ALBERTI, Leon Battista
Cecil Grayson
Giulio Carlo Argan
Nacque a Genova il 14 febbr. 1404, durante l'esilio degli Alberti da Firenze, secondo figlio naturale di Lorenzo di Benedetto Alberti e di Bianca [...] spiega anche il modo affatto diverso col quale il Brunelleschi e l'Alberti considerano i monumenti della tardaantichità o, addirittura, del Medioevo: in essi il Brunelleschi cerca, separandoli dalle "deformazioni" della decadenza, gli indizi che ...
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DATI, Leonardo
Renzo Ristori
Nacque a Firenze, probabilmente nel 1408 (nell'autunno del 1407, se si accettano i dati forniti dal suo epitaffio), terzo figlio di Piero di Giorgio e di Zenobia Soderini.
I [...] dei Piccolomini: operetta che il D. finse di aver tradotto da un codice scritto da un Caio Vibenna di Montepulciano nella tardaantichità "sermone vulgari", cioè nel latino della decadenza (e non in lingua etrusca, come spesso si è detto senza tener ...
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GUIDO d'Arezzo (Guido Aretinus)
Cesarino Ruini
Monaco benedettino e teorico della musica attivo nella prima metà dell'XI secolo, il suo nome è legato a un gruppo di scritti di teoria musicale trasmessi [...] attribuibili. Il più noto, la cosiddetta "mano guidoniana", è mutuato dalle tecniche di memorizzazione che fin dalla tardaantichità avevano trovato svariate applicazioni, come, per esempio, nel computo delle calende o della data della Pasqua. Poco ...
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ENNODIO, Magno Felice (Magnus Felix Ennodius)
Marc Reydellet
Originario della Gallia, nacque nel 473 o 474, probabilmente ad Arles.
La sua famiglia apparteneva all'aristocrazia ed era imparentata con [...] che, dal punto di vista letterario, il Panegyricus merita attenzione, in quanto rappresenta un modello di prosa d'arte della tardaantichità, col suo stile elaborato e il suo eccesso di espressioni ricercate. Ciò che più colpisce è la ricerca della ...
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GALASSO, Giuseppe
Edoardo Tortarolo
Giuseppe Galasso nacque in una ‛famiglia popolana’, come egli stesso ricordò più volte, da Luigi, artigiano vetraio, e Maria Panico, a Napoli nel quartiere di Tarsia-Montesanto, [...] trattazione sostanziosa dedicata nel 1972 alle conseguenze dell’irruzione delle popolazioni semi-nomadi nella penisola nella tardaantichità (perché, come scrisse, «L’invasione longobarda del 568 apriva nella geografia storico-politica del paese ...
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ACCURSIO (Accorso), Mariangelo
Augusto Campana
Nato ad Aquila, come sembra, nel 1489 da Giovan Francesco, cancelliere del Comune aquilano, e da una Tebaldeschi di Norcia. Anche il padre non era aquilano [...] in questo senso. Ancora più difficile è. giudicare delle sue edizioni. Che si sia occupato prevalentemente di testi della tardaantichità può essere indizio di un suo particolare interesse per quel periodo. Ma è certo che la preferenza per testi ...
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LEONE IV, papa, santo
Federico Marazzi
Figlio di Radualdo, nacque a Roma nel primo decennio del IX secolo.
Dal nome del padre si potrebbe dedurre l'appartenenza a una famiglia di origine longobarda [...] ; V, ibid. 1980, pp. 171-285; H. Geertman, More veterum. Il Liber pontificalis e gli edifici ecclesiastici di Roma nella tardaantichità e nell'Alto Medioevo, Groningen 1975, p. 81; I. Belli Barsali, Sulla topografia di Roma in periodo carolingio: la ...
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TORTELLI, Giovanni
Mariarosa Cortesi
(Giovanni Aretino). – Nacque probabilmente ad Arezzo fra il 1406 e il 1411 (Bacci, 2016, pp. 66-72; va dunque corretta la data circa 1400, tradizionalmente accettata), [...] della medicina, dal ruolo importante nel mondo culturale del suo tempo con particolare attenzione al periodo antico, meno per la tardaantichità e l’alto medioevo, per delineare poi brevi voci di illustri docenti universitari dei secoli XIII ...
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NIFO, Agostino
Margherita Palumbo
NIFO, Agostino – Nacque intorno al 1469-70 a Sessa Aurunca da Giacomo, di origine calabrese, e dalla suessana Francesca Galeoni.
A lungo si è dibattuto sul luogo di [...] a Padova, e l’Averroys de mixtione defensio (ibid., B. Locatelli), nei quali Nifo fa largo uso dei neoplatonici della tardaantichità, mentre a Tommaso, e più in generale ai Latini rimprovera l’erronea lettura del testo greco, tanto da definirli ...
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EUGIPPIO
Rajko Bratoz
Presbyter (abate) del monastero di S. Severino in castro Lucullano presso Napoli, nacque intorno al 460 o - al più tardi - intorno al 467 nel Noricum Ripense o nella Raetia Secunda, [...] , in Estudios clásicos, XVI (1986), 2, pp. 9-26; M. Pavan, IlLucullanum e i rapporti romano-barbarici, in Hestiasis. Studi tardaantichità offerti a S. Calderone, I, Messina 1986, pp. 105-125; P. I. Fransen, D'Eugippius à Bède le Vénérable. À propos ...
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tardo
agg. [lat. tardus]. – 1. Lento, che avviene, agisce o opera in un tempo piuttosto lungo, eccessivo: procedere, alzarsi, spostarsi con movimenti t.; Solo e pensoso i più deserti campi Vo mesurando a passi tardi e lenti (Petrarca); riferito...
magister
s. m., lat. (pl. magistri). – Termine corrispondente all’ital. maestro1 (v.) nelle sue varie accezioni, usato spesso con riferimento al mondo romano con il sign. di «capo, comandante» e, seguito da un genitivo, come titolo di magistrati,...