Comunita e pastori del protestantesimo italiano
Lothar Vogel
In Italia il protestantesimo costituisce una minoranza piccola ma stabile. Ai tempi del censimento del 1911 ben 120.000 persone si dichiararono [...] per l'Italia fu dovuto a una visione assai polemica del papato, considerato l'antesignano di ogni tipo di oppressione e superstizione, il cui sconvolgimento politico sembrava aprire il paese alla libertà di coscienza e, al contempo, all'ascolto dell ...
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Secolarizzazione
Langdon Gilkey
di Langdon Gilkey
Secolarizzazione
sommario: 1. Introduzione. 2. Genesi, natura e sviluppo dello ‛spirito secolare'. 3. La crisi: contraddizioni nella cultura secolare, [...] una fonte di crudeltà e di immoralità piuttosto che di compassione e di virtù, come un'istigatrice d'ignoranza, di superstizione e di pregiudizi piuttosto che come un'ispiratrice di verità, di luce e di grandezza spirituale. (Per la nostra esperienza ...
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Il paganesimo
Identità e alterità come paradigmi dell’età costantiniana
Alessandro Saggioro
La libertà religiosa costantiniana, concepita come apertura dello Stato romano al cristianesimo, determinò [...] viste, del 342, con cui al cesset superstitio di due anni prima si aggiungeva un’importante distinzione:
Benché ogni superstizione debba essere distrutta fino in fondo, vogliamo tuttavia che gli edifici dei templi, quelli che sono posti fuori dalle ...
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Il sogno protestante
Silvana Nitti
Alla metà dell’Ottocento l’Inghilterra («questa infaticabile creatrice d’autonomie», come scrisse Giuseppe Gangale)1 dedicava un’attenzione tutta particolare all’Italia. [...] lato che l’Italia ricevesse finalmente una predicazione del «vero» evangelo (quello biblico, cioè) per potersi liberare della superstizione e della depravazione «mondana» della Chiesa di Roma («questo paese è stato lo scenario del grande potere anti ...
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CARREGA, Francesco Maria
Marina Caffiero Trincia
Nacque a Genova, da famiglia patrizia, nel 1770. Mancano notizie relative alla sua giovinezza e formazione culturale. Il suo nome appare per la prima [...] compone colla Religione Cattolica", purché quest'ultima sia rettamente intesa ed insegnata, purgata, cioè, da ogni elemento di superstizione e di fanatismo. La maggior parte delle opere del C. (alcune delle quali sono state pubblicate dal Codignola ...
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PAOLINO di York
Thomas Pickles
PAOLINO di York.– Non è nota la sua data di nascita. Le prime notizie che lo riguardano risalgono al 601, quando papa Gregorio Magno (590-604) lo inviò da Roma in Inghilterra [...] ad abbandonare gli usi pagani e le unioni illegittime, fosse uscito dalla chiesa e, avendo assistito direttamente ad atti di superstizione popolare aventi per oggetto un corvo, avesse dato ordine a un giovane di colpire il corvo in volo per mostrare ...
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BRUSTOLON, Giandomenico
Alberto Postigliola
Nacque a Venezia nel 1747 da Giovanni Battista, di "onesta famiglia" originaria del Cadore. Mostrò precoce predisposizione allo studio delle scienze e alla [...] Filangieri sostiene pure una certa limitazione della libertà di espressione; ma compito dello Stato è anche quello di reprimere ogni forma di superstizione e di fanatismo (I, 1, p. 76). La religione e le leggi sono i cardini di ogni società, e il B ...
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Nato a Bassano il 26 dic. 1774 da Antonio e Anna Lantana, dopo aver iniziato gli studi nel collegio dei nobili annesso al seminario di Treviso e averli completati nella città natale, si iscrisse alla facoltà [...] amore, di carità, di conforto, che quello aridamente teologico, tenendosi lontano dai motivi di fanatismo e superstizione, e parlando più al cuore che all'intelletto. Introdusse una nota profana nelle descrizioni pittorico-naturalistiche attingendo ...
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BANCHIERI, Zanobi
Nicola Carranza
Di nobile famiglia di Pistoia, nacque in questa città il 22 luglio 1747. Fin da giovanissimo rivelò una spiccata tendenza alla lettura e un animo profondamente religioso. [...] Siena, a Pistoia e a Firenze, da lui ritenute una seria premessa per una sostanziale riforma religiosa. Nemico della superstizione e dell'ignoranza, riteneva che per estirparle fosse necessario dare una severa disciplina alle pratiche del culto e una ...
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CASOLO, Giacomo
Carla Russo
Non si conoscono i dati biografici relativi alla sua nascita e alla sua famiglia.
Di origine milanese, il C. sarebbe stato analfabeta, secondo quanto afferma il gesuita A. [...] mentale, che, però, invece di produrre frutti positivi aveva dato luogo, data la rozzezza di quella popolazione, a forme di superstizione e d'eresia. Si ritiene che intorno alla metà del sec. XVII i seguaci del C. ammontassero a circa 600.
Per ...
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superstizione
superstizióne s. f. [dal lat. superstitio -onis, comp. di super- e tema di stare «stare»]. – Insieme di credenze o pratiche rituali dettate da ignoranza, frutto di errore, di convinzioni sorpassate, di atteggiamenti irrazionali:...
superstizioso
superstizióso agg. [dal lat. superstitiosus, der. di superstitio -onis «superstizione»]. – Che accetta e segue credenze e pratiche che costituiscono superstizione: è un uomo s.; gente s.; non devi essere così s.!; la magia di...