Struttura di copertura di ambienti architettonici, caratterizzata dalla curvatura, concava all’interno, delle sue superfici. Le v. si distinguono in base alla forma geometrica della superficie d’intradosso. [...] manifestazioni di tali concezioni furono le opere dell’architettura bizantina, anche con apporti armeni e siriaci. Alla tardaantichità (4° sec.) risale l’uso di laterizi vuoti, cilindrici, innestati fra loro.
Alla struttura romana s’ispirarono ...
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LAZIO
Piergiorgio Landini
Alessandra Manfredini
Fausto Zevi
Anna Lo Bianco
Daniela Di Cioccio
(XX, p. 681; App. II, II, p. 170; III, I, p. 971; IV, II, p. 317)
Popolazione e struttura insediativa. [...] alzato con finestre arcuate. La necropoli comprende edifici di 1° e 2° secolo, ma restati in uso fino alla tardaantichità, come di consueto succedendo alle incinerazioni le inumazioni in forme e arcosoli; vari sarcofagi marmorei apparivano frugati e ...
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Periodo dell’arte medievale compreso tra l’11° e il 12° sec., che coincise con i cambiamenti economici, politici e culturali dell’Europa occidentale.
Cenni storici
L’arte r. è considerata come un insieme [...] . Sono sensibili i rapporti tra questa architettura e quella di Como (S. Fedele), che sottintendono un’ispirazione alla tardaantichità. Un forte purismo monastico domina altre fabbriche tedesche (Quedlimburg, San Gottardo a Hildesheim, S. Giacomo a ...
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L’arte fiorita in Germania, e in parte in Lombardia, sotto l’egida degli imperatori sassoni fino all’anno Mille circa. Sostanzialmente legata alla riforma monastica del 10°-11° sec. e all’esaltazione dell’idea [...] imperiale, riprende temi che il primo Medioevo aveva tentato di mutuare dalla tardaantichità e da Bisanzio, e sottomette gli apporti del passato e del presente a un’impostazione unitaria, a una forma plastica e monumentale. Nella scrittura, così ...
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CITTÀ
P. Cuneo
La definizione di Isidoro di Siviglia (Etym., XV, 2, 1), identificando la civitas nel vincolo associativo che lega gli abitanti e l'urbs entro le mura che circondano lo spazio abitato, [...] proposito dell'organizzazione urbana nell'altomedioevo, ArchMed 14, 1987, pp. 27-46; L. Pani Ermini, Le città sarde tra tardaantichità e medioevo: uno studio appena iniziato, in L'Africa romana, "Atti del V Convegno di studio, Sassari 1987", a cura ...
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CAPITELLO
C. Barsanti
Modulo architettonico fondamentale connesso con un sostegno (colonna, pilastro, lesena, anche eventualmente addossati a pareti, nel qual caso si ha un semicapitello) e con altre [...] Quintavalle, Il Battistero di Parma. Il cielo e la terra (Civiltà medievale), Parma 1989; Le tracce materiali del Cristianesimo dal tardoantico al Mille, in Il Veneto nel Medio Evo. Dalla ''Venezia'' alla Marca Veronese, a cura di H. Stagnetti, G.M ...
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COLONIA
A. Tomei
(lat. Colonia Ara Claudia Agrippinensium; ted. Köln)
Città della Germania (Nordrhein-Westfalen), situata sul Reno.
Archeologia e Architettura
L'oppidum romano, fondato all'epoca dell'imperatore [...] centro come C., che sembra aver vissuto, per quanto riguarda la produzione figurativa, il passaggio dalla TardaAntichità al Medioevo virtualmente senza interruzioni e mantenendo sempre stretti collegamenti culturali e linguistici con l'arte classica ...
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CAROLINGIA, Arte
A. Petrucci
Il concetto di arte c. si riferisce all'arte prodotta durante la dinastia carolingia, così definita dal nome del più eminente fra i suoi rappresentanti, Carlo Magno. Sotto [...] dell'arte c. si discostano molto l'una dall'altra, a causa, essenzialmente, della posizione storica dell'arte c., tra TardoAntico e Medioevo, e al suo carattere di renovatio. Per individuare i tratti propri allo stile di altre epoche artistiche sono ...
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FEDERICO II, Imperatore
M. Di Berardo
F., della casata degli Hohenstaufen duchi di Svevia, nacque il 26 dicembre 1194 a Jesi e morì il 13 dicembre 1250 a Fiorentino, nel territorio dell'od. comune di [...] inadeguato. Gli studiosi hanno generalmente preferito allargare l'orizzonte dei possibili riferimenti alla TardaAntichità, ove tipologie castellane a carattere strettamente militare sembrano costituire la concretizzazione architettonica del ...
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UMBRIA
P. Scarpellini
Regione dell'Italia centrale, tra Toscana, Marche e Lazio, compresa nell'alto e medio bacino del Tevere e limitata verso E dalla catena appenninica.
Storia e urbanistica
I confini [...] Spoletium 6, 1959, 9, pp. 5-19; id., La diocesi di Spoleto (Corpus della scultura altomedievale, 2), Spoleto 1961; M. Salmi, TardoAntico e Alto Medioevo in Umbria, in Aspetti dell'Umbria dall'inizio del secolo VIII alla fine del secolo XI, "Atti del ...
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tardo
agg. [lat. tardus]. – 1. Lento, che avviene, agisce o opera in un tempo piuttosto lungo, eccessivo: procedere, alzarsi, spostarsi con movimenti t.; Solo e pensoso i più deserti campi Vo mesurando a passi tardi e lenti (Petrarca); riferito...
magister
s. m., lat. (pl. magistri). – Termine corrispondente all’ital. maestro1 (v.) nelle sue varie accezioni, usato spesso con riferimento al mondo romano con il sign. di «capo, comandante» e, seguito da un genitivo, come titolo di magistrati,...