Filosofo (Edimburgo 1711 - ivi 1776). Rimasto orfano di padre a tre anni, trascorse l'infanzia a Ninewells con la madre. Successivamente fu di nuovo a Edimburgo e studiò in quella università. Nel 1734 [...] . Il risultato è una rivalutazione del sentire e una critica delle pretese della ragione, a cui non è riconosciuta in estetica, in politica, in economia. Le teorie estetiche si basano essenzialmente sulla negazione della natura intellettuale ...
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Filosofo (La Brède, Bordeaux, 1689 - Parigi 1755). Studiò presso gli oratoriani e si laureò in giurisprudenza a Bordeaux. Consigliere del parlamento di Bordeaux, nel 1716, dopo la morte di uno zio da cui [...] è in M. un'esplicita ispirazione razionalistica e critica che partecipa di tutti i motivi dell'illuminismo politico governo storicamente manifestatosi; mentre su un piano di pura teoria la forma razionale di governo, quella che realizza l'unità ...
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Uno dei maggiori rappresentanti dell'Illuminismo francese (Langres 1713 - Parigi 1784). Figlio di un artigiano, fece i primi studî in un collegio gesuitico e fu per breve tempo avviato allo stato ecclesiastico; [...] del rapporto pensiero-linguaggi, proponendo un'originale teoria della formatività del linguaggio gestuale e dei linguaggi idee filosofiche alla base dell'azione. Anche negli scritti di critica d'arte D. appare anticonformista: la pittura deve rimanere ...
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Pensatore greco (sec. 6º-5º a. C.), massimo rappresentante della scuola eleatica. Il nome di P. è legato alla teoria dell'essere unico, immobile e indivisibile, quale venne più tardi accreditata dalla [...] speculazione platonica e dalla critica aristotelica. L'unità e identità dell'essere rimase nota distintiva della scuola eleatica di cui P. fu il capo riconosciuto, e Melisso e Zenone i maggiori epigoni. A questa teoria P. giunse per contrapposizione ...
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Filosofo ed economista (Londra 1806 - Avignone 1873). Figlio primogenito di James, che ne curò personalmente l'educazione, fu introdotto dal padre, in giovane età, nell'ambiente dei filosofi radicali. [...] produzione copre i campi della logica, dell'etica e della teoria politica ed economica. La posizione logica e metodologica di M. colloca in una prospettiva empiristica, che ha recepito la critica di D. Hume, e intende proporre una logica induttiva ...
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Stato di coscienza in quanto sia avvertito come prodotto da uno stimolo esterno o interno al soggetto. filosofia L’interpretazione della natura della s. costituisce uno dei temi principali della teoria [...] inglese (specialmente di Locke), mentre nella critica kantiana la conoscenza è concepita come sintesi stimoli provenienti dall’esterno; da questo punto di vista, compito della teoria della conoscenza sarebbe quello di spiegare in che modo da un ...
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Filosofo ungherese (Budapest 1885 - ivi 1971). Fu uno dei principali esponenti del marxismo del Novecento. In Storia e coscienza di classe (1923) sottolineò il profondo nesso tra G.W.F. Hegel e K. Marx [...] teoria marxiana della reificazione e del feticismo, la critica hegeliana dell'intelletto e del materialismo, e la critica " in circostanze "tipiche". L. ha presentato le sue teorie estetiche e letterarie nelle seguenti opere: Essays über den Realismus ...
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Antropologia
Nell’etnologia religiosa, l’espressione E. Supremo indica una figura pressoché universalmente diffusa nelle culture arcaiche, concepita e rappresentata in maniera assai diversa da altre figure [...] e con la sua scuola si è organizzata in una teoria generale dell’origine della religione avente negli E. Supremi , o altresì in quella hegeliana, dove s’inserisce in una critica globale della metafisica classica dell’essere. Nella prima metà del 19 ...
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Filosofo (Parigi 1859 - ivi 1941). Fu prof. di filosofia al Collège de France dal 1910 al 1924. Nel 1927 gli fu conferito il premio Nobel per la letteratura. Fu membro dell'Academie française e rappresentante [...] di intensità applicato agli stati psichici, B. critica le varie impostazioni deterministiche, positivistiche e riduzionistiche il concetto di "tensione" della durata e una originale teoria della memoria. Nell'Évolution créatrice (1907) la durata ...
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Žižek, Slavoj. – Filosofo e psicoanalista sloveno (n. Lubiana 1949). Tra i più importanti e incisivi pensatori contemporanei, docente di Filosofia e psicoanalisi all'European graduate school (Svizzera) [...] e visiting professor presso numerosi atenei europei e statunitensi, muovendosi dalle teorie lacaniane ha sottoposto a una serrata revisione critica conflitti e contraddizioni della contemporaneità per come essi emergono dai modelli culturali proposti ...
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critica
crìtica s. f. [dal gr. κριτική (τέχνη) «arte del giudicare», femm. sostantivato dell’agg. κριτικός: v. critico1]. – 1. a. Facoltà intellettuale che rende capaci di esaminare e valutare gli uomini nel loro operato e il risultato o i...
semantico
semàntico agg. [dal fr. sémantique, e questo dal lat. tardo semantĭcus, gr. σημαντικός «significativo», der. di σημαίνω «segnalare, significare»] (pl. m. -ci). – 1. a. In linguistica, relativo alla semantica, al significato: problemi...