Demanio Feudale
Emanuele Conte
È tipica della tarda dottrina giuridica meridionale la distinzione dei beni demaniali nelle tre grandi categorie del demanio regio, del demanio feudale e del demanio comunale [...] applicare anche ai beni detenuti da grandi feudatari e non subconcessi in feudo ad alcuno.
Tuttavia nei decenni dell'età sveva la tendenza dei sovrani fu quella di impedire la concessione in feudo di beni di natura demaniale.
Furono probabilmente le ...
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SAN MINIATO
PPaolo Cammarosano
Castello di antica data, certamente fondato nella grande ondata dell'incastellamento del sec. X, San Miniato era divenuto nel sec. XII una stabile sede imperiale, destinata [...] un personaggio di spicco nelle vicende della tormentata successione sveva, il nobile tedesco Everardo di Lautern, già nella primavera del 1249. San Miniato avrebbe poi abbandonato la causa sveva poco dopo la morte di Federico II.
Fonti e Bibl.: M ...
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Stato dell’Europa centrale, confina a N con la Danimarca, a E con la Polonia e la Repubblica Ceca, a SE e a S con l’Austria, a SO e a O con la Francia, la Svizzera il Belgio e il Lussemburgo, a NO con [...] costretto il Danubio a una marcata ansa verso N. Leggermente più a O si sono sollevate in quest’era la catena del Giura di Svevia (nel Württemberg, orientato in senso SO-NE) e di Franconia (nel Bayern, diretto da S a N). Il corso dell’Elba divide il ...
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TARÌ (Tareno)
Giuseppe Castellani
Nome di una moneta aurea di origine araba, di etimologia incerta: M. Amari lo ritiene derivato da una pronunzia speciale del plurale (dirāhim) della voce araba dirhem. [...] latina e anche la croce e come queste ne coniarono in seguito i monarchi normanni e gl'imperatori e re della casa sveva. Il prevalere dell'argento nella circolazione diede origine al tarì d'argento che appare coi re aragonesi nella Sicilia come unità ...
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LAGOPESOLE
A. Cadei
Castello a monte dell'omonimo abitato, su una derivazione del massiccio del Vulture tra le valli del Bradano e del Basento, od. frazione del comune di Avigliano (prov. Potenza).Né [...] Giacomo della Torre. Al principio degli anni quaranta L. passò al demanio e solo da allora è lecito pensare alla ristrutturazione sveva. Nel 1242 e 1250 Federico II e nel giugno del 1259 Manfredi sostarono nei pressi del castello, ciò che potrebbe ...
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SICILIA - Scultura e arti suntuarie
M.C. Di Natale
Nel variegato panorama artistico del Duecento in S. emergono le opere d’arte suntuaria. Della numerosa raccolta di cofanetti eburnei del tesoro della [...] castel Maniace a Siracusa, eretto tra il 1232 e il 1239. Rare eccezioni, relative tuttavia ai primissimi anni dell’età sveva, come sottolinea Andaloro (1995, p. 22), rappresentano il piccolo fonte battesimale con il ciclo dei Mesi della chiesa di S ...
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NICOLÒ JAMSILLA
EEnrico Pispisa
L'importante cronaca dedicata alle vicende meridionali dal 1210 al 1258, tramandata da numerosi codici, il più antico dei quali è il ms. IX C 24 della Biblioteca Nazionale [...] e culturale, ma di tutto il periodo di Manfredi, il quale non seppe scegliere un ruolo definito tra quello di erede svevo e l'altro di sovrano guelfo, fermamente e lealmente schierato sulle posizioni politiche della Curia pontificia.
N. appare, in ...
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Drammaturgo (Straupitz, Lieg-nitz, 1784 - Berlino 1852). Compiuti gli studî a Halle, si recò (1804) in Russia, dove insegnò (1816-22) storia e letteratura tedesca all'univ. di Pietroburgo. Dopo il ritorno [...] ai suoi tempi una buona fama come esponente del dramma storico di tradizione schilleriana. Alla storia della dinastia imperiale sveva, da Federico Barbarossa a Corradino, dedicò un ciclo di 16 drammi (1825-32), abbastanza mediocri sul piano della ...
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REIMPIEGO
A. Esch
Il r. nel senso della riutilizzazione di vecchi e, per lo più, antichi pezzi (le c.d. spoglie) in un contesto nuovo, analogo o differente, ovvero in un nuovo ordine funzionale, è ravvisabile [...] -18; L. de Lachenal, Spolia. Uso e reimpiego dell'antico dal III al XIV secolo, Milano 1995; V. Pace, Arte federiciana e arte sveva. La scultura, la glittica, la miniatura, in Federico II e l'Italia. Percorsi, luoghi, segni e strumenti, a cura di C.D ...
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Liber constitutionum
Ortensio Zecchino
sommario: I. La storia esterna 1. Promulgazione. 2. Attività preparatoria e giuristi impegnati. 3. Entrata in vigore. 4. Fonti. 5. Prime reazioni. II. Il testo [...] staufischen Sizilien, in Studi in onore di E. Volterra, V, Milano 1972, pp. 1-21).
G.M. Monti, Il diritto comune nella concezione sveva e angioina, ibid., pp. 195-225 (anche in Studi di storia e diritto in onore di E. Besta, II, Milano 1939, pp. 267 ...
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svevo
svèvo (ant. süèvo) agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Suebus, Suevus]. – 1. Che si riferisce o appartiene alla Svèvia, regione della Germania sud-occid.: il territorio s.; la popolazione s.; i dialetti svevi, o assol. lo s., sottodialetto...
pierreale
(o pereale) s. m. [comp. di Piero e reale, propriam. «reale di Pietro»]. – Nome delle monete d’oro e d’argento (p. d’oro, p. d’argento) fatte coniare nella zecca di Messina da Pietro III d’Aragona, re di Sicilia (1282-1285), su cui...