tartarico, acido Idrossiacido, avente formula HOOCCHOHCHOHCOOH; possiede due atomi di carbonio chirali equivalenti, per cui esiste in forma destrogira, levogira e come mesoforma. La prima è quella di gran [...] , KNH4C4H4O6) si presenta come cristalli incolori, dal leggero odore ammoniacale, solubili in acqua, dotati di proprietà lassative. Il tartaroemetico (o tartrato di potassio e antimonile, K(SbO)C4H4O6•0,5H2O) si prepara sciogliendo in acqua a caldo ...
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Scienza che si propone lo studio dei farmaci e delle leggi secondo le quali si svolgono i fenomeni indotti da tali sostanze nell’organismo.
La f. e i suoi scopi terapeutici
Tra i compiti della f. rientrano: [...] ; T. Paracelso comincia a estrarre dalle droghe i loro principi attivi e introduce in terapia l’uso di sostanze minerali (tartaroemetico).
Nell’età moderna gli esperimenti di M. Malpighi, F. Redi, G.A. Borelli preludono all’affermazione del metodo ...
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FOTOGRAFIA (dal gr. ϕῶς, ϕωτός "luce" e γράϕω "scrivo")
Carlo RODANO
Leone Andrea MAGGIOROTTO Giulio COSTANZI
Processo fotochimico di riproduzione delle immagini che si formano in una camera oscura. [...] sostanza trattando con speciali sostanze incollanti), sia trattando con sostanze (p. es., solfato di rame, tannino, tartaroemetico, ecc.) che rendono resistenti alla luce quei colori.
La decolorazione in assenza di sensibilizzatori è un'ossidazione ...
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TINTURA
Luigi Caberti
. Industria tessile (fr. teinture; sp. tintura; tedesco Färberei; ingl. dyeing). - Per tintura s'intende l'arte di dare a un supporto qualsiasi una colorazione regolare, uniforme, [...] di acido tannico (tannino, sommacco, dividivi, mirabolano, ecc.), spremendo, e quindi in un bagno di un sale di antimonio (tartaroemetico, fluoruro di antimonio, ecc.); si lava e si tinge in bagno acido per acido acetico o formico, entrando la merce ...
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. La storia dell'alchimia, secondo il Kopp, è la storia di un errore umano. Più che d'un errore s'avrebbe a dir d'una colpa se pensiamo a Dante che confina "nell'ultima bolgia delle diece" il condiscepolo [...] , arsenicali e ferruginosi. Più specialmente, però, gli si attribuisce il merito d'aver introdotto in medicina l'uso del tartaroemetico e d'altre sostanze minerali fino allora usate solo per via esterna. Ma in questo campo certamente la gloria ...
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Il solfuro di antimonio come minerale era conosciuto fino da tempi antichi; esso serviva alle donne orientali per colorare le sopracciglia. E anche il metallo è noto da molto tempo, e veniva usato per [...] (CH3)3, e i derivati stibonici, p. es. Sb(CH3)4Cl.
Il tartrato doppio di antimonile e di potassio, o tartaroemetico, o tartaro stibiato, SbO . OOC . CHOH . CHOH . COOK . ½ H2O è il derivato più importante di antimonio; si ottiene per ebollizione del ...
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. È una malattia parassitaria esotica di cui si distinguono due forme, la bilharziosi vescicale e la b. intestinale. La prima è detta anche: schistomiasi urinaria, ematuria endemica, morbo di Bilharz. [...] . I risultati curativi erano nel passato quasi nulli, ma una crescente fiducia va guadagnando come parassiticida il tartaroemetico per iniezioni endovenose, che il Mac Donagh (1916) e poi il Christopherson preconizzarono ed applicarono con successo ...
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Sostanze che fanno vomitare senza produrre altre gravi manifestazioni generali: p. es. l'apomorfina, l'ipecacuana, il solfato di rame, il tartrato d'antimonile e di potassio. Gli emetici si distinguono [...] lungo la linea mediana del bulbo in prossimità del calamus scriptorius; gli altri (ipecacuana, solfato di rame, tartaroemetico) lo provocano in via riflessa, eccitando le terminazioni nervose della mucosa gastrica in una zona circoscritta al cardias ...
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Forme di questo genere per il loro andamento e la loro localizzazione andavano prima confuse con la tubercolosi polmonare. Il Castellani, avendone osservato nel 1904-5 a Ceylon due casi tipici, individuò [...] che risultano veramente efficaci, come lo ioduro di potassio e meglio ancora gli olî iodati, il tartaroemetico e soprattutto il salvarsan, il neosalvarsan ed altri congeneri preparati arsenobenzolici.
Bibl.: A. Castellani, Broncho-spirochaetosis ...
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. Sotto questo termine, introdotto dall'istologo belga A.P. Dustin, sono raggruppate sostanze che, diverse quanto a provenienza e quanto a struttura chimica, sono tutte capaci di indurre nelle cellule [...] maggior parte degli altri veleni carioclasici (sali di tallio, mercurio, bismuto, oro, zinco, cobalto, nichelio, tartaroemetico, difenoli, rosso neutro, rivanolo, morfina, codeina, nicotina, determinate tossine batteriche, ecc.). Il secondo tipo ...
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emetico
emètico agg. e s. m. [dal lat. tardo emetĭcus, gr. ἐμετικός, der. di ἐμέω «vomitare»] (pl. m. -ci). – Di farmaco capace di provocare il vomito senza causare altri notevoli effetti collaterali: tartaro e.; e. centrali, che agiscono...
tartaro2
tàrtaro2 s. m. [dal lat. mediev. tartar, tàrtarum (di origine araba)]. – 1. Deposito lasciato nelle botti dai vini (t. delle botti), costituito da una incrostazione compatta di colore bruno scuro, composta da varî sali fra i quali...