Scultore inglese (Londra 1914 - Stroud 2003). Dopo aver intrapreso studî di architettura si dedicò, dal 1945, alla scultura. Le sue prime opere astratte (1947) rivelano l'influsso di A. Calder e di J. [...] Gonzales, da cui si è emancipato per raggiungere uno stile che rielabora originalmente spunti surrealistici: la varietà dei materiali (metalli, vetri) e delle forme, spesso mobili, denota una ricerca continua, talora raggiungente il drammatico, del ...
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RICHIER, Germaine
Maurizio CALVESI
Scultrice francese, nata a Grans (Bouches du Rhône) il 16 settembre 1904, morta a Montpellier nel 1959. Dal 1922 al 1925 frequentò la scuola di Belle Arti di Montpellier; [...] 1943 espose a Basilea con M. Marini e F. Wotruba. La sua arte, che si riallaccia a motivi espressionistici e surrealistici, ripropone la figura in un clima morboso e allucinante, di grande libertà fantastica, che ha costituito, per la scultura, uno ...
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KOONING, Willem de
Ornella FRANCISCI OSTI
Pittore nordamericano, nato a Rotterdam, Olanda, il 24 aprile 1904; studiò otto anni all'accademia d'arte di Rotterdam. Negli S.U.A. dal 1926, è considerato [...] stile. Dal 1952, con la serie di pitture dove da un mondo sconvolto affiora la donna con forti richiami surrealistici e simbolistici insieme, che fanno pensare anche alle donne deformate di Picasso, si è notato un riapparire di elementi realistici ...
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surrealistico
surrealìstico agg. [der. di surrealismo] (pl. m. -ci). – Del surrealismo, dei surrealisti: il movimento s.; la pittura, la poesia s.; il cinema s. francese. Per estens., che ha caratteri proprî del surrealismo: uno scenario,...
limerick
‹lìmërik› s. ingl. [dal nome della città irlandese di Limerick; pare che il termine derivi dall’uso di cantare versi estemporanei durante i banchetti, seguiti da un coro che diceva Will you come up to Limerick? «vuoi venire a Limerick?»]...