Soprano. Il suo vero cognome è Kitt. E nata a Praga il 26 febbraio 1878. Ancora bambina si presentò come violinista. Poi studiò il canto con Maria Lowe-Destinn (della quale assunse in arte il cognome) [...] Londra nella prima esecuzione di Madama Butterfly e a Parigi nella prima della Salome di Riccardo Strauss. Ha scritto il dramma Rachel, poesie e libretti d'opera. Dal 1908 ha cantato al Metropolitan di New York e in altri teatrid'America e d'Europa. ...
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Poeta e librettista, nato a Napoli il 27 marzo 1679, morto il 9 ottobre 1741 a Venezia. Impiegato al Banco della SS. Annunziata, fu incolpato di furto, fuggì dalla sua città natale, e prendendo il nome [...] d'opera per i più celebrati maestri del suo tempo (fra i quali Antonio Vivaldi, Alessandro Scarlatti, G. B. Pegcetti, Leonardo Leo, ecc.). In collaborazione col Goldoni scrisse il libretto La generosità politica per G. M. Marchi (Venezia, Teatro ...
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Compositore e direttore d'orchestra. Figlio del precedente, nacque a Budapest il 22 settembre del 1880, e nell'Accademia di musica di Budapest stessa compì i suoi studî musicali. Fu maestro concertatore [...] di Colonia e di Hannover; dal 1921 diresse il Teatro dell'opera popolare di Budapest. Oltre che di opere sinfoniche e corali e di varit musiche da camera, è autore di alcune opere teatrali, rappresentate con buon esito nella sua città natale: A ...
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Il complesso delle attività artistiche, tecniche, industriali che concorrono alla realizzazione di spettacoli cinematografici (film) e anche l’insieme di questi, come opera complessiva, in quanto concreta [...] Gaumont, con i primi film d’arte, che tentavano di nobilitare il c. avvicinandolo al teatro, e soprattutto con i suoi K. Costner (1990), cui faceva da contraltare l’affermazione di opere specchio di ambienti peculiari come Il tempo dei gitani di E. ...
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Comune della Lombardia (181,67 km2 con 1.406.242 ab. nel 2020), capoluogo di regione e città metropolitana, è la seconda città in Italia, dopo Roma, e costituisce la massima concentrazione delle forme [...] «paese in mezzo alla pianura»), sorse intorno al 400 a.C. a opera dei Galli Insubri, e si sviluppò dopo le vittoriose lotte contro Liguri, le vie d’accesso furono rettificate; i Bastioni furono trasformati in viali alberati; sorse il teatro alla ...
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Poeta e pensatore tedesco (Marbach, Württemberg, 1759 - Weimar 1805). Figlio di un medico militare, seguì il padre nei continui cambiamenti di residenza, finché (1773), per iniziativa del duca del Württemberg, [...] . D. Schubart, veemente e anarchica esaltazione della libertà individuale al di sopra d'ogni convenzione sociale e morale, e opera tipica di S. al teatro. Nel 1798, per l'inaugurazione della rinnovata sede del teatro di Weimar, veniva rappresentato ...
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Musicista (Catania 1801 - Puteaux, Parigi, 1835).
Figlio d'un organista e maestro di cembalo, fu avviato dal padre allo studio della musica: a sette anni già componeva, tra l'altro, un Tantum ergo e un [...] Bianca e Fernando (rielaborata) e anche questa ottenne grande plauso, come poi (1829) una nuova opera, su testo del Romani, La Straniera, al teatro alla Scala. Cominciarono per lui gli onori, ma anche le invidie e le calunnie. Disgraziatamente egli ...
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Musicista (Fusignano 1653 - Roma 1713). Studiò a Faenza, a Lugo, a Bologna, dove fu allievo (circa 1666-70) di Giov. Benvenuti. Dal 1670 accademico filarmonico di Bologna, passò nel 1671 a Roma e vi studiò [...] Salito rapidamente in alta fama, nel 1679 presentò la prima sua opera di cui ci sia rimasta notizia: una sonata per violino e Francesi e agli inizî del 1679 primo violino (direttore d'orchestra) al teatro Capranica. Dallo stesso 1679 all'80 pare sia ...
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Compositore (Napoli 1686 - ivi 1768). Didatta di canto (tra i suoi allievi vi fu C. Farinelli) e di composizione, maestro di cappella in diverse istituzioni, P. svolse la sua attività tra Napoli, Venezia, [...] opere (Berenice, 1718; Ifigenia in Aulide, 1735).
Vita e opere
Studiò con G. Greco. Esordì nel 1709 con l'opera Basilio imperatore d comporre opere per la compagnia italiana, rivale di quella di G. F. Händel (1733-36). Il suo esordio, al teatro di ...
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(IV, p. 631; App. I, p. 163)
L'arte e le tecniche artistiche dal dopoguerra a oggi. − La storia dell'a. e dei suoi procedimenti ideativi e tecnici nella seconda metà del Novecento, cioè dopo la terribile [...] oggetti comuni della realtà esterna, quasi a reintegrare il reale nell'operad'a. e a rafforzare l'identità tra quel modo di conoscere la europei estendono il terreno d'indagine a settori come musica, poesia, danza, teatro, seguendo le determinazioni ...
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teatro
s. m. [dal lat. theatrum, e questo dal gr. ϑέατρον, der. del tema di ϑεάομαι «guardare, essere spettatore»; la parola greca indicava, oltre che l’edificio per le rappresentazioni drammatiche, anche quello per assemblee e per pronunciare...
opera
òpera (ant. o poet. òpra; ant. òvra) s. f. [lat. ŏpĕra «lavoro (in senso astratto, come attività); prestazione di lavoro; giornata di lavoro, nei campi; lavoratore a giornata»; è il plur. collettivo del neutro opus opĕris «lavoro, opera...