GRÜNANGER, Carlo
Domenico Proietti
Nacque a Trieste il 10 (Hösle, p. 91) dic. 1891 da Amedeo, tipografo, e Maria Luigia Bretzel, in una famiglia di madre lingua tedesca. Compiuti gli studi medi nella [...] n.s., II (1964), 3, pp. 91-101. Altre indicazioni in Istituto italiano di studi germanici in Roma, Repertorio bibliogr. della letteratura tedesca in Italia, I, 1900-1960, Roma 1966, pp. 194 s.; II, 1961-1965, ibid. 1968, pp. 41 s. Sulla Storia della ...
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La reggenza è il fenomeno per cui la presenza di una determinata parola in un sintagma (➔ sintagma, tipi di) impone ad altre parole di quel sintagma di prendere una forma determinata: un modo del verbo, [...] , che è appunto regolata da vincoli di reggenza. In latino, come in molte lingue moderne (fra le più vicine a noi, il tedesco e il russo), la selezione da parte di verbi e preposizioni di forme della flessione di caso è invece un fenomeno diffuso. Le ...
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Filologo e scrittore (Hudice, Beroun, 1773 - Praga 1847), uno dei pionieri del risorgimento ceco, al quale contribuì efficacemente con le traduzioni, modelli di prosa e di versificazione per gli scrittori [...] posteriori (Atala, Paradiso perduto, Ermanno e Dorotea), con la Historie literatury české (1825) e soprattutto col fondamentale Slovník česko-německý ("Dizionario ceco-tedesco", 4 voll., 1834-39). ...
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Glottologo (Veszprém 1853 - Budapest 1919); studioso della lingua ungherese, con particolare riguardo alla sintassi. La sua opera fondamentale è A magyar nyelv (1889; trad. ted. Die ungarische Sprache. [...] Geschichte und Charakteristik, 1907). In collaborazione con altri studiosi preparò il Magyar nyelvtörténeti szótár ("Dizionario storico della lingua ungherese", 1890-93) e un Németmagyar szótár ("Dizionario tedesco-ungherese", 1900-02). ...
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Ventiduesima lettera dell’alfabeto latino. linguistica Sconosciuta all’alfabeto latino classico, vi fu aggiunta durante il Medioevo nell’uso dei popoli germanici, dapprima nella forma uu, VV, poi nella [...] w, W, allo scopo di distinguere dall’u vocale una u semiconsonante (w inglese) oppure una u consonante, cioè una v (w tedesco).
In fonetica, nelle pochissime parole italiane che la contengono, la lettera w è pronunciata di regola come v. La stessa ...
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Scrittore e filologo catalano (Barcellona 1877 - Tarragona 1961), prof. di spagnolo e catalano nell'univ. di Amburgo, ha diretto l'Istituto di filologia di Buenos Aires; poi prof. di storia generale della [...] 'univ. di Barcellona. Ha dato una eccellente versione in catalano della Vita Nuova di Dante e ha inoltre tradotto dal tedesco, dall'inglese, dal francese. Ha pubblicato, tra l'altro, Estudis de literatura catalana (1912), Manual d'història crítica de ...
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Assumiamo convenzionalmente che l’età umanistica e rinascimentale coincida con i secoli XV e XVI. È questa l’epoca, in Italia come negli altri paesi dell’Europa occidentale, dell’emergere delle lingue [...] spagnola su gran parte dell’Italia (D’Agostino 1994; ➔ ispanismi), dal francese (Morgana 1994; ➔ francesismi), dal tedesco (Arcamone 1994; ➔ germanismi) e anche, grazie ai viaggi e alle esplorazioni geografiche, da lingue esotiche (Mancini 1994 ...
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La comunità che si riconosce come Ladinia Dolomitica è formata da circa 30.000 persone, insediate in cinque valli a raggiera intorno al gruppo del Sella (fig. 1), nelle Alpi centrorientali. Il territorio [...] di una vitalità indubbiamente inferiore rispetto alle due grandi lingue di cultura europea con cui viene in contatto, l’italiano e il tedesco. Il suo grado di vitalità e di rischio possono essere delineati, su una scala da 0 a 5, secondo i parametri ...
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VALLAURI, Tommaso
Filologo classico, nato il 23 gennaio 1805 a Chiusa Pesio (Cuneo), morto il 2 settembre 1897. Fu professore di eloquenza latina e italiana all'università di Torino. Deputato al parlamento [...] 1882. La sua attività è caratteristica del periodo di trapasso dalla vecchia erudizione umanistica alla filologia di metodo tedesco, che egli avversò, ma di cui sentì parzialmente l'influsso. In politica fu cattolico antiliberale.
Pubblicò edizioni ...
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Pronuncia è il termine correntemente usato, anche dai non specialisti, per designare il modo di articolare i suoni di una lingua (si parla infatti di pronuncia della erre, di difetto di pronuncia, ecc.) [...] , in parte legate al loro canale di immissione, di solito scritto e non parlato. Il grafema ‹j› vale [j] nei tedeschismi (per es., Jäger), [ʤ] negli anglicismi (per es., jazz), [ʒ] nei francesismi (per es., julienne). Il valore di ‹w› oscilla tra [v ...
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tedesco
tedésco agg. e s. m. (f. -a) [lat. mediev. theodiscus, riferito in origine alla lingua, e foggiato sul ted. ant. theod «popolo, volgo» secondo il modello di vulgaris «volgare»] (pl. m. -chi). – 1. agg. e s. m. a. Lingua t., dialetti...
tedescante
agg. e s. m. e f. [der. di tedesco], spreg. – Devoto ai Tedeschi, o che parteggia per loro (soprattutto con riferimento a tempi o a zone dove ci sia o ci sia stato un conflitto etnico o politico con la Germania o in genere con una...