UNGHERIA
Elio MIGLIORINI
Fabrizio CORTESI
Mario SALFI
Pino FORTINI
Luigi CHATRIAN
Carlo DE ANGELIS
Anna Maria RATTI
Delio CANTIMORI
Carlo TAGLIAVINI
Tibor GEREVICH
Giulio de MISKOLCZY
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Ernesto [...] l'altra, mentre è possibile dare una classificazione deitipi principali. Quello di gran lunga più interessante, e il suo portatore ricevono la loro potenza dalla comunità dei nobili. La teoria della S. Corona costituì per secoli la più forte garanzia ...
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Nome collettivo dato in principio a ogni macchina da gitto e ad ogni congegno da guerra usato prima dell'invenzione della polvere, e, in seguito, alle bocche da fuoco di maggior calibro. Nei documenti [...] due torri con un cannone ciascuna. Spingendo al limite questa teoria, si potrebbe giungere a concludere che convenga riunire tutti i alto, limitandone più o meno la quota a seconda deitipi di nave, della possibilità d'installazione, e della portata ...
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L'Anatomia è quella scienza biologica, la quale studia la forma e la costituzione degli esseri viventi. Il nome è derivato dal greco ἀνατομή "dissezione" (ἀνά e τομή, da τέμνω "taglio"), designante appunto, [...] , di quello longilineo e di quello brevilineo.
Anche nella varietà deitipi, la natura segue, come abbiamo detto, certe sue leggi di A lui si deve nel 1838 la prima enunciazione della teoria cellulare che l'anno dopo Schwann estese al regno animale. ...
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È il più vasto dei Dominions autonomi dell'Impero Britannico. Il nome è derivato da errata interpretazione del vocabolo indiano canada o canata ("capanne"), che i primi esploratori scambiarono per un toponimo. [...] persuade della necessità di esser cauti nell'uso deitipi determinati morfometricamente.
Bibl.: Le più estese ricerche fu al Canada, nella pratica, assai meno oppressivo che nella teoria e nello spirito. La caduta, nondimeno, del sistema, eroso ...
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. Classificazione e proprietà generali. - Si definisce in generale macchina dinamoelettrica ogni apparecchio atto a trasformare, mediante il movimento di taluna delle sue parti, lavoro meccanico in lavoro [...] non si paralizzino altrimenti gli effetti delle f. e. m. statiche interne.
Per tale molteplicità di tipi e di fenomeni, la teoriadei motori a corrente alternata con commutazione diventa notevolmente più complicata di quella delle macchine a corrente ...
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Pensando la materia dotata di costituzione particellare, osserviamo che, quando una sostanza, dapprima fluida, passa, per condizioni a ciò favorevoli, a quello stato che abitualmente si chiama solido, [...] corrispondenti a quelli che si riscontrano nei cristalli di una data sostanza (teoriadei decrescimenti). Ciò spiegava anche la diversità di caratteri fisici nei differenti tipi di facce.
Ma la natura particellare della materia, messa ormai in ...
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TUBERCOLOSI (dal lat. tuberculum "tubercolo")
Vincenzo FICI
Eugenio MORELLI
Nino BABONI
Cesare SIBILLA
Enrico Ettorre
Malattia infettiva e contagiosa, così denominata dalla caratteristica alterazione [...] discusso ma non è qui il luogo di esporre le diverse teorie formulate di volta in volta dai varî autori.
Immunità. - le lesioni specifiche risultano, in generale, dalla varia combinazione deitipi stessi. Essa si manifesta, talora, fin dall'inizio ...
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Nell'antichità furono sostenute due tesi opposte, note entrambe a Dionisio d'Alicarnasso (I, 26,30), sulle origini degli Etruschi, che per l'una tesi, indigena, erano autoctoni d' Italia per l'altra, greca, [...] è meno antica di quanto si soleva ammettere sino a oggi dagli storici che fondavano le loro teorie sull'apparente arcaismo deitipi e della tecnica. Pochissime sono le zecche identificate con sicurezza dalle leggende: Volsinii al sud, Populonia al ...
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È quell'insieme di opere d'arte e di tubazioni che adducono l'acqua necessaria all'alimentazione idrica nei centri abitati.
I. - Storia.
L'acquedotto, nella sua consueta espressione monumentale, è certamente [...] esterno. Questi chiusini sono di forme diversissime: uno deitipi più semplici consiste in un pozzetto chiuso superiormente e minimo applicando l'equazione di condizione (7). Secondo la teoria del calcolo delle variazioni, data l'espressione
che deve ...
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LEONARDO da Vinci
Enrico CARUSI
Roberto MARCOLONGO
Giuseppe FAVARO
Giovanni GENTILE
Adolfo Venturi
L. fu detto da Vinci dal piccolo borgo in Val d'Arno inferiore, dove nacque in un giorno non determinato [...] femminei più distesi, senza l'arricciatura e l'archeggiarsi deitipi verrocchieschi, e il paese, su cui stacca la f. 33 v.); teorema di cui fa notevoli applicazioni.
Nella teoriadei centri di gravità L. ha compiuto il solo reale progresso ottenuto ...
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numero
nùmero s. m. [dal lat. numĕrus; cfr. novero]. – 1. Ciascuno degli enti astratti che rappresentano insiemi di unità, ordinati in una successione infinita (serie naturale dei n.) nella quale ogni elemento conta un’unità in più rispetto...
tipo
s. m. [dal lat. typus, gr. τύπος «impronta; carattere, figura, modello», dal tema di τύπτω «battere»]. – 1. Con il sign. originario di impronta, fatta battendo o premendo, si conserva in due accezioni specifiche: a. In numismatica, figurazione...