Rinascimento, cultura del
Massimo L. Salvadori
La riscoperta del mondo classico e l’affermazione degli intellettuali
Con questo termine è indicato il periodo di ‘rinascita’ conosciuto dall’Italia e [...] arrivò a sottoporre a una critica distruttiva la credenza nei miracoli di Gesù e degli apostoli, ridotta a mera superstizione, a considerare le religioni uno strumento di dominio e Abramo, Gesù e Maometto degli impostori, così da incorrere nella ...
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IMBONATI, Giuseppe Maria
Guido Gregorio Fagioli Vercellone
Nacque a Milano il 4 luglio 1688 da Giovanni Andrea (1642-1726), conte, e da Marianna Peri.
La famiglia era antica in Como, dove vari suoi [...] storici, filosofici, morali e di costume del più vario genere: da "i motivi del ridere" a s. Ambrogio, dal sonno alla superstizione o alla guerra, sempre però in chiave di ossequio al legittimo governo e al conte di Firmian (vedi la tavola fuori ...
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Poeta (Sorrento 1544 - Roma 1595). Tra i maggiori poeti italiani del Cinquecento, nelle sue opere appaiono già rappresentate le aspirazioni e le contraddizioni dell'uomo moderno. Dopo la composizione della [...] ammettere che la religione vi si riduce spesso a splendore di riti, diventa formalismo esteriore, o si trasforma in superstizione. Mentre l'Aminta era schietta apologia della naturalità dell'istinto contro tutte le costrizioni, il poema ostenta la ...
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LEOPARDI, Giacomo
Achille Tartaro
Primogenito del conte Monaldo e di Adelaide dei marchesi Antici, nacque il 29 giugno 1798 a Recanati, alla periferia dello Stato pontificio. Visse gli anni della fanciullezza [...] contro la credulità del volgo, arroccandosi nella fiducia che il "vivere nella vera Chiesa è il solo rimedio contro la superstizione" (Tutte le opere, I, p. 867).
Il distacco del Saggio dall'ottimismo provvidenziale e apologetico della Storia della ...
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CORIO, Lodovico
Elvira Cantarella
Nacque a Milano il 28 apr. 1847, unico figlio maschio di Angelo e di Paola Fumagalli. Di recente immigrazione a Milano, come del resto i suoinumerosi familiari: il [...] in "teppa"; ed erano gli ambienti della miseria estrema ed abbrutita, del vizio, della delinquenza, della superstizione. A questo microcosmo separato e contrapposto, portatore di una cultura diversa, egli guardava con criteri sociologici ed ...
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D'ALESSANDRO (Alessandri), Alessandro
Mauro De Nichilo
Nacque nel 1461 a Napoli e quasi certamente appartenne alla nobile famiglia dei D'Alessandro, del sedile di Porto, che aveva già dato alla città [...] di amici e conoscenti degni di fede. Senza entrare nel merito di queste narrazioni fantastiche, frutto di secolari superstizioni ancora vive nell'Italia quattrocentesca anche al livello colto - si pensi soltanto al Bracciolini o al Pontano -, tanto ...
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DE MARCHI, Attilio
Piero Treves
Nacque a Milano, da Giovanni e da Caterina Perego, il 18 marzo 1855, in una famiglia non facoltosa, ma certo impegnata e capace d'impartire ai quattro figli (Emilio, [...] (ibid., I, pp. 162 ss.) - senza indulgere peraltro, mai, alla troppo facile distinzione faziosa tra o religione" cristiana e "superstizione" pagana (ibid., I, p. 238). Appunto perché il D. fu, in ultima analisi, un uomo di religione.
Morì il 29 ...
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PONTANO, Giovanni
Bruno Figliuolo
PONTANO, Giovanni. – Nacque il 7 maggio del 1429, da Giacomo e da Cristina Pontano, membri della piccola nobiltà locale, a Cerreto di Spoleto.
Dopo l’assassinio del [...] il Charon, nel quale prende in esame la follia degli uomini in diversi campi e in specie la loro superstizione, illustrata attraverso una feroce satira anticlericale. Lo pubblicò, insieme agli altri dialoghi, nel 1498. Nel 1472 licenziò anche il ...
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Dante Alighieri, Opere minori: Rime - Introduzione
Gianfranco Contini
Meglio che di Canzoniere, come si fa, sembra, sulle orme di Charles Lyell (1835), è prudente discorrere di Rime di Dante: poiché [...] di Dante viene continuo il ricorso ai poeti della sua età, questa circostanza, come non dalla superstizione della storia letteraria, così neppure muove dal consueto artificio didattico della definizione per differenziazione e antitesi, risponde ...
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GIULINI, Giorgio
Stefano Meschini
Luca Conti
Figlio primogenito del conte Giuseppe e di Angela Sadarini, di nobile famiglia novarese e già vedova del conte Diego Gera, nacque a Milano nel palazzo di [...] trattati: in coerenza con lo spirito del suo tempo, del Medioevo egli sembra biasimare i troppi conflitti, accresciuti dalla superstizione e dai rozzi costumi; non comprende esattamente il significato delle lotte fra il Papato - verso il quale il suo ...
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superstizione
superstizióne s. f. [dal lat. superstitio -onis, comp. di super- e tema di stare «stare»]. – Insieme di credenze o pratiche rituali dettate da ignoranza, frutto di errore, di convinzioni sorpassate, di atteggiamenti irrazionali:...
superstizioso
superstizióso agg. [dal lat. superstitiosus, der. di superstitio -onis «superstizione»]. – Che accetta e segue credenze e pratiche che costituiscono superstizione: è un uomo s.; gente s.; non devi essere così s.!; la magia di...