FILANGIERI, Guido
Gastone Breccia
Nacque attorno alla metà del sec. XIII dalla nobildonna Ricca Ruffo, del ramo siciliano della famiglia dei conti di Catanzaro, e da un Riccardo (di difficile identificazione [...] del 16 dic. 1325 col quale Federico III concedeva "Guidoni de Filingerio militi suisque heredibus" una rendita di 26 once e 12 tarì sul Demanio della città di Palermo (I capibrevi, p. 324)e la memoria del matrimonio nel 1335 di questo stesso Guido ...
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LANDI, Agostino
Cornelia Bevilacqua
Nacque intorno al 1500 dal conte Marcantonio, signore di Bardi, e da Costanza Fregoso, nobildonna genovese. Della sua educazione si occupò il cardinale Pietro Bembo, [...] gli concesse il diritto di zecca. Nacque così il cosiddetto "Stato Landi" e il L., grazie alla qualifica "di Princeps Vallis Tari et Ceni", fu il primo in Italia a fregiarsi del titolo di principe del Sacro Romano Impero.
Questa politica di appoggio ...
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LO CASCIO, Marco
Gaetano Bongiovanni
Figlio di Silvio nacque a Giuliana, nel Palermitano, nel 1523.
Il padre, nato probabilmente negli ultimi anni del XV secolo, fu il capostipite della famiglia di [...] e del fercolo processionale con angeli, già iniziato da Passalacqua. L'importo globale ammontava a 43 once e 15 tarì. Nel testamento di Silvio datato 22 ag. 1603, questi dichiarava di dover ancora ricevere dalla Confraternita di Caltabellotta 20 ...
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JUVARRA (Ibarra, Ivara, Luvara, Houara, Yuuara)
Giovanni Molonia
Famiglia di argentieri attivi a Messina nei secoli XVII e XVIII, discendenti dalla casata spagnola dei Guevara, che si stabilirono a Messina [...] Pietro ricevette da Francesco Capano, cappellano della chiesa di S. Maria Incoronata di Camaro, la somma di 337 onze e 22 tarì a estinzione del prezzo pattuito per la "vara del glorioso S. Giacomo", opera che si conserva, in parte rimaneggiata, nella ...
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EUGENIO da Palermo
Vera Falkenhausen
Nacque intorno al 1130 a Palermo da una famiglia di alti funzionari greci al servizio dei re normanni.
Il capostipite, l'omonimo nonno di E., originario di Troina [...] ). Nell'aprile del 1201 Giovanni "filius Eugenii ammirati", sicuramente il figlio di E., vendette un orto a Palermo per 600 tari. Nell'aprile del 1202 papa Innocenzo III, in quanto tutore di Federico II, trasformò l'ufficio del "magister camerarius ...
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DIAZ GARLON, Maria
Felicita De Negri
Figlia di Ferrante conte di Alife e di Violante Grappina, se ne ignorano data e luogo di nascita, probabilmente avvenuta nell'ultimo ventennio del sec. XV a Napoli, [...] beni, mobili e immobili, burgensatici e feudali, sui quali era pure garantito l'antefato di 2.833 ducati e i tari, che egli aveva costituito all'atto del matrimonio a favore della sposa. Ciononostante, il Sanseverino aveva continuato, come era già ...
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DALBONO, Cesare
Magda Vigilante
Nacque a Roma nel 1812, da Paolo ed Adelaide Lucangeli; era fratello di Carlo Tito.
Trasferitasi, alcuni anni più tardi, la sua famiglia. a Napoli, dove il padre ricevette [...] solo due copie, per sé e per l'amico. D'altra parte il D., come confessò in una lettera diretta ad A. Tari nel 1875, non sentiva la necessità di un pubblico che l'applaudisse, ed irrideva la brama di successo di tanti scrittori suoi contemporanei ...
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ELEONORA d'Angiò, regina di Sicilia (Trinacria)
Andreas Kiesewetter
Nacque a Napoli nel 1289, ottogenita (e terza figlia femmina) di Carlo II d'Angiò, re di Sicilia, e di Maria d'Ungheria. Ben poco si [...] dispose una verifica dei danni, concedendo al Maniscalea, qualora avesse dichiarato il vero, una riduzione di 1 oncia e 15 tari su un terzo della merce perduta. L'anno successivo E. ricevette le rimostranze della città di Siracusa sulla validità dell ...
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DI CAPUA, Giulio Cesare
Francesco Mottola
Nacque dopo il 1355, cadetto di famiglia nobile e potente, da Bartolomeo, secondo conte di Altavilla (attuale Irpinia) e da Andreina Acciaiuoli.
Il padre, che [...] il fratello Fabrizio, comandava 300 lance e 100 soldati per le cui paghe riceveva dal maestro camerario once 924, tari 10, grana 4). Inoltre, un forte malcontento serpeggiava tra i baroni napoletani vistisi relegati in secondo piano, soprattutto dopo ...
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DI LUCCA, Antonio
Vincenzo Rizzo
Nato presumibilmente verso il 1710, maestro marmoraro e scultore, prese parte alle più importanti imprese decorative - non tutte identificate - che si compirono a Napoli [...] e i disegni degli architetti L. Vanvitelli e M. Gioffredo, adoperando, per la enorme somma di 12.723 ducati e 47 tari, marmi preziosi simili all'onice e gialli di Siena quasi dorati, che offrono valori cromatici rari, pressoché orientali.
Nel 1765 ...
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tari
(o tèri) s. m. [dall’indostano]. – Nome indiano di un albero indomalese (Caesalpinia digyna), e dei suoi legumi (detti in commercio dividivi indiani), che sono adoperati quale materiale da concia essendo molto ricchi di tannino.
tari
tarì s. m. [prob. dall’arabo ṭarīy «fresco, recente», e quindi «appena coniato»]. – 1. Nome di una moneta aurea di origine araba coniata dai califfi fatimiti di Sicilia e dai principi normanni di Amalfi e di Salerno; t. d’argento, quello...