Uomo politico israeliano (n. TelAviv 1949). Leader del partito Likūd, nel 1996 divenne il più giovane primo ministro dello Stato di Israele. Come capo del governo si oppose alla nascita di uno stato palestinese [...] in Cisgiordania e sul piano economico ha adottato una politica di ispirazione liberista, impegnandosi a realizzare un ampio programma di privatizzazioni. Contribuì, inoltre, a ridurre il terrorismo all'interno ...
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Lapid, Yair. – Giornalista e uomo politico israeliano (n. TelAviv 1963). Personaggio di spicco nel mondo dei media israeliani, nel 2012 ha fondato il partito centrista laico Yesh Atid (C’è un futuro), [...] che alle elezioni politiche svoltesi l’anno successivo si è attestato come seconda forza del Paese, conquistando 19 seggi alla Knesset. Ministro delle finanze dal marzo 2013 al dicembre 2014, leader dell’opposizione ...
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Uomo politico israeliano (Brest-Litovsk 1913 - TelAviv 1992). Dirigente del movimento giovanile sionista in Polonia, deportato in Siberia nel 1940-41, si trasferì in Palestina nel 1942, assumendo il comando [...] dell'organizzazione terroristica Irgùn Zwaì Leumì, autrice di numerosi attentati antiarabi e antiinglesi negli anni immediatamente precedenti alla nascita dello stato di Israele (1948). Deputato alla knesset ...
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Herzog, Isaac. – Avvocato e uomo politico israeliano (n. TelAviv 1960). Esponente del Partito laburista, di cui dal 2013 al 2018 è stato presidente, è stato eletto nella Knesset nel 2003, ricoprendo negli [...] anni successivi numerosi incarichi istituzionali: ministro del’Edilizia pubblica (gennaio - novembre 2005), del Turismo (maggio 2006 - marzo 2007), della Diaspora (marzo 2007 - marzo 2009) e del Welfare ...
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Uomo politico israeliano (Vishneva, Polonia, ora Bielorussia, 1923 - TelAviv 2016). Leader del partito laburista e primo ministro. Per aver lavorato al riconoscimento reciproco di Israele e OLP nel 1994 [...] seguita all'assassinio del primo ministro Rabin (nov. 1995), dopo gli attacchi terroristici del febb.-marzo 1996 a TelAviv, Gerusalemme e Ashqĕlōn ha adottato una politica intransigente, promuovendo fra l'altro un'estesa offensiva aerea sul Libano ...
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Generale e uomo politico israeliano (Gerusalemme 1922 - TelAviv 1995). Capo di Stato Maggiore (1964-68), guidò le forze armate israeliane nella guerra dei Sei giorni (giugno 1967). Ambasciatore a Washington [...] (1968-73), deputato laburista dal 1974, fu ministro del Lavoro (marzo-maggio 1974), quindi primo ministro dal giugno dello stesso anno fino al 1977. Ministro della Difesa (1984-90), diresse la repressione ...
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Uomo politico israeliano (Ruzinoy, Polonia, 1915 - TelAviv 2012). Sionista, nel 1935 si trasferì in Palestina, dove entrò a far parte dell'Irgùn zwaì leumì, quindi del Loḥamei ḥerut Israel (1940). Arruolatosi [...] nei servizi segreti israeliani (1949), vi ricoprì incarichi di rilievo tra il 1955 e il 1965. Entrato (1970) nel partito di estrema destra Herut, fu eletto deputato nel 1973. Più volte ministro degli Esteri ...
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Uomo politico israeliano (Città del Capo 1915 - TelAviv 2002). Capo della delegazione israeliana all'ONU (1949-59), ambasciatore negli USA (1950-59), deputato laburista dal 1959, fu ministro della Pubblica [...] Istruzione e della Cultura (1960-63), vice primo ministro (1963-66) e ministro degli Esteri (1966-74). Dopo la guerra del giugno 1967 condusse un'intensa attività diplomatica per sostenere le posizioni ...
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(ebr. Pĕleshet) Regione del Vicino Oriente limitata a O dal Mar Mediterraneo e a N dai contrafforti meridionali del Libano e dell’Antilibano, mentre incerti sono i confini dagli altri lati, nei quali si [...] furono seguiti, fin dal 1989, da ripetute iniziative di pace, ma queste continuarono a scontrarsi con l’ostilità di TelAviv. La situazione si sbloccò solo quando Israele e OLP giunsero infine a un riconoscimento reciproco e firmarono a Washington ...
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Trump, Donald John. – Imprenditore e uomo politico statunitense (n. New York 1946). Laureato alla Wharton School of Pennsylvania in Economia e finanza, dal 1971 al 2017 ha guidato l'azienda di sviluppo [...] Gerusalemme come la capitale dello Stato di Israele e di avviare le procedure per il trasferimento dell’ambasciata da TelAviv, dando seguito al Jerusalem Embassy Act approvato dal Congresso nel 1995 ma mai applicato dai presidenti che lo hanno ...
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esecuzione mirata
loc. s.le f. Eliminazione programmata di un avversario preventivamente identificato. ◆ Lo stesso premier [Ariel Sharon] ha però bocciato la bozza di pace cui sta lavorando il suo ministro degli Esteri, Shimon Peres: dopo...
eurosemifinale
s. f. Nel linguaggio sportivo, semifinale di una competizione di livello europeo. ◆ Delle undici vittorie dei campioni d’Europa [i calciatori della Francia], due sono state ottenute grazie al «golden gol» e sempre per 2-1, la...