La seconda rivoluzione scientifica: matematica e logica. I teoremi di incompletezza di Godel
Carlo Cellucci
I teoremi di incompletezza di Gödel
Nei giorni 5-7 settembre 1930 ebbe luogo a Königsberg [...] avanzato il dubbio che la loro validità potesse essere legata al particolare sistema formale considerato (una versione della teoriadeitipi), dall'altro si usarono i risultati di Gödel come argomento per abbandonare i sistemi formali. In parte per ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Umberto Eco
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Numerosi sono stati i campi di attività del filosofo inglese Bertrand Russell: dalla logica [...] generati dal paradosso scoperto anni prima, si può ricorrere alla teoriadeitipi. In base a questa teoria gli oggetti di discorso sono ripartiti in una gerarchia di tipi logici: gli oggetti individuali, per esempio, vengono assegnati al tipo ...
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lambda-calcolo
Silvio Bozzi
Presentato per la prima volta da Alonzo Church nel 1932 come frammento di un più ampio sistema (poi dimostratosi contraddittorio) per la fondazione della matematica, il λ-calcolo [...] di riscrittura. In questa veste esso ha oggi un grande interesse tanto nella logica matematica (teoriadeitipi, teoria delle funzioni e dei funzionali ricorsivi) che nell’informatica. Nella logica, sopratutto dopo la individuazione da parte di ...
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(ted. Verstehen/ Erklären) Dicotomia che nasce all’interno del cosiddetto storicismo tedesco contemporaneo, con particolare riferimento a Windelband, Rickert e Weber, che riflettono sull’eredità di Dilthey. [...] nel quale esistono certamente spinte ideali, ma non da parte dei protagonisti concreti della storia concreta, bensì da parte dell’unico visione idiografica. Ciò avverrà soprattutto con la teoriadei «tipi ideali», e con il saggio Alcune categorie ...
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Logico e filosofo statunitense (Akron, Ohio, 1908 - Boston, Massachusetts, 2000). Partito dalla critica della teoriadeitipi per mostrarne l'eliminabilità in un lavoro di perfezionamento e di semplificazione [...] il celebre Gedankenexperiment della traduzione radicale e la sua concezione olistica del significato e delle teorie scientifiche, molti dei rappresentanti della filosofia statunitense di orientamento analitico-pragmatista (D. Davidson, H. Putnam, D.C ...
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Psicologo e psicoterapeuta italiano (Ancona 1924 - Roma 2011). Interprete del pensiero junghiano, T. ha volto la sua indagine all'intento di rifondare la lezione junghiana, espungendone gli aspetti più [...] mai concluso di realizzazione personale, attraverso il confronto incessante tra valori individuali e istanze collettive; la teoriadeitipi, come approccio prospettivistico alla psicologia e alla psicopatologia; il sogno e l'attività simbolica, come ...
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Chimico e medico (Wolfisheim, Strasburgo, 1817 - Parigi 1884). Figlio di un pastore luterano, crebbe in un ambiente modesto ma colto. Dopo la laurea in medicina (1843), lavorò con J. Liebig a [...] la quale gruppi alchilici possono sostituire gli atomi di idrogeno di una molecola senza alterarne la struttura fondamentale (teoriadeitipi), sintetizzò il glicole etilenico, la glicerina e l'ossido di etilene, ideò un metodo di preparazione degli ...
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Indirizzi e metodologie che si richiamano al composito universo della psicologia analitica elaborata da C.G. Jung. Secondo A. Samuels il neojunghismo si divide in tre scuole (la scuola classica, la scuola [...] nella guida a un’azione terapeutica efficace (M. I. Marozza e A. Iapoce), la teoriadeitipi psicologici (E.V. Trapanese), la configurazione intenzionale dei complessi e la sua incidenza nello strutturarsi di ogni mente individuale (M. La Forgia). Da ...
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riducibilità In analisi vettoriale due sistemi di vettori applicati (per es., due sistemi di forze) si dicono mutuamente riducibili se si può passare dall’uno all’altro con sole operazioni elementari (➔ [...] In logica matematica l’assioma di r. fu introdotto da B. Russell per superare alcune difficoltà che si presentavano nella teoriadeitipi; tale assioma si può enunciare dicendo che per ogni proprietà appartenente a un ordine superiore al più basso, c ...
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Chimico (Strasburgo 1816 - ivi 1856), allievo di J. von Liebig e di J.-B. Dumas, professore alle università di Montpellier (1844) e di Strasburgo (1855). Uno tra i più eminenti chimici francesi intorno [...] 'Ottocento. Fondamentali furono i suoi contributi in chimica organica: insieme a A.-L. Laurent introdusse la teoriadeitipi, secondo la quale le molecole organiche sarebbero formalmente derivate da pochi raggruppamenti atomici fondamentali. Anche se ...
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numero
nùmero s. m. [dal lat. numĕrus; cfr. novero]. – 1. Ciascuno degli enti astratti che rappresentano insiemi di unità, ordinati in una successione infinita (serie naturale dei n.) nella quale ogni elemento conta un’unità in più rispetto...
tipo
s. m. [dal lat. typus, gr. τύπος «impronta; carattere, figura, modello», dal tema di τύπτω «battere»]. – 1. Con il sign. originario di impronta, fatta battendo o premendo, si conserva in due accezioni specifiche: a. In numismatica, figurazione...