Musicista (Cremona 1567 - Venezia 1643), figlio del medico Baldassarre. Studiò contrappunto e viola con M. A. Ingegneri. Passò poi, ventiduenne, alla corte di Mantova quale violista e, dal 1603, maestro [...] che è tratto barocco) nelle opere che M. scrisse per il teatro. Già nell'Orfeo (testo di A. Striggio iunior, Mantova 1607 ricca è anche la produzione monteverdiana di genere sacro e religioso, che dalle Sacrae Cantiunculae a 3 voci (1582), attraverso ...
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Narratore, drammaturgo, poeta svedese (Stoccolma 1849 - ivi 1912). Autore dotato di una vitalità elementare, si è accostato a forme letterarie sempre diverse e contraddittorie, comunque sostenute da una [...] che attraversano il suo tempo; o ancora, in campo religioso, il passaggio da un iniziale pietismo che non sarà mai come un omaggio ad Andersen. Legati all'idea innovativa di teatro che l'Intima doveva rappresentare sono invece i cosiddetti drammi ...
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Drammaturgo spagnolo (Madrid 1562 - ivi 1635). Ebbe esistenza avventurosa, particolarmente ricca di fatti d'arme, di amori e di contese letterarie, tanto che fu considerato già nel suo tempo come il prototipo [...] popolare di L. de Rueda e di J. de la Cueva, il teatro di Lope de V., pur non rinnegando la propria filiazione da quei modelli a quella agiografica. Fra le commedie di argomento religioso si ricordano particolarmente Lo fingido verdadero, Los pastores ...
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Poeta e saggista italiano (Firenze 1914 - ivi 2005); ha insegnato letteratura francese nell'università di Firenze. Fin dall'esordio (La barca, 1935), recò nella cultura poetica dell'ermetismo [...] la coscienza del germinare oscuro del seme che muore, nel "religioso grembo" "d'assenza e d'imminenza", nella "fabbrica / Rosales (1983; sull'assassinio di Trockij); Hystrio (1987); Teatro (1993); Felicità turbate (1995; sulla vita di Pontormo); ...
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Poeta, drammaturgo e librettista inglese naturalizzato statunitense (York 1907 - Vienna 1973), tra le massime personalità della poesia in lingua inglese del Novecento. Leader negli anni Trenta dei poeti [...] . registra una sensibile evoluzione in senso morale e religioso, l'uso di un linguaggio sempre più oscuro . con C. Isherwood), nelle quali non mancano influenze del teatro espressionista tedesco, testimoniano l'esigenza di un più ampio contatto con ...
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Scrittore danese (Odense 1805 - Copenaghen 1875). Uno dei grandi autori di fiabe dell'Ottocento, riutilizzò in modo originale il grande patrimonio delle fiabe nordiche, infondendo in esso un caratteristico [...] spirito ottimista. Un profondo sentimento idillico-religioso e un'amara conoscenza della vita si fondono, nelle inglese e ed. danese 1848) e la sua infelice passione per il teatro (Den ny barselstue, "La nuova camera della puerpera", 1845), già nel ...
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Poeta inglese (Camberwell, Londra, 1812 - Venezia 1889). Fin dalle prime opere (Pauline, a fragment of a confession, 1833; Paracelsus, 1835; Sordello, 1840) attuò l'esposizione in forma drammatica (per [...] tragedia Strafford (1837) fece seguire altre opere per il teatro (tra le quali Pippa Passes, 1841; King Victor riflessione si sovrappose alla fantasia. Intelletto curioso e temperamento religioso, il B. rivela una concezione idealistica della vita, ...
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Scrittore tedesco (Baden-Baden 1903 - Friburgo in Brisgovia 1958). Durante il nazismo fu perseguitato e accusato infine di alto tradimento. Si cimentò nella saggistica, soprattutto di argomento storico, [...] nella lirica, nel teatro e nella novellistica, con una produzione vastissima, ispirata a un profondo sentimento religioso. Accanto alle grandi evocazioni storiche (Die Leiden des Camôes, 1930; Philipp der Zweite, 1931; Die Hohenzollern, 1933; Das ...
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Scrittore italiano (Firenze 1879 - ivi 1971). La sua narrativa, nata all'incrocio del bozzettismo toscano con l'impressionismo lirico della Voce, dai primi racconti (Sei storielle di novo conio, 1917; [...] 'originaria pietà per i suoi tristi eroi in un senso religioso della vita, e certo colorismo quasi dialettale in una rappresentazione personaggi, figure, ambienti. Il C. ha anche scritto per il teatro: Bellinda e il mostro (fiaba), 1927; Yo, el Rey ( ...
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Pittore (Napoli 1876 - ivi 1946). Allievo di F. Palizzi e D. Morelli, decorò, con R. Armenise, il teatro Petruzzelli di Bari; eseguì numerosi quadri di soggetto religioso per le chiese di Napoli, Ravello, [...] Avellino, ecc. e ritratti. Partecipò a numerose esposizioni; insegnò dal 1908 al 1927 all'Accademia di Napoli. Sue opere si trovano in gallerie pubbliche e in collezioni private a Napoli, a Milano, a Rimini, ...
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trégua (o trègua, ant. triègua) s. f. [dal lat. mediev. treuga, di origine germanica]. – 1. Sospensione temporanea delle ostilità stabilita da due belligeranti ed estesa a tutto il teatro di guerra o a un solo settore, stipulata per raccogliere...
servo
sèrvo s. m. e agg. [lat. servus «schiavo», anche agg. «assoggettato, sottomesso»]. – 1. (f. -a) letter. a. Schiavo; come sost., è comune soltanto nella locuz. servo della gleba, chi, nel declino dell’Impero Romano e nei secoli successivi,...