LUHMANN, Niklas
Sandro Bernardini
Sociologo tedesco, nato a Lüneburg (Bassa Sassonia) l'8 dicembre 1927. Laureatosi in giurisprudenza all'università di Friburgo, si è perfezionato in quella statunitense [...] , 45-46 (1978), pp. 31-46; D. Zolo, Autopoiesis: critica di un paradigma conservatore, in Micromega, 1 (1986), pp. 129-73; Id., L'ultimo Luhmann, la sociologia come teoria generale dei sistemi autoreferenziali, in Rassegna italiana di sociologia, 27 ...
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Nato a Catanzaro nel 1836, morto a Bologna nel 1913. Fu un filosofo mistico. L'educazione ricevuta dai padri liguorini lasciò in lui un'orma profonda: il pensiero della morte turbò il senso della bellezza [...] costruzione quasi unico, l'Abbozzo d'una teoria delle idee (Palermo 1870). Del neoplatonismo giobertiano presso che ignorato, lo rivelò un art. di G. Gentile, in La Critica, VI, 1908, pp. 27-40 (riprodotto in Le origini della filosofia contemporanea ...
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HIRSCHMAN, Albert Otto
Claudio Sardoni
Economista statunitense di origine tedesca, nato a Berlino il 7 aprile 1915 e morto a Ewing Township (New Jersey) il 10 dicembre 2012. Si è laureato in economia [...] gli aiuti a favore di tali ''industrie chiave''.
In seguito, negli anni Settanta, H. ha sviluppato una critica della teoria economica che, concentrandosi soprattutto sulla ricerca di regolarità e di leggi generali, perde di vista l'importanza degli ...
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Uomo politico americano, nato a Cornish (New Hampshire) il 12 febbraio 1808, morto a New York- il 7 marzo 1873. Esercitò la professione di avvocato nell'Ohio, acquistandovi una riputazione grandissima [...] nella difesa degli schiavi fuggiaschi, e per la teoria, da lui elaborata e svolta, che il governo federale non poteva, in base alla sua ambizione sfrenata, il suo atteggiamento permanente di critica, la sua avversione al Seward e la sua combattività ...
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Nato a Parigi il 10 giugno 1861, morto a Cabrespine (Aude) il 14 settembre 1916, allievo dell'École normale supérieure, professore di fisica teorica prima alla facoltà di Lilla e poi, fino alla morte, [...] da lui chiamato il "precursore di Leonardo".
Dal punto di vista filosofico è interessante, nel D., la critica gnoseologica della scienza, per la quale, svolgendo le teorie del Poincaré e di altri, il D. sostenne che le scienze fisiche si risolvono in ...
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Filologo romanzo, nato a Cremona il 3 giugno 1920. Ha insegnato nella università di Torino (dal 1962), e (dal 1974) in quella di Firenze. Socio dell'Accademia della Crusca (dal 1972), ne ha diretto dal [...] luoghi di delizia pieni (1977). Tale attività ha messo capo a importanti riflessioni di teoria e di metodo raccolte nei Principi di critica testuale (19782); si veda anche La critica testuale (1972), in cui A. ha cercato di estendere le regole dell ...
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Filosofo, storico e archeologo inglese, nato nel 1889, morto nel 1943. Studiò nel University College di Oxford, fu fellow del Pembroke College dal 1912 al 1934, fellow del Magdalen College e professore [...] of Art (ivi 1937) elaborano più particolarmente singoli punti della teoria: il volume più originale è forse quello sulla filosofia della 1943, p. 463 segg.; T. M. Knox, pref. a The Idea of History, 1946; B. Croce, in Quad. della Critica, 1946, p. 60. ...
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Scrittore, nato a Darjeeling, India, il 27 febbraio 1912. È stato, come addetto stampa, in varie residenze dell'Oriente Europeo: Atene, Rodi, Belgrado, Il Cairo e Alessandria, e ne ha tratto materia per [...] in versi), A Key to Modern (British) Poetry (1952, critica), Reflections on a Marine Venus (1953, romanzo), The Tree of questa tetralogia, il D. ha dichiarato di essersi basato sulla teoria della relatività: tre misure di spazio (i primi tre romanzi) ...
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Filosofo e patriota, nato a Milano il 22 aprile 1909, colpito a morte a Roma da un sicario della banda Koch il 28 maggio 1944 e morto all'ospedale il 30 maggio. Professore di filosofia all'Istituto magistrale [...] Passò quindi ad occuparsi di problemi di metodologia e, insieme, iniziò lo studio intenso della teoria della relatività e dei quanta. Sul piano politico, la sua critica al marxismo e la necessità, per lui, di sollevarsi dai vecchi schemi della lotta ...
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Nato da famiglia servile ebraica, verso il 50 a. C., si chiamava in origine Arcàgato, e il nome romano lo ebbe certo da un Cecilio che lo liberò e lo portò a Roma. E a Roma fu scolaro del retore pergameno [...] .
Delle sue opere ci restano molti titoli e scarsi frammenti. Furono, in maggior parte, a) di tecnica e teoria retorica; b) di storia e critica letteraria. Del primo gruppo ricordiamo: 1. un'Arte retorica; 2. In che differisca lo stile attico dallo ...
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critica
crìtica s. f. [dal gr. κριτική (τέχνη) «arte del giudicare», femm. sostantivato dell’agg. κριτικός: v. critico1]. – 1. a. Facoltà intellettuale che rende capaci di esaminare e valutare gli uomini nel loro operato e il risultato o i...
semantico
semàntico agg. [dal fr. sémantique, e questo dal lat. tardo semantĭcus, gr. σημαντικός «significativo», der. di σημαίνω «segnalare, significare»] (pl. m. -ci). – 1. a. In linguistica, relativo alla semantica, al significato: problemi...