Splendida e selvaggia valletta alpina dell'Alto Adige, incassata fra le Alpi Dolomitiche, aperta in direzione N. verso la Pusteria, dove il torrente Braies che la percorre confluisce nell'Alta Rienza a 1121 m. s. m. Nel primo tratto il fondo valle è coperto da fertili prati, a cui succedono nella media valle pascoli e prati alpini e nell'alta valle un bosco magnifico di abeti che incornicia il Lago ...
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MEFIO (cfr. ant.-alto ted. mieta "munus,, e fihu "pecus")
Camillo Giardina
Detto anche meta, è un assegno maritale del diritto germanico dell'età barbarica. In origine era il prezzo della donna o del [...] mundio (v.) su essa, pagato dallo sposo al mundoaldo; ma più tardi, per una progressiva trasformazione che apparisce completa ai tempi di Liutprando, diventò un assegno dello sposo in favore della sposa ...
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Strumento musicale che si compone d'una serie di campane, sospese in varie file a uno o più sostegni, e che si fanno risonare mediante martelli percuotenti l'esterno della calotta. Sin dai tempi di Confucio si usava in Cina uno strumento simile al carillon, noto col nome di pien chun e già allora considerato antico. Il nome carillon deriva dal vocabolo della bassa latinità quadrilio, col quale un tempo ...
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NOVACELLA (ted. Neustift)
Giuseppe GEROLA
Abbazia dell'ordine dei canonici regolari, situata a settentrione di Bressanone, sul fondo valle. Istituita nel 1141 dal beato Artemanno, vescovo di Bressanone [...] e dai coniugi Reginberto e Cristina di Sabiona, esercitò larga influenza sulla storia religiosa e culturale del paese. Nel 1230 ottenne anche il potere giurisdizionale. La sua scuola, fondata alla fine ...
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Così, a cominciare dalla fine del sec. XII, è chiamato il capo del consiglio cittadino nelle città tedesche (nella forma latina magister civium). La prima menzione certa è per Strasburgo, fra il 1198-1201. Vi potevano essere anche parecchi borgomastri alla testa di un consiglio cittadino. Al contrario dello sculdascio o dell'avvocato (Vogt) la carica di borgomastro fu sempre soltanto elettiva, riserbandosi ...
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FRANTIŠKOVY LÁZNĔ (ted. Franzensbad; A. T., 59-60)
Elio MIGLIORINI
Giuseppe RUA
Guido RUATA
Cittadina di cura della Boemia occidentale, 7 km. a nord di Cheb, al centro del bacino che prende nome da [...] questa città, 450 m. s. m., presso le ultime pendici della Selva Boema, Fichtelgebirge e Erzgebirge. Fondata nel 1793 da Francesco I in una regione che era in prevalenza agricola (nel sec. XVI le acque ...
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Genere (Cuvier 1817) di Pesci ossei, prima ascritto alla famiglia Ophidiidae, e ora considerato come rappresentante di una speciale famiglia (Fierasferidae) del sottordine Heteromii. Non supera i 20 cm. di lunghezza; ha corpo molto allungato e sottile che termina con coda acuminata o troncata, privo di squamme; bocca piccola, inferiore, con denti cardiformi sulle mascelle, sul vomere e sul palato; ...
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PALMATA (fr. paumée; ted. mit Hand und Mund geloben)
Pier Silverio Leicht
La stretta di mano, espressione formale del negozio giuridico concluso, è chiamata palmata (paumée) nel diritto francese. Tale [...] forma di conclusione è comune a molti popoli; essa si trova negli usi popolari romani, come pure nei greci, e Cornelio Nepote attesta che tale costume esisteva anche presso i Persiani. È una necessità ...
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PETROVARADIN (ungherese Pétervárad; ted. Peterwardein: A. T., 77-79)
Umberto TOSCHI
Heinrich KRETSCHMAYR
Città del banato del Danubio, in Iugoslavia. È situata sulla destra del Danubio quasi dirimpetto [...] a Novi Sad, in un'ansa che il fiume forma attorno all'estremità di un contrafforte collinoso della Fruška Gora. La città consiste in un quartiere alto, sorto intorno a una fortezza imposta a masse rocciose ...
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Vocabolo designante un soldato indigeno dell'Eritrea (cristiano o musulmano) o della Somalia o anche dell'Arabia meridionale, arruolato volontariamente nel regio corpo di truppe coloniali d'Eritrea. Nell'uso comune, essendosi preso áscari come un plurale, si è derivato un sing. ascaro; ma nell'uso ufficiale ascari continua ad essere anche singolare (cfr. il regolamento di disciplina per i militari ...
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tediare
v. tr. [der. di tedio; cfr. lat. tardo taediare, intr., «sentire ripugnanza»] (io tèdio, ecc.). – Recare tedio, infastidire, annoiare: t. qualcuno con domande importune; non vorrei tediarvi con le mie chiacchiere, col racconto delle...
tedio
tèdio s. m. [dal lat. taedium, der. di taedere «sentire noia»]. – Sensazione di noia grave, profonda, e in genere dolorosa: il t. delle interminabili ore d’attesa; il t. della prigionia, d’una lunga degenza a letto; questi noiosi e lenti...