Stabili, Francesco (Cecco d'Ascoli)
Egidio Guidubaldi
La vita di S., medico, astrologo, naturalista e poeta (nato nel 1269 ad Ancarano presso Ascoli Piceno, e morto nel 1327 a Firenze, arso vivo insieme [...] Ascoli, Roma 1955; G. Petrocchi, Cultura e poesia del Trecento, in Storia d. letter. italiana, a c. di E. Cecchi e N. Sapegno, II, Milano 1965, 561-718; A. Tartaro, Cecco d'Ascoli, in La letteratura italiana. Storia e testi, II 1, Bari 1971, 472-484. ...
Leggi Tutto
DEL NERO, Piero (Piero Viniziano)
Liana Cellerino
Nacque a Firenze nel 1379 da Filippo e fu lanaiolo. Non si conosce la data della morte, posteriore comunque al 1433, anno in cui, tra il maggio e l'ottobre, [...] e l'Ariosto, Milano 1966, pp. 394, 762; Bianco Alfani, in Diz. biogr. d. Italiani, X, Roma 1968, pp. 219 s.; A. Tartaro, Ilprimo Quattrocento toscano, in La letteratura ital. Storia e testi, a cura di C. Muscetta, III, 1, Bari 1971, pp. 198, 291; G ...
Leggi Tutto
FORO
Giacomo GUIDI
Giuseppe CARDINALI
Arturo SOLARI
Guido BONOLIS
*
Giulio GIANNELLI
Filippo UGOLINI
Dante BERTELLI
. La parola latina forum significò in origine il breve spazio libero che circondava [...] C. movendo da Ateste occuparono Forum Alieni, che era tenuta dai Vitelliani, partiti da Hostilia e iuncto ponte. Il fiume traversato è il Tartaro, e trai questo e il sud di Ateste era Forum Alieni; deve essere escluso, tra i luoghi in cui si è voluto ...
Leggi Tutto
VELENI (fr. poisons, vénins; sp. venenos; ted. Gifte; ingl. poisons, venoms)
Efisio MAMELI
Antonio MORDINI
In senso esteso, si comprendono tra i veleni quelle sostanze che, per la composizione chimica, [...] ammine aromatiche, da funghi del genere Amanita, dal veleno dei serpenti. Si possono poi avere vomiti (per ipecacuana, tartaro emetico, sali di rame e di altri metalli pesanti), gastroenteriti (per arsenico, cobalto, nichelio), diarree (per arsenico ...
Leggi Tutto
. La storia dell'alchimia, secondo il Kopp, è la storia di un errore umano. Più che d'un errore s'avrebbe a dir d'una colpa se pensiamo a Dante che confina "nell'ultima bolgia delle diece" il condiscepolo [...] , arsenicali e ferruginosi. Più specialmente, però, gli si attribuisce il merito d'aver introdotto in medicina l'uso del tartaro emetico e d'altre sostanze minerali fino allora usate solo per via esterna. Ma in questo campo certamente la gloria ...
Leggi Tutto
Geologia e rilievo - La Bessarabia, la quale ha attualmente 2.900.000 abitanti su una superficie di 44.422 kmq., è un paese di pianure e di colline, che non superano in alcun punto i 400 m., e costituiscono [...] già da centinaia d'anni il sud era, si può dire, disabitato e serviva quale territorio di pascolo alle orde dei Tartari, mentre il popolamento romeno si era mantenuto sulle colline più riparate. Dall'occupazione russa (1815), si venne sviluppando una ...
Leggi Tutto
PO (A. T., 17-18-19, 24-25-26)
Giuseppe Caraci
Il massimo dei fiumi italiani, e in pari tempo l'unico che costituisca, insieme con la numerosa serie dei suoi tributarî, un vero e complesso sistema fluviale. [...] il IV e il V.
Dopo la celebre rotta di Ficarolo (1152), una parte delle acque del Po, seguendo forse l'alveo del Tartaro, venne a mettere foce presso Loreo, e iniziò così la costruzione di un nuovo delta (che ebbe il suo più intenso sviluppo al ...
Leggi Tutto
Fiume della Venezia, tributario del mare Adriatico, il più lungo fiume d'Italia dopo il Po. Comunemente si fa principiare l'Adige dai tre laghetti che, a breve distanza l'uno dall'altro e fra m. 1475 e [...] . A una rotta ancora meno antica (1438) si dovette la formazione del diversivo di Castagnaro che andava ad unirsi al Tartaro, cui venne perciò il nome di Canal Bianco. Dopo una lunga controversia tra gli idraulici veneti, se i diversivi fossero ...
Leggi Tutto
Le grandi domande
Stefano De Luca
Grandi domande e grandi risposte
Da sempre l'uomo non può fare a meno di porsi alcune domande fondamentali: qual è l'origine di tutte le cose e il loro significato? [...] dei Beati, circondata dal fiume Lete (che permetteva di dimenticare la vita terrena), mentre i malvagi precipitavano nel Tartaro, voragine oscura circondata dal fiume Flegetonte (fiume di fuoco), dove subivano pene terribili.
La religione dei Celti ...
Leggi Tutto
L'Ottocento: scienze mediche. La terapeutica
Andreas-Holger Maehle
La terapeutica
Tra il 1800 e il 1890 le pratiche terapeutiche che facevano capo alla tradizione galenica vennero progressivamente abbandonate. [...] come potente analgesico e narcotico, la china come febbrifugo, il calomelano (solfuro nero di mercurio) come purgativo e il tartaro (tartrato di potassio e antimonio) come emetico. Alcuni clinici, tra cui Josef Dietl, che lavorava a Vienna negli anni ...
Leggi Tutto
tartaro1
tàrtaro1 s. m. (f. -a) e agg. [alteraz. di Tataro, per accostamento a Tartaro, l’oltretomba della mitologia classica]. – Nome con cui furono indicati nell’Occidente cristiano i Tatari, la stirpe guerriera di razza mongolica che nel...
tartaro2
tàrtaro2 s. m. [dal lat. mediev. tartar, tàrtarum (di origine araba)]. – 1. Deposito lasciato nelle botti dai vini (t. delle botti), costituito da una incrostazione compatta di colore bruno scuro, composta da varî sali fra i quali...