(o serbo-croato) L’insieme dei dialetti parlati nella Serbia e nella Croazia, e in parte anche nell’Istria, nella Slovenia, nel Montenegro e nella Repubblica della Macedonia del Nord, appartenenti, con [...] Z. Orfelin.
La cultura mantenne il suo carattere prevalentemente religioso fino agli ultimi decenni del 18° sec., quando, , originario della Voivodina. Notevole vitalità dimostrava anche il teatro, dominato da B. Nušić, le cui commedie principali ...
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(lat. Gallia) Denominazione latina della regione comprendente l’Italia settentrionale (G. Cisalpina) e in particolare la vasta area dell’Europa centrale delimitata dal Reno, i Pirenei, le coste atlantiche [...] con teste di imperatori, di divinità, scene del circo, del teatro, erotiche. Nel 4° sec., nel Sud si ebbe la di romanizzazione o romanizzata; essi testimoniano dunque un sincretismo religioso gallo-romano più che l’autentica religione del paese ...
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Filosofo e scrittore (Ginevra 1712 - Ermenonville, Oise, 1778). Figlio di un orologiaio, non ebbe una regolare istruzione, e a soli tredici anni fu mandato come apprendista presso un incisore, occupazione [...] in particolare) furono giudicate pericolose sul piano politico e religioso, trovò rifugio in Svizzera, a Môtier-Travers, devin du village (1752), rappresentata con grande successo al teatro di corte di Fontainebleau. Anche autore teatrale, scrisse ...
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Repubblica già appartenente alla Iugoslavia, proclamatasi indipendente nel 1992. È formata dalle due regioni fisiche e storiche della Bosnia (➔) e della Erzegovina (➔).
In base agli accordi di Dayton [...] che, già ai tempi della ex Iugoslavia, trascendeva il significato religioso per assumere quello di vera e propria nazionalità), il 31% democratica (SDA, Stranka Demokratske Akcije) – divenne teatro di un sanguinoso conflitto, durato fino al novembre ...
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Moda
Copricapo maschile o femminile di vario materiale e varia foggia.
Berretti molli di pelliccia della preistoria e rigidi c. conici (Creta, 2100-1200 a.C.) sono tra i primi documenti dei tanti copricapi [...] carichi di fiori e uccelli gli immensi c. o quelli minuscoli da teatro, della belle époque; degli anni 1920, la cloche (fig. Ordine equestre del Santo Sepolcro in quanto ordini a carattere religioso. Paolo VI proibì nel 1969, in nome della chiarezza ...
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Città dell’Emilia-Romagna (118,24 km2 con 104.260 ab. nel 2020, detti Piacentini), capoluogo di provincia. È situata a 61 m s.l.m. quasi all’estremità dell’antica via romana che parte dal mare e giunge [...] una deduzione di veterani. Nell’età imperiale la città, fu teatro di numerosi avvenimenti militari: così nel 69 d.C. fu altresì, coi frequenti privilegi a chiese e a monasteri, lo sviluppo religioso; dopo il 774 divenne sede di contea, i cui poteri ...
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La vasta azione svolta dalla Chiesa cattolica nel 16° sec. e in parte del 17° per restaurare una più intensa, viva, sincera e disciplinata vita religiosa, realizzando quella «riforma nel capo e nelle membra», [...] con la pace di Vestfalia (1648), apparvero ormai decise le sorti religiose d’Europa e tracciati i confini territoriali fra le confessioni.
Sul delle arti figurative, della musica e del teatro, espressioni che facendo leva sul sentimento risultarono ...
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Poeta e saggista italiano (Firenze 1914 - ivi 2005); ha insegnato letteratura francese nell'università di Firenze. Fin dall'esordio (La barca, 1935), recò nella cultura poetica dell'ermetismo [...] la coscienza del germinare oscuro del seme che muore, nel "religioso grembo" "d'assenza e d'imminenza", nella "fabbrica / Rosales (1983; sull'assassinio di Trockij); Hystrio (1987); Teatro (1993); Felicità turbate (1995; sulla vita di Pontormo); ...
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Poeta, drammaturgo e librettista inglese naturalizzato statunitense (York 1907 - Vienna 1973), tra le massime personalità della poesia in lingua inglese del Novecento. Leader negli anni Trenta dei poeti [...] . registra una sensibile evoluzione in senso morale e religioso, l'uso di un linguaggio sempre più oscuro . con C. Isherwood), nelle quali non mancano influenze del teatro espressionista tedesco, testimoniano l'esigenza di un più ampio contatto con ...
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Scrittore danese (Odense 1805 - Copenaghen 1875). Uno dei grandi autori di fiabe dell'Ottocento, riutilizzò in modo originale il grande patrimonio delle fiabe nordiche, infondendo in esso un caratteristico [...] spirito ottimista. Un profondo sentimento idillico-religioso e un'amara conoscenza della vita si fondono, nelle inglese e ed. danese 1848) e la sua infelice passione per il teatro (Den ny barselstue, "La nuova camera della puerpera", 1845), già nel ...
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trégua (o trègua, ant. triègua) s. f. [dal lat. mediev. treuga, di origine germanica]. – 1. Sospensione temporanea delle ostilità stabilita da due belligeranti ed estesa a tutto il teatro di guerra o a un solo settore, stipulata per raccogliere...
servo
sèrvo s. m. e agg. [lat. servus «schiavo», anche agg. «assoggettato, sottomesso»]. – 1. (f. -a) letter. a. Schiavo; come sost., è comune soltanto nella locuz. servo della gleba, chi, nel declino dell’Impero Romano e nei secoli successivi,...