Artista e poeta svizzero (Hannover 1930 - Basilea 1998). In Svizzera, così come a Copenaghen (1955-57) o negli Stati Uniti (1964-67), ma soprattutto in Islanda, dove si trasferì nel 1958 e assunse il nome [...] dei confini tradizionali dei linguaggi artistici.
Vita e opere
Di madre tedesca, trascorse l'infanzia in Germania; si trasferì in Svizzera nel 1943 e cominciò a dedicarsi al disegno, al graphic design e alla poesia; con E. Gomringer fu tra i ...
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Scrittrice ungherese (Csikvánd, presso Kőszeg, 1935 - Neuchâtel 2011), naturalizzata svizzera. Espatriata in Austria nel 1956, dopo la repressione dei moti di Budapest e l’invasione dell’Armata Rossa, [...] e quindi trasferitasi nella Svizzera romanda, è autrice di una produzione letteraria intrisa dei temi della guerra, dell’esilio e della solitudine, svolti attraverso una prosa secca e tagliente che utilizza esclusivamente la lingua francese, appresa ...
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Storico e uomo politico svedese (Gävle 1843 - San Bernardino, Svizzera, 1901). Ministro delle Finanze (1875-80) si adoperò a favore dell'unione monetaria scandinava. Editore (1870-74) della Svensk Tidskrift, [...] dove assunse un atteggiamento filotedesco. Membro della Camera Alta (dal 1880), capitanò l'opposizione antiprotezionistica. Scrisse diverse opere di storia svedese, concernenti soprattutto i secc. 16º ...
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Intagliatore in legno e orafo (n. forse in Turgovia, Svizzera, 1485 circa - m. Norimberga 1546), attivo a Norimberga dal 1522. Due soggiorni in Italia (1520 e 1530 circa) maturarono il suo interesse per [...] il classicismo che diffuse in Germania attraverso una ricca produzione di piccole sculture, incisioni e disegni per ornati, placchette e mobili, spesso da lui stesso eseguiti. Tra le sue opere più significative ...
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Batteriologo (Pretoria 1899 - New Haven, Connecticut, 1972), di famiglia svizzera, membro della Fondazione Rockefeller di New York, dove lavorò nella International health division. Premio Nobel (1951) [...] per la medicina o fisiologia in riconoscimento dei suoi studî sulla febbre gialla; riuscì (1930) a trovare il metodo per produrre lesioni encefalitiche nel topo col virus della febbre gialla e a ottenere ...
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Ingegnere civile (Sciaffusa 1879 - New York 1965). Di famiglia svizzera, si laureò a Zurigo nel 1902 e si trasferì poi negli USA. Fu dapprima coadiutore di G. Lindenthal nella costruzione di alcuni grandi [...] ponti, poi, dopo aver avuto (1924) la cittadinanza statunitense, fu nominato ingegnere capo della Port of New York Authority, della quale fu poi direttore tecnico dal 1930 al 1937. Tornato libero professionista ...
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Storico delle religioni, filosofo e sociologo (Chemnitz 1898 - Orselina, Svizzera, 1955). Dal 1935 svolse la sua attività negli USA, dal 1945 quale prof. all'univ. di Chicago. Vicino alle posizioni di [...] W. Dilthey, ha dedicato grande attenzione al problema della comprensione ermeneutica (das Verstehen), movendo peraltro sempre più verso una tipologia sociologica delle religioni. Tra le sue opere: Religionswissenschaft: ...
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Diplomatico sabaudo (Montmélian, Savoia, 1659 - Torino 1730). Inviato in Svizzera nel 1703, abile negoziatore a Vienna per la questione dei feudi delle Langhe (1711), si mostrò intelligente rappresentante [...] del suo paese al congresso di Utrecht (1712-13), ove propose per primo la cessione della Sicilia al Piemonte e riuscì a guadagnare l'Inghilterra alla sua idea. Sua altresì la proposta, avanzata al congresso ...
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Orologiaio (Piaski Luterskie, Lublino, 1811 - Ginevra 1877). Giunto in Svizzera dalla Polonia in seguito all'insurrezione antirussa del nov. 1831, trovò impiego in un laboratorio per la costruzione di [...] sofisticati orologi da tasca, che, dal 1839, iniziò a produrre fondando una piccola società insieme al connazionale F. Czapek, noto orologiaio di Varsavia. A causa dei dissidi tra i due, Czapek costituì ...
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Pseudonimo del pubblicista tedesco Isidor Witkowski (Berlino 1861 - Montana, Svizzera, 1927). Dapprima attore, si fece notare con i 2 volumi di saggi politici e letterarî Apostata (1892) e con la rivista [...] Die Zukunft, che fondò lo stesso anno e diresse fino al 1922. Con un'aggressività che gli procurò molte inimicizie, si fece paladino del dimissionario Bismarck e dell'incompreso Nietzsche, conducendo in ...
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svizzero
svìzzero agg. e s. m. (f. -a) [dallo svizz.-ted. schwyzer (ted. schweizer)]. – Della Svizzera, stato dell’Europa sud-occidentale, così chiamata (ted. Schweiz) dal nome del cantone di Schwyz, che all’inizio del sec. 14° costituì il...
svizzeritudine s. f. Condizione psicologica di appartenenza a ciò che viene percepita come una specifica identità nazionale svizzera. | In senso concreto, fenomeno, parola, concetto che esprimerebbe caratteristiche tipicamente svizzere. ◆ Il...