identità Termine filosofico indicante in generale l’eguaglianza di un oggetto rispetto a sé stesso.
Filosofia
Principio di i. Viene così chiamato il principio che, insieme a quelli di non-contraddizione [...] degli atomi) e poi da C. Wolf, è stato sottoposto a severa critica da I. Kant (che lo considera applicabile solo alle cose in sé).
senso, la relazione di i. non è definibile in una teoria del 1° ordine, in cui non sono quantificabili le variabili ...
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Filosofo tedesco (Amburgo 1891 - Los Angeles 1953), naturalizzato statunitense. Tra i maggiori esponenti del neopositivismo, nell'ambito dell'analisi critica dei metodi e dei risultati della conoscenza [...] della fisica sono altresì di notevole importanza. In tale prospettiva si occupò in particolare dei problemi suscitati dalla teoria della relatività circa la geometria più adatta a rappresentare lo spazio fisico, sostenendo la presenza sia di elementi ...
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Scrittore politico francese (Cherbourg 1847 - Boulogne-sur-Seine 1922). Allievo all'École Polytechnique, divenne ingegnere civile di ponti e strade, attività alla quale si dedicò dal 1870 al 1892. Ritiratosi [...] in pieno la tesi del revisionismo e del riformismo (La crisi del socialismo scientifico, in Critica sociale, maggio 1898; Nuovi contributi alla teoria marxista del valore, in Giornale degli economisti, luglio 1898). Entrato così in aperto dissenso ...
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Nel significato più ampio e generico, ogni singolo contenuto del pensiero, ogni entità mentale, e più in particolare, la rappresentazione di un oggetto alla mente, la nozione che la mente si forma o riceve [...] e obiettivo dell’i. platonica si accentuò nella stessa critica aristotelica, che ridusse l’εἶδος a pura forma e in Plotino e prevalente in Italia nel 16° sec., sfociò nella teoria secondo la quale l’i. dell’artista deve emendare il modello naturale ...
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Filosofo e saggista spagnolo (Madrid 1883 - ivi 1955). Nella forma allora sempre più in voga del saggio scrisse le sue opere, non molte, ma di molto valore sia filosofico sia letterario. O. è infatti anche [...] una visione quanto mai pessimista e in cui la sua critica negativa e demolitrice eccettua ben pochi.
Vita. La prospettiva, e «prospettivismo» è il nome che O. dà alla propria teoria della conoscenza, alla dottrina secondo cui è solo in base a sistemi ...
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Psicanalista e filosofa belga naturalizzata francese (n. Blaton, Hainaut, 1932). Figura tra le più complesse e interessanti della filosofia contemporanea, nucleo strutturale del suo pensiero è il tema [...] analizzare i modelli di interazione multiculturale alla luce di una teoria globale delll'intersoggettività; in questo senso si muovono i recenti di Totem e tabù. Incisiva è la sua critica al misconoscimento freudiano della sessualità femminile, per ...
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Filosofo (Berlino 1882 - Vienna 1936). Si addottorò con M. Planck a Berlino nel 1904. Insegnò poi nelle univ. di Rostock (1911-17) e di Kiel (1921) e nel 1922 ottenne la cattedra di filosofia delle scienze [...] di H. L. F. Helmholtz e J.-H. Poincaré e in base a un'analisi della teoria relativistica einsteiniana, una critica radicale delle posizioni gnoseologiche kantiane, specie della concezione del sintetico a priori, mostrando l'impossibilità dell ...
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Filosofo inglese (Londra 1919 - Oxford 2006). Esponente tra i più vivaci della scuola di Oxford, si è occupato, nell'ambito dell'analisi del linguaggio, di varî temi di tipo logico-linguistico, con originalità [...] lungo ad essere partecipe del mondo filosofico internazionale.
Opere e pensiero
Particolare importanza ha avuto la sua critica alla teoria delle descrizioni di Russell (con l'introduzione di una rigorosa distinzione tra enunciato, significante e non ...
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Filosofo scozzese (Strachan, Scozia, 1710 - Glasgow 1796), è considerato il fondatore della cosiddetta "scuola scozzese del senso comune", che ha esercitato la sua influenza, oltre che in Inghilterra, [...] -64) e successivamente nell'univ. di Glasgow (1764-81). Nel corso dei suoi studi R. sviluppò una critica radicale delle teorie della conoscenza precedenti, sia di tipo lockiano, berkeleiano e humiano, sia di tipo cartesiano, rifiutando in modo deciso ...
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Filosofo francese (Rochefort-sur-Mer 1908 - Parigi 1961), professore all'univ. di Lione (1945-49) e al Collège de France (1952). Discepolo e amico di J.-P. Sartre, con questo fondatore nel 1945 della rivista [...] structure du comportement (1942; trad. it. 1963), attraverso una serrata critica delle concezioni causalistiche e behavioristiche in psicologia, critica che attinge largamente alla teoria della Gestalt e all'organicismo di K. Goldstein, M.-P. tende ...
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critica
crìtica s. f. [dal gr. κριτική (τέχνη) «arte del giudicare», femm. sostantivato dell’agg. κριτικός: v. critico1]. – 1. a. Facoltà intellettuale che rende capaci di esaminare e valutare gli uomini nel loro operato e il risultato o i...
semantico
semàntico agg. [dal fr. sémantique, e questo dal lat. tardo semantĭcus, gr. σημαντικός «significativo», der. di σημαίνω «segnalare, significare»] (pl. m. -ci). – 1. a. In linguistica, relativo alla semantica, al significato: problemi...