RICCARDO da Venosa
Umberto Bosco
Autore di un poemetto drammatico, o commedia elegiaca, Liber de Paulino et Polla, composto tra il 1230 e il 1233, per divertire Federico II, al quale fu offerto. R. [...] ; abbiamo ricordo di lui in due documenti, del 1255 e del 1267; forse fu bandito nel 1278 dall'Angiò come partigiano degli Svevi, se pure a lui si riferisce, il che non è certissimo, un documento del 5 settembre di quell'anno.
Nei 559 distici ...
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Comune della prov. di Cosenza (130,2 km2 con 22.668 ab. nel 2008), a 362 m s.l.m., su un terrazzo limitato da due valloni alla sinistra dell’alto corso del fiume Coscile, ai piedi del Monte Pollino. Industrie [...] , C. è ricordato la prima volta nel 1064, quando se ne impadronirono i Normanni. Seguì le parti degli Svevi; parteggiò successivamente per gli Angioini; ribelle agli Aragonesi (1461, 1486) godette tuttavia le prerogative di città demaniale fino ...
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Famiglia bolognese di parte guelfa, nota dal 1217, quando Baruffaldino de' G. capeggiò i Bolognesi guelfi andati crociati, mentre quelli ghibellini erano comandati da Bonifazio de' Lambertazzi, della famiglia [...] poi (inizio del sec. 14º) lo mutò in quello di Maltraversi. La fazione dei G., istituito nel 1255 il capitano del popolo, seppe, approfittando della fine degli Svevi, cacciare i Lambertazzi (1280), e ottenere il predominio, che conservò fino al 1327. ...
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CORRADO di Urslingen
Gerhard Baaken
Non si conoscono né il luogo né la data della sua nascita. È probabile - comunque - che egli nascesse verso la metà del secolo XII: quando nel 1172 è ricordato per [...] l'Italia, come gli era stato chiesto da Innocenzo III.
Nell'estate del 1199 lo troviamo alla corte di Filippo di Svevia. Si può presumere che egli, come molti altri nobili, si sia schierato subito dalla parte del fratello di Enrico VI appoggiando ...
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germaniche, popolazioni
Tommaso Gnoli
Dall'Est e dal Nord contro Roma antica
Rudi e indomite, le popolazioni germaniche nel corso delle loro lunghissime migrazioni finirono per scontrarsi con una barriera [...] nell'inverno dell'anno 406-407, quando in una sola notte superarono il Reno gelato Vandali, Suebi (nome latino degli Svevi) e Alani (questi ultimi non erano però una popolazione germanica, bensì iranica). Il secondo ‒ la cui importanza fu tale da ...
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Della casa degli Hohenstaufen, figlio di Enrico VI e di Costanza d'Altavilla, nacque a Iesi il 26 dicembre 1194. Quando il padre morì, F. non aveva che tre anni e il regno di Sicilia rimase dapprima affidato [...] alla Chiesa, la promessa che avrebbe ceduto il regno al figlio Enrico. Intanto, per la morte della moglie, Beatrice di Svevia, Ottone aveva perduto ogni titolo giuridico per intromettersi nel regno di Sicilia, e contro di lui s'era armata la potenza ...
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(sp. Zaragoza) Città della Spagna nord-orientale (666.129 ab. nel 2008), nell’Aragona, capoluogo dell’omonima provincia. È situata a 200 m s.l.m. sulla destra dell’Ebro, alla confluenza dei fiumi Huerva [...] ’accademia militare.
Centro celtiberico, con Augusto divenne una colonia romana con il nome di Caesaraugusta (23 a.C.). Occupata dagli Svevi (452) e dai Visigoti (466 ca.), verso il 714 passò agli Arabi, che la chiamarono Saraquṣtaḫ. Nell’11° sec. S ...
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PORTOGALLO
M. Crusafont i Sabater
(portoghese Portugal)
Stato europeo, con capitale Lisbona, situato nella parte occidentale della penisola iberica. Abitata prima della conquista romana da popolazioni [...] fino al corso del Duero.Dopo il patto (foedus) stabilito tra le popolazioni barbare e il potere romano (411), gli Svevi e i Vandali asdingi si spartirono la Callaecia, insediandosi i primi nell'antico conventus giuridico di Braga (v.). Un secolo più ...
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BRACARA
J. M. Bairrão Oleiro
Città dei Bracari, che abitavano a N del Durius (Douro), nella Gallaecia meridionale; fu un centro importante durante il dominio romano. B. Augusta fu capitale del conventus [...] iscrizioni dimostrano l'importanza di B. come centro religioso: con gli Svevi e i Visigoti, B. rimase sede della provincia ecclesiastica. Capitale del piccolo regno svevo, fu un nucleo della maggiore importanza per quanto riguarda l'espansione del ...
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. La moneta d'argento, del peso di circa 2 grammi, che reca al diritto la sigla di Guglielmo II, re normanno delle due Sicilie (1166-1189), ha sul rovescio, intorno ad un albero di palma, l'iscrizione [...] e sextum apuliensis, e quarta tercenarii, ossia 1/12, dal che possiamo dedurre che l'intero doveva essere un soldo. Gli Svevi, succeduti ai Normanni, fecero battere apuliensi imperiali o denari; se ne conoscono di Enrico VI e di Federico II, coniati ...
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svevo
svèvo (ant. süèvo) agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Suebus, Suevus]. – 1. Che si riferisce o appartiene alla Svèvia, regione della Germania sud-occid.: il territorio s.; la popolazione s.; i dialetti svevi, o assol. lo s., sottodialetto...
quartiglio
quartìglio s. m. [der. di quarto, calco dell’arabo rubā῾ī «quadripartito», der. di arba῾a «quattro»]. – 1. Moneta d’oro coniata in Sicilia dagli emiri musulmani dei sec. 9°-12° e in seguito dai sovrani normanni e svevi, così chiamata...