Drammaturgo tedesco (Eppendorf, Sassonia, 1929 - Berlino 1995). Tutta la produzione di M. sembra attraversata da una sorta di ossessione della storia tedesca, passata in rassegna nei suoi nodi cruciali [...] dell'idea di rivoluzione. Nel 1983 divenne membro dell’Accademia delle arti della Germania dell’est e nel 1993 venne nominato direttore del Berliner Ensemble.
Opere Ensemble. In Italia, una scelta dei suoi testi è apparsa nel volume Teatro (1991). ...
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Genere di spettacolo misto di musica, danza e prosa, legato da un sottile filo conduttore che offre il pretesto per una serie di quadri o scenette, d’intonazione comica o ironica, ispirati all’attualità.
La [...] .
L’anno di nascita della r. in Italia è il 1867; la prima r. è in dialetto milanese ed è rappresentata al teatro Fossati di Milano: Se prende a prestito canzoni d’ogni tempo o brani d’opera adatti a essere parodiati. Dal 1923 al 1944, invece, ...
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Regista teatrale statunitense (n. Pittsburgh 1957). Compiuti gli studi alla Harvard University, ha esordito giovanissimo, mettendosi in luce già nel 1980 con The inspector general, allestito dall'American [...] tutte in un postribolo, ha diretto numerose opere liriche per teatri americani ed europei come Salisburgo e Glyndebourne teatro alla Biennale di Venezia, mettendo in scena The love cloud, e nel 2006, in occasione dell’anniversario per i 250 anni della ...
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Fantoccio di legno a figura intera e azionato da fili.
Durante il Medioevo si adoperavano m. nelle chiese, negli spettacoli sacri e nelle corti feudali. Si diffusero in Cina dopo la dinastia T’ang (618-907); [...] opera. Nell’Ottocento in Europa ebbero successo l’illusionista marionet;tista inglese T. Holden e i francesi A. e C. Saint-Genois (pseudonimi Dickson e J. Hewelt). L’apporto dell -limite dell’arte interpretativa. Di grande rilievo il Teatro dei ...
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Drammaturgo statunitense (New York 1915 - Roxbury, Connecticut, 2005). Figura d'intellettuale impegnato, fu, insieme a T. Williams, tra gli autori più significativi del teatro americano. Laureatosi in [...] univ. del Mich igan (1938), esercitò tale professione; esordì nel teatro nel 1944 con The man who had all the luck e Situation (1949), la sua opera migliore, il cui protagonista, vittima dei falsi valori, divenne il simbolo dell'uomo medio americano; ...
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tragedia Opera e rappresentazione drammatica che si caratterizza, oltre che per il tono e lo stile elevato, per uno svolgimento e soprattutto una conclusione segnati da fatti luttuosi e violenti, da gravi [...] «capro», ma già in età greca si aveva il dubbio se il senso della parola fosse ‘canto per un capro’, vale a dire ‘che ha per autore di poco posteriore. Sono queste opere le uniche conservate del teatro tragico latino, destinate non alla recitazione ...
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Orientamento artistico che si diffuse nei primi decenni del Novecento, avendo come centro d’irradiazione la Germania, come reazione al naturalismo e all’impressionismo. Si concretizzò in diverse correnti, [...] von Unruh e B. Brecht; G. Benn, G. Trakl e Gertrud von Le Fort.
Teatro
Nell’ambito dell’e. il teatro ebbe un ruolo considerevole sia per l’oggettiva importanza delleopere prodotte da autori di rilievo (da O. Kokoschka fino al primo B. Brecht), sia ...
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Lettura in pubblico o dizione a memoria di un testo, o interpretazione di un’opera o di parte di un’opera teatrale, cinematografica, radiofonica o televisiva.
La r. teatrale
È l’arte di rendere fisicamente [...] operare la fusione tra r. classicista e tecnica dei comici dell’arte. Il Settecento è in tutta Europa il secolo delle querelle si ebbero solo a partire dalla fine dell’Ottocento, generalmente annesse a teatri d’arte o sovvenzionate. In Italia furono ...
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(gr. ᾿Ορϕεύς, lat. Orpheus; etimologia discussa, forse da una radice comune al gr. ὀρϕανός e lat. orbus, con un significato di "solitudine", "privazione", che ricorre in nomi e termini aventi riferimento [...] con Apollo che figura anche come suo padre e che come dio della lira gli è vicino, appaiono (per es., nella versione eschilea teatro (con la tragedia Orphée, 1927) come nel cinema (Orphée, 1950; Le testament d'Orphée, 1960).
Tra le opere musicali ...
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scienze sociali Il comportamento dell’individuo nella società in cui vive, in relazione alla posizione che vi occupa. È una categoria concettuale che media fra il livello della società e quello dell’individuo, [...] E.W. Burgess), il concetto di r. acquista una connotazione precisa a opera di G.H. Mead e di R. Linton intorno alla metà degli fisico aderivano ai generi allora in voga della farsa e della pochade. Nel teatro del 20° sec. queste categorie hanno ...
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teatro
s. m. [dal lat. theatrum, e questo dal gr. ϑέατρον, der. del tema di ϑεάομαι «guardare, essere spettatore»; la parola greca indicava, oltre che l’edificio per le rappresentazioni drammatiche, anche quello per assemblee e per pronunciare...
opera
òpera (ant. o poet. òpra; ant. òvra) s. f. [lat. ŏpĕra «lavoro (in senso astratto, come attività); prestazione di lavoro; giornata di lavoro, nei campi; lavoratore a giornata»; è il plur. collettivo del neutro opus opĕris «lavoro, opera...