rubā‛ī Antica moneta araba d’oro, del valore di un quarto di dīnār, che ebbe corso sotto i Fatimidi (909-1171) in Egitto, nell’Africa settentrionale e in Sicilia. Imitata poi dai principi normanni, fu [...] chiamata tarì. ...
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Pesi e misure
Piero Morpurgo
Lucia Travaini
Gran parte della tradizione metrologica medioevale proviene dal mondo antico e se "è ragionevole accettare la definizione secondo la quale l'uomo è 'un animale [...] , p. 158 n. 32). Dopo il 1278, anno della riforma monetaria di Carlo I d'Angiò che istituì la zecca di Napoli, i tarì non furono più coniati, sostituiti dai carlini d'oro e d'argento. Ecco come Jacopo da Firenze spiega il sistema del Regno dopo il ...
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Filosofo e uomo politico italiano (Cassino 1843 - Roma 1904). Tra i massimi studiosi italiani del marxismo, dopo aver iniziato lo studio sistematico dei testi di K. Marx e F. Engels, s'impegnò in un'opera [...] a Napoli alla scuola hegeliana che ivi fiorì intorno alla metà del 19º sec.: suoi maestri furono F. De Sanctis, A. Tari, A. Vera e soprattutto B. Spaventa. Già negli anni napoletani pubblicò alcuni saggi di notevole pregio, fra cui è da ricordare ...
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Antica unità di misura di capacità usata a Parma per il grano (2,94 l) e a Bologna per i liquidi (19,648 l).
Moneta d’oro genovese del principio del 13° sec., del valore e della massa del tarì d’oro, ragguagliata [...] a 1/4 del genovino d’oro o ducato; fu emessa anche la mezza q. (o ottavino), corrispondente al soldo della moneta genovese ...
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PIERREALE (Pereale)
Giuseppe Castellani
Le monete d'oro e d'argento fatte coniare a Messina da Pietro III d'Aragona (1282-1285) vennero dette così quasi moneta reale di Pietro. Nel commercio internazionale [...] si chiamavano anche raonesi (aragonesi). Quello d'oro pesava e valeva un tarì d'oro e quello d'argento come un tarì dello stesso metallo. Ci fu anche il piccolo pereale da un soldo.
Bibl.: E. Martinori, La moneta, ecc., Roma 1915, s. v.; G. A. ...
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COTUGNO, Raffaele
Luigi Agnello
Nato a Ruvo di Puglia (Bari) il 21 febbr. 1860 da Biagio e da Rosa Quinto, studiò all'università di Napoli, dove si laureò in giurisprudenza il 23 nov. 1881 ma seguì [...] corsi di filosofia svolti da A. Vera. B. Spaventa e A. Tari. A quest'ultimo, cui era stato indirizzato dallo Spaventa, per averne consigli della propria dottrina metafisica (Le lettere di A. Tari in difesa dell'Innominabile, Trani 1905).
Per la ...
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RUBÂ‛Ī
Giuseppe CASTELLANI
Moneta d'oro del valore di un quarto del ducato arabo (dirham) coniata dagli emiri Aghlabiti e dai Fatmiti in Sicilia e imitata dai principi normanni e svevi. Quelle emesse [...] da Ruggero II (1093-1154) venivano chiamati rubā‛ī ducali (v. quartiglio; Tarì).
Bibl.: E. Martinori, La moneta ecc., Roma 1915, s. v. ...
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DELLA VALLE, Guido
Franco Cambi
Nato a Napoli il 25 genn. 1884, da una famiglia di salde tradizioni culturali (il padre, Antonio, era professore di anatomia comparata presso l'università; la madre, [...] Giuseppina Matronola, di Cassino, era pronipote del filosofo hegeliano A. Tari), si formò presso l'università partenopea. Seguì i corsi filosofici di F. Masci, di A. Chiappelli e di I. Petrone, ma anche quelli letterari di F. D'Ovidio e di F. Torraca ...
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DE BELLA, Antonino
Giuseppe Masi
Nacque a Nicotera (Catanzaro) il 10ag. 1850 da Francesco e da Teresa Mamone. Compiuti gli studi secondari nel locale seminario, s'iscrisse all'università di Napoli, [...] dove tra il 1867 e il 1868 seguì le lezioni di A. Tari e di B. Spaventa, il filosofo hegeliano che tanta influenza esercitò sulla cultura italiana del tempo. Rientrato a Nicotera senza aver conseguito la laurea in legge, continuò da autodidatta gli ...
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Tasi
s. f. inv. Acronimo di Tassa sui servizi indivisibili.
• Quel che è certo, fin qui, è il federalismo insito nel nuovo balzello. Saranno i sindaci cioè a muovere le leve della tassa. Ancora più di [...] ora. Il governo ha spiegato, due giorni fa, che la Service tax avrà due componenti: la Tari e la Tasi. La prima corrisponde alla tassa sui rifiuti. La seconda, ai servizi indivisibili. Ma il suo gettito totale, spiega [Fabrizio] Saccomanni, deve ...
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tari
(o tèri) s. m. [dall’indostano]. – Nome indiano di un albero indomalese (Caesalpinia digyna), e dei suoi legumi (detti in commercio dividivi indiani), che sono adoperati quale materiale da concia essendo molto ricchi di tannino.
tari
tarì s. m. [prob. dall’arabo ṭarīy «fresco, recente», e quindi «appena coniato»]. – 1. Nome di una moneta aurea di origine araba coniata dai califfi fatimiti di Sicilia e dai principi normanni di Amalfi e di Salerno; t. d’argento, quello...