Scultore fiorentino (sec. 14º-15º; notizie dal 1379 al 1405). Eseguì, su disegni di Agnolo Gaddi, per la Loggia dei Lanzi (1383) le figure della Speranza e della Fede, e compì (1385) quelle della Fortezza [...] e della Temperanza, nonché (1389-91) la Carità, iniziate da altri. Attivo con altri alla porta della Mandorla di S. Maria del Fiore (1391), rivela un influsso da sculture classiche che sembra orientare la sua arte verso lo stile che caratterizzò la ...
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vetro
Alessandro Niccoli
Oltre che nel Convivio e nella Commedia, compare in un esempio delle Rime.
Indica la " pasta vitrea " ancora allo stato di fusione in due passi, il primo inteso a rendere l'idea [...] del rosso e avvampante splendore di luce emanato dall'angelo della temperanza (Pg XXIV 138 già mai non si videro in fornace / vetri o metalli sì lucenti e rossi), il secondo posto a significare l'ardore della barriera di fiamme nella cornice dei ...
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sprone (isprone)
Il termine è sempre inserito in contesti figurati, che per lo più riprendono l'immagine del cavalcare. Così in Cv IV XXVI 6-7 si afferma che la ragione... guida quello [l'appetito] con [...] freni e con isproni... Lo freno usa quando elli caccia, e chiamasi... temperanza... lo sprone usa quando fugge... e questo sprone si chiama fortezza, o vero magnanimitate (cfr. raffrenare... spronare, sempre nella stessa metafora, ai §§ 8 e 9).
Un' ...
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Scultore, nato a Roma il 4 luglio 1751, morto a Parigi il 30 gennaio 1802. A Roma studiò con Tommaso Righi. Precocissimo, dopo alcuni lavori a Milano e a Firenze, già nel 1775 si trova a Londra, dove è [...] , numerose e sparse nei musei d'Europa e d'America, sotto la impersonalità dei canoni neoclassici risentono talvolta del suo temperamento vivo. Ciò si nota in ispecie nei varî busti, i quali ad una impostazione generale di maniera fissa unisconlo un ...
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sobrio
Domenico Consoli
Qualifica, con altre espressioni, la Firenze di Cacciaguida, che si stava in pace, sobria e pudica (Pd XV 99): per l'Ottimo, l'unico dei commentatori antichi che non sorvoli [...] sulla parola, s. vale " temperata in mangiare e 'n bere "; in verità l'intero episodio parla a favore di una più larga contenutezza e temperanza di costumi, come osserva il Porena. ...
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Menone
(gr. Μένων, lat. Menon) Dialogo di Platone. Vi si affronta il problema della virtù per stabilire se essa possa essere insegnata (come pretendono i sofisti). Socrate, personaggio del dialogo, mediante [...] quanto sia difficile definire cosa sia la virtù in quanto forma unica cui ricondurre tutte le virtù particolari: il coraggio, la temperanza, la giustizia, ecc. (72 c-d). Con il suo tocco di torpedine (79 a-d) egli lascia frastornati gli interlocutori ...
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Scultore (Padova 1559 circa - Pisa 1606), nipote dell'omonimo scultore più noto come Minio. Già nel 1580 lavorava a Venezia, ove un gruppo cospicuo di sue opere nel Palazzo Ducale (Telamoni del camino [...] e l'Idra; Atlante; busti di S. Venier, M. Bragadin, A. Barbarigo) e in S. Francesco della Vigna (Giustizia e Temperanza, 1592; Mosè; S. Paolo) si ricollegano alla corrente manieristica padovano-toscana della metà del 16º sec., non senza richiami a B ...
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Geometria
Michele Rak
Nel corso della comparazione tra l'ordine de li cieli e quello de le scienze la G., una delle scienze del Quadrivio, antica partizione della matematica, viene da D. comparata al [...] cielo di Giove per due proprietadi: l'una sì è che [questo cielo] muove tra due cieli repugnanti a la sua buona temperanza, sì come quello di Marte e quello di Saturno... l'altra sì è che intra tutte le stelle bianca si mostra, quasi argentata... La ...
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congaudere
Lucia Onder
. Il latinismo c., nel senso originario di " godere insieme ", s'incontra solo in Pg XXI 78 Ornai veggio la rete / che qui vi 'mpiglia e come si scalappia, / perché ci trema, [...] e di che congaudete: le anime purganti si rallegrano e accompagnano con il canto in coro del Gloria la liberazione di una di loro. Il verbo era già in Guittone (Temperanza di corpo 9 " Omne vertù in lei pasce e congaude "). ...
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fortezza
Philippe Delhaye
Il termine ricorre spesso nelle opere di D., con riferimento alla virtù della f. e ai connotati morali che la distinguono. Esamineremo di seguito la nozione di f. nell'opera [...] delle virtù del platonismo e dell'aristotelismo. Per quanto concerne le quattro virtù della prudenza, giustizia, f. e temperanza enumerate nella Repubblica di Platone (IV 429c), due allusioni si possono trovare in Pg XXIX 130 quattro facean festa ...
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temperanza
s. f. [dal lat. temperantia, der. di temperare nel senso di «moderarsi, osservare la giusta misura»; nei sign. ant., è tratto direttamente da temperare]. – 1. a. Nell’etica classica, virtù che permette l’uso equilibrato dei piaceri...
tempera
tèmpera s. f. [der. di temperare]. – 1. a. Tecnica pittorica che utilizza colori in polvere stemperati in sostanze diverse dall’olio (anticam. rosso d’uovo, oggi colle animali), che si sciolgono con l’acqua; è caratterizzata dall’opacità...