DOLFIN, Giovanni
Gino Benzoni
Primo dei quattro figli maschi dell'uomo politico (sarà, tra l'altro, capo del Consiglio dei dieci) nonché titolare d'un banco privato Andrea (1508-1573) di Giovanni di [...] "di certa divinità partecipe"), priviliegiata, comunque, rispetto alla prima; dice la sua su la fortezza, la prudenza, la temperanza, la felicità, l'onore, l'amicizia, la nobiltà notando, a proposito di quest'ultima, come la si intenda variamente ...
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CANINI, Girolamo
Gino Benzoni
Nacque ad Anghiari, nel 1551circa, dal nobile Gualtieri fratello dell'orientalista Angelo. Ebbe almeno due sorelle; una, Orsina, si sposò con Nicola Carrocci, l'altra, [...] scritti, assicura, si può apprendere addirittura "il modo di bene e virtuosamente vivere", ammirare gli "atti della fortezza e della temperanza, della giustitia e delle prudenza e delle altre virtù ordinarie". Certo non vanno letti con l'animo de "i ...
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ENRICO da Rimini
Carla Casagrande
Nacque probabilmente a Rimini verso la metà dei sec. XIII. Nulla sappiamo di lui fino al 1304, quando lo ritroviamo priore del convento domenicano dei Ss. Giovanni [...] s.). L'opera si divide in quattro trattati, rispettivamente dedicati alle quattro virtù - prudenza, giustizia, forza e temperanza - a loro volta distinti in capitoli e sottocapitoli.
Distinte dalle virtù teologali, che attengono alla vita beata, le ...
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PIATTI , Ottavio
Paolo Broggio
PIATTI (Platus), Ottavio (in religione Girolamo). – Nacque a Milano nel 1548 da Girolamo e da Antonia Vincemale de Aragonia.
Dopo gli studi di grammatica e humanae litterae [...] uso del denaro (aspetto a cui Piatti dedica due interi capitoli), nell’abbigliamento, nel lusso domestico, il tutto temperato però dall’esigenza di mantenere una certa magnificenza, necessaria per ingenerare deferenza e obbedienza da parte del popolo ...
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FOSCHI (Fosco, Fusco), Girolamo
Antonella Pagano
Nacque a Faenza da nobile e antica famiglia, presumibilmente intorno al 1444, come lascia supporre il suo ingresso nell'Ordine dei servi di Maria (non [...] de virtutibus septem vitiis capitalibus oppositis il F. contrappone ai gravi peccati capitali le virtù dell'umiltà, della temperanza, della mansuetudine, della carità, della generosità, della misericordia e della forza. L'argomentazione sul valore di ...
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DELLA ROBBIA, Andrea
Giancarlo Gentilini
Nacque a Firenze il 20 ott. 1435, quartogenito di Marco di Simone lanaiolo, e di una monna Antonia (1413-14 maggio 1444).
Da tempo i Della Robbia avevano rag [...] Gentilini, 1981), gli stemmi Pazzi (ora in pal. Serristori) e le Virtù della villa Pazzi a Montughi (1460-70 c.; Temperanza e Giustizia, Parigi, Museo di Cluny; Prudenza, New York, Metrop. Mu s.; Fede, già Parigi, coll. Heilbronner), gli stemmi Della ...
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FILOMARINO, Ascanio
Massimo Bray
Nacque a Benevento nel 1583 dai duchi della Torre. Era figlio di Claudio, fratello di Scipione, maestro di campo al servizio spagnolo, di Gennaro, religioso teatino [...] e dalla religione. Essa avrà tanto più valore quanto più sarà affiancata dal possesso di alcune altre virtù come la temperanza, la fortezza, la modestia, la pazienza, la gratitudine, la dissimulazione. E quest'ultima non avrà soltanto una funzione ...
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GORINI CORIO, Giuseppe
Stefano Meschini
Nacque a Solbiate, presso Como, l'8 giugno 1702, figlio probabilmente quartogenito di Alessandro e di Maria Corio, unica figlia ed erede del giureconsulto milanese [...] dei tre trattati dell'opera, il Trattato della politica, esaminò le tre virtù essenziali del principe (prudenza, fortezza e temperanza), allegando un'appendice sull'amore. Sono di una certa novità i capitoli sull'educazione e sull'inutilità della ...
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DE MURA, Francesco
Vincenzo Rizzo
Nacque a Napoli il 21 apr. 1696 da Giuseppe (nativo di Scala - Salerno - e dimorante a Napoli, alla via Orto del Conte, commerciante di lane) e da Anna Linguito (cfr. [...] nella sua propria casa..." (De Dominici, 1743, p. 703).
I gesuiti, che intuirono perfettamente l'eccezionalità del suo temperamento e del suo talento, non solo lo considerarono degno del raro privilegio della promessa di sepoltura nella chiesa della ...
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BENEDETTO, santo
Luigi Salvatorelli
Silvana Simonetti
Mentre per la data della morte di B. abbiamo - come si spiegherà in fine - un termine a quo (non prima della fine del 546), nulla di simile possediamo [...] del momento e si può pensare che B. li abbia scelti e ordinati con finezza di gusto e proprietà, quasi a temperare con il loro semplice canto popolare la rigida austerità della cadenzata, solenne salmodia.
Così dall'organica fusione di tutti questi ...
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temperanza
s. f. [dal lat. temperantia, der. di temperare nel senso di «moderarsi, osservare la giusta misura»; nei sign. ant., è tratto direttamente da temperare]. – 1. a. Nell’etica classica, virtù che permette l’uso equilibrato dei piaceri...
tempera
tèmpera s. f. [der. di temperare]. – 1. a. Tecnica pittorica che utilizza colori in polvere stemperati in sostanze diverse dall’olio (anticam. rosso d’uovo, oggi colle animali), che si sciolgono con l’acqua; è caratterizzata dall’opacità...