DEL GAIZO, Giovanni
Giuseppe Fiengo
La prima notizia che lo riguarda ce la fornisce il De Dominici, segnalandolo (1744), con Giuseppe Astarita e Antonio Donnamaria, tra gli allievi di Domenico Antonio [...] dai giornali copiapolizze degli antichi banchi pubblici napoletani, ibid., p. 256; A. Blunt, Caratteri dell'archit. napoletana dal tardobarocco al classicismo, in Civiltà del '700 a Napoli, 1734-1799, I, Firenze 1979, p. 66; F. Strazzullo, Documenti ...
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LAVAGGI, Giacomo Antonio
Cristiano Giometti
Ancora oscure rimangono le origini di questo scultore, nato con ogni probabilità a Roma tra il 1666 e il 1668 (Guerrieri Borsoi). Nel 1683 il L. vinse il [...] la famiglia Colonna si rinsaldò nuovamente dieci anni più tardi quando il L. fu chiamato in qualità di restauratore chiesa del Gesù, una delle imprese scultoree più significative del tardobarocco romano. Il L. intervenne in due distinte sezioni dell ...
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FERRIGNO, Francesco
Gaetano Bongiovanni
Nacque nel 1686 a Trapani da Mario e da una Elisabetta. Sullo scadere del XVII secolo insieme alla famiglia si trasferì a Palermo dove intraprese studi ecclesiastici. [...] di redigere le relazioni conclusive dei lavori in questa chiesa la cui facciata presenta un gusto decisamente significativo per il tardo-barocco. Insieme al campanile di S. Matteo, la facciata della chiesa dei Tre Re costituisce una delle principali ...
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CIOCCHI (Cioci)
Stella Rudolph
Famiglia di artisti attivi a Firenze dal'secolo XVII all'inizio del secolo XIX.
Clemente, figlio di Michele, fu scultore "non del tutto da disprezzarsi" (Gaburri). Il padre [...] atrio e coro, nella navata sinistra della chiesa, documenta il gusto della maturità del maestro, di un aulico tardobarocco, analogo a quello caratteristico dei progetti di Zanobi del Rosso nella seconda metà del secolo.
Le ultime opere documentate ...
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DORI (Doria), Alessandro (Marco Antonio Alessandro)
Elisabeth Kieven
Figlio di Francesco Felice e di Francesca Borgognoni, nacque a Roma il 25 genn. 1702 da una famiglia di origine pisana.
Il padre [...] non dei più importanti. Egli restò ancorato alla tradizione dell'Accademia romana e fedele per tutta la vita a uno stile tardobarocco di impronta berniniana, senza aderire al borrominismo di moda nel terzo e quarto decennio del secolo. Dato che solo ...
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FERRETTI, Giovanni Domenico
Andrea G. De Marchi
Nacque a Firenze il 15 giugno 1692 da Antonio di Giovanni da Imola e da Margherita di Domenico Gori (Maser, 1968, p. 15, n. 2). La parentela della madre [...] Tofani, Tre nuovi disegni di G. D. F., in Arte illustrata, 1972, pp. 154 s.; G. Ewald, Alcuni ritratti di ignoti del tardoBarocco fiorentino, in Antichità viva, XIII (1974), 3, pp. 36-39; M. Gregori, Per il periodo giovanile di G. D. F., in Kunst ...
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DEL PACE (Paci), Ranieri (Rinieri)
Silvia Meloni Trkulia
Nato a Pisa il 7 maggio 1681 da Tommaso, ricevette la sua prima educazione artistica in famiglia dal cognato Giacomo Perri, forse francese (Perrey?); [...] , in Mitteil. des Kunsthistor. Institutes in Florenz, XVIII (1974), p. 80; G. Ewald, in Gli ultimi Medici. Il tardobarocco a Firenze (catal.), Firenze 1974, p. 294; A. Marabottini, Un piccolo problema di pittura fiorentina tardobarocca, in Quaderni ...
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DALLA NAVE (Della Nave), Edelberto (Adalberto)
Maria Barbara Guerrieri Borsoi
Figlio di Francesco (massarolo del comune attivo tra il 1691 e 1719: Scarabelli Zunti, f. 55) e fratello del pittore Giuseppe, [...] per piante centriche di profilo irregolare e per una decorazione in stucco piuttosto insistita che bene si inquadra nel gusto tardobarocco locale.
Il D. morì a Parma il 16 genn. 1742.
Fonti e Bibl.: Parma, Soprintendenza ai Beni artistici e storici ...
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LIRONI, Giuseppe
Francesca Sinagra
Non è noto il luogo e non è certa la data di nascita del L., forse figlio di un Giovan Pietro comasco (De Angelis, p. 341), proveniente da una famiglia di artisti [...] per la basilica portoghese di Mafra, dove furono attivi molti degli artisti che sostenevano la linea classicista del tardobarocco romano promossa da Clemente XII Corsini. De Carvalho attribuisce al L. la traduzione di alcuni modelli inviatigli dall ...
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DE DOMINICIS, Carlo
John Varriano
Figlio del capomastro muratore Bartolomeo e di Anna Santa Aldini da Cesena (Gargano, 1971, pp. 85 s.), nacque a Roma il 26 febbr. 1696.
Studiò all'Accademia di S. Luca [...] elevazione rinforzano l'impressione di verticalità, e danno alla chiesa quell'atmosfera di ascensione mistica tipica dei tardobarocco. Grandi coretti sono disposti al di sopra delle quattro cappelle corrispondenti agli assi diagonali: così il suono ...
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barocco2
baròcco2 s. m. e agg. [prob. incrocio del fr. baroque (dal port. barroco «perla scaramazza») e di baroco, nome scolastico d’un tipo di sillogismo] (pl. m. -chi). – 1. a. Termine che, usato dapprima (fin dal sec. 16°) per significare...
barocchetto
barocchétto s. m. [dim. di barocco2]. – Stile architettonico del tardo barocco, con forme caratterizzate da una certa leggerezza preludente al rococò; ne sono un esempio alcune architetture del primo Settecento romano.