Prelato (n. Valenza - m. Barcellona 1433), ebreo convertito, elemosiniere papale ad Avignone e canonico di Valenza nel 1407; ebbe gran parte nelle dispute di Tortosa (1413-14) tra rabbini difensori del [...] Talmūd e i teologi di Benedetto XIII (Pedro de Luna). Nominato da questo vescovo di Barcellona (1416), B., sebbene passasse all'obbedienza di Martino V, continuò a difendere l'antipapa, onde Martino V lo trasferì a Gerona (1420). Riconciliatosi col ...
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Rabbino (n. metà del sec. 15º circa - m. Gerusalemme primi sec. 16º), vissuto a Città di Castello e poi (dal 1488) in Palestina. Scrisse in ebraico un commento alla Mishnāh, ampiamente basato su quello [...] di Rashī al Talmūd; inoltre un commento all'opera di Rashī sul Pentateuco, lettere di notevole interesse storico-geografico e poesie liturgiche sinagogali. ...
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Dottore ebreo (Ramerupt, Francia, 1100 circa - Troyes 1171). Fu la più alta autorità talmudica della sua epoca, e fu detto Rabbēnū tām "il nostro maestro perfetto". Tosafista, nipote di Rashī, sulle sue [...] spiegazioni si basano le Tōsāpōt del Talmūd babilonese. La sua opera principale è il Sēfer ha-yāshār ("Il libro del giusto"), con novelle e trattati talmudici e responsi. Scrisse inoltre poesie e un formulario liturgico. ...
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FRIZZI, Benedetto (Ben Zion Refael Ha-Cohen)
Cristina Ceccone
Nacque il 7 apr. 1757 da Michele e da Debora Vitali a Ostiano, sulle rive dell'Oglio, allora in provincia di Mantova. Indirizzato dai genitori [...] citazione e l'indice in italiano, espressione di tutta la sua concezione filosofica, morale e scientifica circa le pagine del Talmud. Meno note le altre opere pubblicate dal F.: Dissertazione in cui si esaminano gli usi ed abusi degli Ebrei nei ...
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HERRERA, Filippo (Salomone Romano)
Pier Cesare Ioly Zorattini
Gli assai scarsi dati in nostro possesso sull'H. rendono alquanto problematico tracciare una biografia. Simonsohn (1989, pp. 31, 48 s.) per [...] , a cura di S. Simonsohn, Toronto 1988-1991, pp. 276, 283-286, 339, 2535 s., 2780 s., 2838 s.; F. Parente, La Chiesa e il Talmud…, in Storia d'Italia (Einaudi), Annali 11, a cura di C. Vivanti, Gli ebrei in Italia, I, Torino 1996, p. 584 e n. 127; R ...
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GIUSTINIAN, (Giustiniani), Marcantonio
Laura Antonucci
Nacque a Venezia il 15 dic. 1516, terzo o quarto dei sei figli maschi di Nicolò e di Andriana di Alvise Molin.
Scarsamente interessato sia alla [...] decreto di Giulio III del 12 sett. 1553, con il quale venne ordinata la confisca e il rogo di tutti i libri del Talmūd. Il 9 settembre libri ebraici erano già stati dati alle fiamme a Roma in Campo de' Fiori. Quando la congregazione del Sant'Uffizio ...
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Dottore ebreo (939-1038), ultimo capo dell'Accademia babilonese di Pumbĕdītā. Scrisse in arabo numerose opere sul diritto talmudico, tra cui la più importante è il libro sulla compra-vendita, tradotto [...] poco dopo la sua morte. Fu inoltre autore di commenti a varî trattati del Talmud, poesie liturgiche e opere di linguistica (sul vocabolario talmudico e sulla vocalizzazione); altri scritti gli sono attribuiti a torto. H. si rese particolarmente ...
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Filosofo e astrologo (prima metà del sec. 16º); ebreo convertito al cristianesimo, fu prof. di filosofia a Pavia, quindi medico dell'arciduca Ferdinando poi re di Germania. Scrisse di astrologia e cabalistica, [...] polemizzando con G. Eck sulla vita degli astri; di apologetica indirizzandosi prevalentemente agli ebrei; tradusse alcuni libri del Talmūd. Tra le sue opere: De porta lucis R. Josephi Cecatilia (1516), libera versione di un'opera cabalistica di Yōsef ...
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Rabbino (Qal῾at el-Hammād, Fez [donde il suo nome arabo di al-Fāsī], 1013 - Lucena 1103). Insegnò a Fez, donde dovette allontanarsi nel 1088 rifugiandosi in Spagna; stabilitosi a Lucena, vi divenne rabbino. [...] La sua opera maggiore (Hălākōt, "Disposizioni legali") è la prima vasta raccolta sistematica del materiale giuridico del Talmūd. Scrisse inoltre numerosi Responsi (Tĕshūbōt) in ebraico e in arabo (poi tradotti in ebraico). ...
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Poeta ed erudito ebreo (Cordova 993 - Granada 1050), consigliere a Granada di due sovrani e capo degli Ebrei dello stato, donde gli venne il titolo di nāgīd ("principe"). Mecenate di dotti e letterati, [...] fece di Granada un centro notevole dell'attività culturale ebraica. Scrisse un gran numero di composizioni poetiche in ebraico, un'introduzione al Talmūd e varie opere giuridiche e linguistiche. ...
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Talmud
s. m. [dall'ebr. talmūd "studio, insegnamento"]. – (relig.) Raccolta delle norme etiche, giuridiche, religiose del popolo ebraico trasmesse oralmente, e scritte nel 2° sec. a. C.
talmudico
talmùdico agg. (pl. m. -ci). – Del Talmūd, che concerne il Talmūd, nome ebraico delle due grandi opere che raccolgono esegesi biblica, e soprattutto consulti giuridici a commento della mishnāh (la raccolta delle norme etiche, giuridiche,...