Il nome classico di Etiopia (dal gr. αἰϑίοψ "che ha la faccia bruciata" da αἴϑω "brucio" e ὄψ "faccia"; toponimo: gr. Αἰϑιοπία[χώρα], lat. Aethiopia [regio]) che già serviva a indicare tutta la parte del [...] consumo interno, senza però dar luogo a un commercio di scambdi qualche entità.
La moneta in uso costante in Etiopia è ancora il tallero di Maria Teresa, scudo d'argento al titolo di 833,66, del diametro di millimetri 39,5 e del peso di grammi 28 ...
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SCUDO
Giuseppe Castellani
. Monetazione. - Questa denominazione, tuttora usata per le grosse monete d'argento, ebbe origine dal fatto che le prime specie così chiamate portavano su una delle facce lo [...] monete grosse d'argento. Queste infatti avevano origine diversa in quanto rappresentavano l'equivalenza del ducato, dello scudo e del tallero: con l'andare del tempo, con le modificazioni apportate al valore delle singole specie e con l'adozione di ...
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(A. T., 116-117).
Sommario: Nome, delimitazione, estensione (p. 220); Suddivisioni regionali storiche (p. 220); Esplorazione (p. 220); Geologia (p. 220); Struttura fisica e configurazione del suolo (p. [...] e misure. - Pesi e misure sono quelli del sistema metrico decimale, per quanto presso gl'indigeni si usino ancora: l'okia di 28 grammi (peso di un tallero) e il rotolo di 16 okie (kg. 0,448) per i pesi; il cubì di m. 0,32 e l'emmet o derah di m. 0,46 ...
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Zoologia
Specie (Panthera leo; v. fig.) di Mammifero Carnivoro Felide.
Caratteri fisici
Ha testa grossa e larga, arti slanciati e potenti con artigli robusti, raggiunge, dopo la tigre, le massime dimensioni [...] (leoni grossi) e i bianchi del valore di 15 soldi di Correggio. Fra le monete veneziane furono detti: l. Morosini il tallero per il Levante, coniato a cominciare dal dogado di Francesco Morosini, con le frazioni del mezzo, del quarto e dell’ottavo; l ...
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Botanica
Erba annua (Helianthus annuus; v. fig.) delle Asteracee; ha fusti robusti, semplici o ramificati, alti fino a 3 m e oltre, foglie grandi, cuoriformi, ruvide, capolini di 1-3 dm di diametro con [...] del valore di 160 soldi o 8 lire mantovane, coniata a Mantova durante gli assedi del 1629-30 per ordine di Carlo I Gonzaga-Nevers e ritirata nel 1631. Fu così chiamata (o anche tallero fiore) perché, al rovescio porta un g., simbolo dei Gonzaga. ...
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PIASTRA
Giuseppe CASTELLANI
Ettore ROSSI
. Dal significato proprio di lastra di metallo questa voce venne trasferita a indicare le monete d'argento e anche quelle d'oro di grandi dimensioni. Nel [...] francesi) si suddivide ancora in 100 piastre (qirsh, plur. qurūsh); nel Ḥigiāz la piastra (qirsh) resta come sottomultiplo del tallero (riyāl) arabo. A Tripoli di Libia, dopo la conquista italiana, è scomparso con la moneta turca anche il computo in ...
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. A seguito della conquista italiana dell'Etiopia (per le vicende che condussero alla conquista e per la descrizione delle operazioni militari, v. italia: Storia, App.; italo-etiopica, guerra, App.), i [...] .
Col r. decr. 2 luglio 1936, n. 1371, la lira fu dichiarata unica moneta a corso legale nell'A. O. I. Il tallero di Maria Teresa (contenente gr. 23,40 di argento fino, e coniato in Italia in seguito alla cessione da parte della zecca austriaca ...
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. Dal fiore di giglio, impresa della città di Firenze, scolpito sulle sue monete, trassero queste il nome di fiorino. Furono dapprima denari e soldi d'argento (secoli XII e XIII), ai quali successe ben [...] nel 1859 dal governo provvisorio della Toscana.
Per i cosiddetti "fiorini" tedeschi, austriaci e olandesi, v. gulden e anche tallero. Per quello polacco v. złoty. Il fiorino inglese, coniato per la prima volta sotto Edoardo III (1343), poi subito ...
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Unità monetaria di vari paesi. Il nome è tratto dalla legenda Franc(orum) rex che era impressa su queste monete nel 14° secolo.
In Europa, il f. svizzero è l’unità monetaria della Svizzera e del Liechtenstein, [...] , che lo utilizzò come unità monetaria fino al 1842 e ancora dal 1848 (tra il 1842 e il 1848 fu sostituito dal tallero prussiano). Nel 1854 il Lussemburgo iniziò a emettere propri f., di pari valore rispetto al f. belga. Nel 1921 venne stabilita l ...
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ABONDI (Abondio), Antonio
Filippo Rossi
Nacque a Riva del Garda (Trento), secondo un iscrizione posta sotto il suo ritratto inciso (1554) da M. Rota, nel 1538.Fu figlio non di Antonio Abondio, detto [...] ora perdute, erano possedute dall'imperatore Rodolfo II e dai granduchi di Toscana. Dell'A. è inoltre il modello per il tallero di Rodolfo II (1577).
Il Sandrart, certamente per errore, dice fiorentini sia l'A. sia suo figlio Alessandro, chiamandoli ...
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tallero
tàllero s. m. [dal ted. T(h)aler, riduzione di Joachimsthaler, nome dato verso il 1520 alle monete fatte coniare dai conti Schlick, proprietarî delle miniere argentifere di Sankt-Joachimsthal, l’odierna Jáchymov (Boemia)]. – Grossa...
leoncino
s. m. [dim. di leone]. – 1. Leone piccolo, giovane. 2. Tallero coniato nel sec. 17° da Francesco I e Alfonso IV d’Este duchi di Modena, così chiamato per somiglianza col «tallero al leone» dei Paesi Bassi (oland. Leuwendaalder), che...