TOUCY, Philippe
Rosanna Lamboglia
(de). – Di origine provenzale, si stabilì nel Regno di Sicilia al seguito di Carlo I d’Angiò. Mancano notizie precise sulla famiglia di provenienza e se ne ignorano [...] (27 marzo 1269) avevano infatti chiarito che spettava al grand’ammiraglio l’esazione dell’introitus marinarie Messane pari a 2000 tarì, e aggiungevano la possibilità per chi ricopriva l’ufficio di disporre di alcuni immobili nella città di Messina. I ...
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LO FORTE, Salvatore
Maria Viveros
Nacque a Palermo il 20 marzo 1804 da Saverio e da Francesca Paola Caruso. Dopo un apprendistato nella pittura, prima presso G. Burgio e poi con V. Riolo (Riccobono, [...] all'Olivella a Palermo (Riccobono, 1993), il governo della città deliberò l'assegnazione al L. di un sussidio di "sei tarì al giorno" (Sgadari di Lo Monaco) perché potesse frequentare a Roma le lezioni di pittura di V. Camuccini presso l'Accademia ...
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GALLO, Alafranco
Giustina Olgiati
Figlio di un lanaiolo genovese, nacque con ogni probabilità nella città ligure nell'ultimo quarto del sec. XIII. Secondo le regole dell'onomastica genovese, ripeteva [...] grano. Il 27 maggio 1329, infatti, ottenne dal sovrano il privilegio di esportare 6000 salme di frumento, pagando un dazio di 4 tarì la salma. Il 5 giugno, stante la situazione di carestia in atto nella città, si impegnò a versare 100 salme di grano ...
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ZUMBINI, Bonaventura.– Nacque a Pietrafitta (Cosenza) il 10 maggio 1836 da Tommaso, proprietario terriero, e da Maria Orlando.
Studiò da autodidatta apprendendo le lingue antiche e straniere e la letteratura [...] prof Settembrini e la critica italiana italiana (Napoli 1868) e divenne coadiutore dei professori De Sanctis e Antonio Tari dell’ateneo napoletano. Nel medesimo ateneo, ottenne la libera docenza di letteratura italiana nella Scuola del magistero di ...
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SCIUTI, Giuseppe
Alessandra Imbellone
‒ Nacque a Zafferana Etnea, Catania, il 26 febbraio 1834, da Salvatore Sciuto Russo, «aromatario» ossia farmacista, e da Caterina Costa, di Acireale (atto di nascita [...] famiglia, Sciuti iniziò a lavorare ad Acireale presso il pittore e decoratore Giuseppe Spina Capritti, che lo pagava quattro tarì al giorno (Dizionario degli artisti, 1906). Nel 1857 sposò Antonietta Anna Torrisi, trasferendosi con lei a Giarre, dove ...
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COSTANZO, Giuseppe Aurelio
Rosa Maria Monastra
Nacque a Melilli (Siracusa) il 6 febbr. 1841, e in quelle campagne trascorse la fanciullezza accanto alla madre Maria, la cui mite immagine di analfabeta [...] osservare G. Natali - si pronunciò a chiare lettere contro le "metafisicherie tedesche propalate in Napoli dal Vera, dallo Spaventa, dal Tari e anche un po' dal Fornari" (Bricciche letterarie, p. 55). Tuttavia è fuor di dubbio che in qualche misura ...
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AIELLO, Niccolò d'
Mario Del Treppo
Figlio di Matteo, vicecancelliere del Regno di Sicilia, divenne arcivescovo di Salerno nel 1181. Il primo suo atto a noi noto è la consacrazione del tempio di Montevergine, [...] , riuscendo a raggiungerla solo nel 1205. Fu però subito trascinato in nuove difficoltà per recuperare parte del denaro (70.000 tarì) e dei preziosi di proprietà della diocesi, che egli aveva depositato nelle casse dei Cavalieri di S. Giovanni di ...
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PONTANO, Giovanni
Bruno Figliuolo
PONTANO, Giovanni. – Nacque il 7 maggio del 1429, da Giacomo e da Cristina Pontano, membri della piccola nobiltà locale, a Cerreto di Spoleto.
Dopo l’assassinio del [...] situate l’una al Vomero e l’altra a Piedigrotta; poteva contare, dal 21 giugno 1490, su un censo annuo di sei tarì da pagarsi su una bottega sita nella centrale platea di Portanova; il 2 settembre 1492 era stato in condizione di acquistare una nuova ...
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SALANDRA, Antonio
Federico Lucarini
– Nacque a Troia, in Capitanata (Foggia), il 13 agosto 1853, primogenito di Gaspare e di Giuseppina Granata, entrambi appartenenti a famiglie di professionisti e [...] anche alcuni corsi presso la facoltà di lettere e filosofia, avendo modo di conoscerne i maggiori esponenti: Antonio Tari, Bertrando Spaventa, Augusto Vera, Giuseppe De Blasiis e soprattutto Francesco De Sanctis. Una volta conseguita – il 29 febbraio ...
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ANTIOCHIA, Federico d'
Silvano Borsari
Figlio di Pietro, fu nel 1337, in ancor giovane età, creato dal re Federico III conte di Palizzi e di Mistretta e nominato gran cancelliere di Sicilia, carica [...] giustiziere di Abruzzo Ultra. Infine si provvide anche a sua moglie, attribuendole una pensione annua di 16 once e 20 tarì.
Naturalmente Roberto si servì dell'A., soprattutto, nei suoi ultimi tentativi contro la Sicilia. Nel 1338 egli partecipò alla ...
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tari
(o tèri) s. m. [dall’indostano]. – Nome indiano di un albero indomalese (Caesalpinia digyna), e dei suoi legumi (detti in commercio dividivi indiani), che sono adoperati quale materiale da concia essendo molto ricchi di tannino.
tari
tarì s. m. [prob. dall’arabo ṭarīy «fresco, recente», e quindi «appena coniato»]. – 1. Nome di una moneta aurea di origine araba coniata dai califfi fatimiti di Sicilia e dai principi normanni di Amalfi e di Salerno; t. d’argento, quello...