Poeta persiano (n. Shādiābād, Tabrīz - m. Tabrīz dopo il 1088). Tra le sue numerose qaṣā'id, ricche di artifici retorici ma rese in una lingua estremamente fluida, spicca quella sul terremoto che devastò [...] Tabrīz nel 1042. Compose inoltre l'opera lessicografica Tafāsīr fī lughat al-Furs ("Commenti sulla lingua dei Persiani"); erroneamente gli viene attribuito il Qaus-nāme ("Libro dell'arco"). ...
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Scrittore musulmano (m. Tabriz 1316 forse), noto soprattutto per un commento al Corano, che gode gran favore presso i Sunniti. Scrisse anche di diritto e metafisica, e compose in persiano una storia universale. ...
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Scrittore persiano (n. Tabrīz 1845 circa - m. 1910), scrisse in azeri (dialetto turco parlato nell'Azerbaigian). Abbandonata la città natale soggiornò a Tblisi, dove venne a stretto contatto con la letteratura [...] russa. Scrisse, oltre a opere politiche, un romanzo in forma di diario di viaggio (Masālik al-muḥsinīn "Le strade dei benefici"), tra i primi esempî di prosa sociale, dallo stile diretto e semplice ...
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Poetessa iraniana (Tabrīz 1907 - Teheran 1941). Introdotta nel mondo letterario dal padre Yūsuf (m. 1938), autore e traduttore, iniziò a comporre versi in giovanissima età. Persona mite e riservata, rifiutò [...] di divenire l'istitutrice della regina. Nei suoi componimenti, in metrica quantitativa e dal tono didascalico e moraleggiante, l'autrice raramente affronta le problematiche della realtà sociale, nonostante ...
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Poeta persiano (Tabrīz 1874 - Teheran 1925). Discendente della dinastia dei Qāgiār e soprannominato Gialāl al-mamālik "Maestà dei regni", come è attestato dalla biografia premessa alla raccolta delle sue [...] poesie Az āthār-i Īraǵ ("Opere scelte di Īraǵ"). Diversamente da alcuni poeti a lui contemporanei, espresse sentimenti patriottici in tono calmo e satirico. Molto attento alle questioni sociali, trattò ...
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Scrittore iraniano (Tabrīz 1935 - Parigi 1985), conosciuto anche sotto lo pseudonimo di Gauhar-i Murād. Fu instancabile critico della censura, della corruzione, della dipendenza dall'Occidente che caratterizzarono [...] il governo dei Pahlavī e soffrì numerose persecuzioni. Disilluso dalla rivoluzione islamica (1979) si trasferì a Parigi (1982), senza tuttavia rinunciare all'impegno socio-politico. Caratterizzate da uno ...
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CRISTOFORO Armeno
Eduardo Melfi
Originario di Tabriz, capitale dell'Azerbaigiàn, C. intraprese, all'inizio della seconda metà del Cinquecento, il suo viaggio verso l'Occidente spinto dal desiderio, [...] che egli stesso collega all'educazione cristiana ricevuta in patria, di conoscere il mondo culturale e religioso della "Franchia".
Nel 1554 egli giungeva a Venezia, allora alleata della Persia dei Ṣafawidi, ...
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(russo Azerbajdžan) Regione della Transcaucasia (192.550 km2 con 18,1 milioni di ab.), politicamente divisa tra la repubblica omonima e l’Iran, che affaccia a E sul Mar Caspio. Il paese include: a N, l’estrema [...] di Nahičevan´. Con l’avvento degli Ilkhanidi (1256), la capitale fu stabilita dapprima a Marāgha, quindi, nel 1295, a Tabriz, radicalmente rinnovata (moschea del Venerdì della cittadella o di ‛Alī Shāh, nuova cinta urbana), e presso la quale sorsero ...
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tebriz
tèbrīz (o tàbrīz) s. m. [dal nome della città persiana di Tabrīz 〈tabrìi∫〉, nella forma e pronuncia turca Tebrīz 〈tebrìi∫〉]. – Tipo di tappeto dell’Azerbaigian persiano, uno dei più famosi nella produzione antica (fine sec. 15° - seconda...
heris
herìs 〈he-〉 s. m. – Tappeto persiano che prende il nome da Heris, uno dei centri dell’Azerbaigian nord-occidentale, circa 50 km a est di Tabriz, dove viene tessuto; il disegno è sostanzialmente una versione fortemente stilizzata della...