Antropologia
Nel dibattito antropologico e sociologico contemporaneo, il termine g. ha sostituito il termine sesso per indicare la tipizzazione sociale, culturale e psicologica delle differenze tra maschi [...] , la chanson de geste, il poema cavalleresco, un nuovo teatro, sacro e profano, autonomo da quello latino.
Se il retorici, che tuttavia non osava rinnegare (di qui, accanto al religioso, il travaglio letterario che lo portò a rivedere la Gerusalemme) ...
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(o serbo-croato) L’insieme dei dialetti parlati nella Serbia e nella Croazia, e in parte anche nell’Istria, nella Slovenia, nel Montenegro e nella Repubblica della Macedonia del Nord, appartenenti, con [...] Z. Orfelin.
La cultura mantenne il suo carattere prevalentemente religioso fino agli ultimi decenni del 18° sec., quando, , originario della Voivodina. Notevole vitalità dimostrava anche il teatro, dominato da B. Nušić, le cui commedie principali ...
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Stato dell’Europa settentrionale, affacciato al Mar Baltico e al Golfo di Finlandia. Confina a E con la Russia, a S con la Lettonia, mentre dagli altri lati è bagnata dal mare. Appartengono all’Estonia [...] Nel Settecento si ebbero tentativi di creazioni poetiche a contenuto non religioso: a tale filone appartiene la lamentazione di 32 strofe di K . Ai primi del 20° sec. fu eretto il teatro con la sala dei concerti dell’associazione Wanemuine a Tartu ...
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Filosofo e scrittore (Ginevra 1712 - Ermenonville, Oise, 1778). Figlio di un orologiaio, non ebbe una regolare istruzione, e a soli tredici anni fu mandato come apprendista presso un incisore, occupazione [...] in particolare) furono giudicate pericolose sul piano politico e religioso, trovò rifugio in Svizzera, a Môtier-Travers, devin du village (1752), rappresentata con grande successo al teatro di corte di Fontainebleau. Anche autore teatrale, scrisse ...
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(lat. Celtae)
Storia
Si individuano con il nome di C. alcune popolazioni appartenenti a uno stesso gruppo linguistico di famiglia indoeuropea che, provenienti dall’Asia, all’inizio del 2° millennio a.C. [...] i liberi non armati e infine gli schiavi. Popolo assai religioso, i C. erano caratterizzati da un forte spirito bellicoso, . Nel 16° sec. si ebbero le prime manifestazioni di teatro popolare tratte da misteri inglesi e presto assai diffuse. L’inizio ...
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Narratore, drammaturgo, poeta svedese (Stoccolma 1849 - ivi 1912). Autore dotato di una vitalità elementare, si è accostato a forme letterarie sempre diverse e contraddittorie, comunque sostenute da una [...] che attraversano il suo tempo; o ancora, in campo religioso, il passaggio da un iniziale pietismo che non sarà mai come un omaggio ad Andersen. Legati all'idea innovativa di teatro che l'Intima doveva rappresentare sono invece i cosiddetti drammi ...
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Poeta e saggista italiano (Firenze 1914 - ivi 2005); ha insegnato letteratura francese nell'università di Firenze. Fin dall'esordio (La barca, 1935), recò nella cultura poetica dell'ermetismo [...] la coscienza del germinare oscuro del seme che muore, nel "religioso grembo" "d'assenza e d'imminenza", nella "fabbrica / Rosales (1983; sull'assassinio di Trockij); Hystrio (1987); Teatro (1993); Felicità turbate (1995; sulla vita di Pontormo); ...
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Poeta, drammaturgo e librettista inglese naturalizzato statunitense (York 1907 - Vienna 1973), tra le massime personalità della poesia in lingua inglese del Novecento. Leader negli anni Trenta dei poeti [...] . registra una sensibile evoluzione in senso morale e religioso, l'uso di un linguaggio sempre più oscuro . con C. Isherwood), nelle quali non mancano influenze del teatro espressionista tedesco, testimoniano l'esigenza di un più ampio contatto con ...
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Scrittore danese (Odense 1805 - Copenaghen 1875). Uno dei grandi autori di fiabe dell'Ottocento, riutilizzò in modo originale il grande patrimonio delle fiabe nordiche, infondendo in esso un caratteristico [...] spirito ottimista. Un profondo sentimento idillico-religioso e un'amara conoscenza della vita si fondono, nelle inglese e ed. danese 1848) e la sua infelice passione per il teatro (Den ny barselstue, "La nuova camera della puerpera", 1845), già nel ...
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Poeta inglese (Camberwell, Londra, 1812 - Venezia 1889). Fin dalle prime opere (Pauline, a fragment of a confession, 1833; Paracelsus, 1835; Sordello, 1840) attuò l'esposizione in forma drammatica (per [...] tragedia Strafford (1837) fece seguire altre opere per il teatro (tra le quali Pippa Passes, 1841; King Victor riflessione si sovrappose alla fantasia. Intelletto curioso e temperamento religioso, il B. rivela una concezione idealistica della vita, ...
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trégua (o trègua, ant. triègua) s. f. [dal lat. mediev. treuga, di origine germanica]. – 1. Sospensione temporanea delle ostilità stabilita da due belligeranti ed estesa a tutto il teatro di guerra o a un solo settore, stipulata per raccogliere...
servo
sèrvo s. m. e agg. [lat. servus «schiavo», anche agg. «assoggettato, sottomesso»]. – 1. (f. -a) letter. a. Schiavo; come sost., è comune soltanto nella locuz. servo della gleba, chi, nel declino dell’Impero Romano e nei secoli successivi,...