GABBIANI, Anton Domenico
Alessandro Serafini
Figlio di Giovanni e Maria Simi, nacque a Firenze il 13 febbr. 1652. Secondo il racconto delle fonti (la biografia di F.S. Baldinucci [1725-30] e quella [...] 3, 8, 27 s., 32, 39 s., 43, 47, 51, 70, 87 s., 99, 116, 151; G. Ewald, in Gli ultimi Medici. Il tardobarocco a Firenze 1670-1743 (catal.), Firenze 1974, pp. 238-247; Itinerario dei disegni ital. della Biblioteca naz. di Madrid, Madrid 1974, p. 90; S ...
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GIGANTE (Giganti), Andrea
Maria Giuffrè
Figlio di Sebastiano e di Antonia Borduela, nacque il 18 sett. 1731 a Trapani, dove studiò filosofia e teologia presso la Compagnia di Gesù, divenendo sacerdote, [...] villa dei duchi di Villarosa a Bagheria o all'oratorio dei filippini all'Olivella, opere degli anni Sessanta), il tardobarocco rococò del G., privo - come sembra - di una verifica diretta sulle fonti romane, ebbe bisogno di autorevoli mediatori per ...
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LAPI, Francesco Niccolò
Maurizia Cicconi
Nacque a Firenze intorno al 1667-68.
La critica, anche recente, pone la data di nascita al 1661, ignorando la notizia fornita dallo Stato delle anime del 1702 [...] Kunsthistorisches Institutes in Florenz, I (1974), p. 96; Gli ultimi Medici. Il tardobarocco a Firenze, 1670-1743 (catal., Detroit-Firenze), Firenze 1974, p. 274; Itinerario di Firenze barocca, a cura di M. Mosco, Firenze 1974, pp. 30, 45, 47, 50 ...
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FOGGINI
Morena Costantini
Famiglia fiorentina di scultori e architetti attivi a Firenze fra il XVII e il XVIII secolo. Capostipite fu IacopoMaria, zio e maestro di Giovan Battista, ricordato dalle fonti [...] (1974), pp. 27, 33, 35, 146 e passim (per Giulio e Vincenzo); J. Montagu - K. Lankheit, in Gli ultimi Medici. Il tardobarocco a Firenze 1670-1743 (catal.), Firenze 1974, pp. 78-80 (per Giulio e Vincenzo); A. Barsanti, Nuove fonti per Cecco Bravo ...
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PACI
Stefano Papetti
– Famiglia originaria di Porto di Fermo (odierna Porto San Giorgio), che gestì per tre generazioni la maggiore manifattura di maioliche attiva ad Ascoli Piceno.
I Paci riuscirono [...] seguì gli insegnamenti di Agostino Cappelli che lo avviò alla scultura, indirizzandolo verso forme ancora legate al gusto tardobarocco di Lazzaro Giosafatti.
La statua raffigurante S. Biagio con il bambino guarito, conservata nella cripta del duomo ...
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DELAI (De Lai, De Ley, Del Ayo, De Laya, Dellay)
Paola Santa Maria
Famiglia di architetti e capomastri originaria di Scaria (ora frazione di Lanzo d'Intelvi, Como) e attiva in Alto Adige dal XVI al XVIII [...] di Mareta in Val Ridanna. In queste ultime opere, comunque, è stata notata una forte influenza del tardobarocco austriaco, evidente soprattutto nella parte decorativa (Egg, 1970, pp. 216, 226).
Giuseppe Carlo è stato identificato concordemente ...
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DIAMANTINI, Giuseppe
Paolo Bellini
Figlio primogenito di Vincenzo e di Vittoria Amici, nacque a Fossombrone (Pesaro-Urbino) nel 1621. Giunto in età di apprendere l'arte, fu inviato a Bologna ove, stando [...] nel campo dell'incisione una libertà espressiva del tutto personale, particolarmente significativa in un ambito quale il tardobarocco, tale da farlo unanimemente ritenere una delle più felici espressioni del Seicento veneto in campo incisorio.
Fonti ...
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GIUSTINIANI (Giustiniano)
Maura Picciau
Famiglia di ceramisti attivi in Campania dal XVII secolo fino alla fine del XIX. Originaria di Vietri sul Mare, dove alla seconda metà del Seicento operarono un [...] Campania, Cava de' Tirreni 1981, pp. 71-73; A. Carola Perrotti - G. Donatone - C. Ruju, Porcellane e terraglie a Napoli dal tardobarocco al liberty, Napoli 1984, pp. 60 s., tavv. 49-52, 54-56, 60-65; A. Carola Perrotti, Le porcellane napoletane dell ...
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COSTANZI, Placido
Michele Cordaro
Figlio di Giovanni "sigillaro", e di Costanza A[n]guilla, e fratello di Tommaso e di Carlo, noti come incisori di gemme e pietre dure, nacque con ogni probabilità a [...] compositivo alle decorazioni del Ricci, dell'Odazzi, del Gaulli non implica adesione alla dilatata e pittorica visione del tardobarocco romano, ma è occasione per affermare le esigenze di un composto e monumentale equilibrio che, oltre ai modi ...
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FRANCHI, Antonio, detto il Lucchese
Marco Gallo
Nacque il 14 luglio 1638 a Villa Basilica, nei pressi di Lucca, da Giovanni e da Lorenza Grassi. Come scrisse nell'autobiografia - che, ripresa e integrata [...] , XVIII (1974), 1, pp. 1-166; J. Cox-Rearick, Fra Bartolomeo's St. Mark Evangelist…, ibid., 3, p. 343; G. Ewald, in Gli ultimi Medici. Il tardobarocco a Firenze, 1670-1743 (catal.), Firenze 1974, pp. 232 s. n. 137; Id., Alcuni ritratti di ignoti del ...
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barocco2
baròcco2 s. m. e agg. [prob. incrocio del fr. baroque (dal port. barroco «perla scaramazza») e di baroco, nome scolastico d’un tipo di sillogismo] (pl. m. -chi). – 1. a. Termine che, usato dapprima (fin dal sec. 16°) per significare...
barocchetto
barocchétto s. m. [dim. di barocco2]. – Stile architettonico del tardo barocco, con forme caratterizzate da una certa leggerezza preludente al rococò; ne sono un esempio alcune architetture del primo Settecento romano.