altri hanno visto , sonore e sonore aspirate, ripartite a seconda del punto di articolazione in labiali (p, b, possono, davanti ad altra vocale, assumere valore semivocalico (i̯ u̯); una vocale di ...
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Antropologia
Rapporto socialmente riconosciuto fra individui legati da consanguineità reale o fittizia.
In quanto oggetto di analisi antropologica la p. ha complessi rapporti di continuità e di rottura [...] , mentre resta libera la scelta del coniuge prescelto.
Critiche alle due teorie. - Benché entrambe le teorie abbiano mostrato di avere un notevole valore esplicativo in quei contesti (africani, per la teoria della discendenza; asiatici o amerindiani ...
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Ciò che è riferito al popolo, inteso sia come collettività dei cittadini, senza distinzione di classi sociali, sia come insieme delle classi sociali meno elevate, socialmente e culturalmente svantaggiate.
Antropologia
Secondo [...] oggetto) si dicono p. non per l’origine né per il grado di valore estetico, bensì per la loro elaborazione p. (che è qualcosa di più , 1909) ha combattuto la teoria romantica di idoleggiamento del primitivo e del p., formulando la sua Rezeptiontheorie ...
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Diciottesima lettera dell’alfabeto latino.
Linguistica
Origini
Le sue origini sono controverse: non si sa con certezza quale delle sibilanti fenicie i Greci avessero presa a modello per la lettera da [...] tuttora in uso nella scrittura gotica a stampa del tedesco.
Fonetica
Il valore fondamentale della lettera S è sempre stato quello transizioni descrivono insiemi di particelle libere. In una teoria di campo quantistica, gli elementi della matrice S, ...
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Semiti Gruppo linguistico del Vicino Oriente che in origine occupava la regione compresa fra i monti Tauro e Antitauro a nord, l’altopiano iranico a est, l’Oceano Indiano a sud, il Mar Rosso e il Mediterraneo [...] posto dopo la metà del 19° sec. nei termini della ricerca di una sede primitiva, due teorie incontrarono particolare favore: 1964) ecc.
La s. ha avuto in Italia studiosi di grande valore: dai domenicani A. Giustiniani e S. Pagnini, e dall’agostiniano ...
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Ogni cosa che il soggetto percepisce come diversa da sé ed esterna, quindi tutto ciò che è pensato, in quanto si distingue sia dal soggetto pensante sia dall’atto con cui è pensato (per lo più contrapposto [...] che si oppone all’Io.
Un’articolata teoria dell’o. è stata fornita, nell’ambito del pensiero otto-novecentesco, da A. von proprio è per Frege tutto ciò che non ha valore predicativo (valore riconosciuto invece al concetto in quanto referente di ...
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valore
valóre s. m. [dal lat. tardo (in glosse) valor -oris, der. di valere: v. valere]. – 1. Riferito a persona indica: a. Possesso di alte doti intellettuali e morali, o alto grado di capacità professionale: un uomo, una donna di v., di...
numero
nùmero s. m. [dal lat. numĕrus; cfr. novero]. – 1. Ciascuno degli enti astratti che rappresentano insiemi di unità, ordinati in una successione infinita (serie naturale dei n.) nella quale ogni elemento conta un’unità in più rispetto...