BARLAAM Calabro
Salvatore Impellizzeri
Nacque a Seminara (Reggio di Calabria) sul finire del sec. XIII, probabilmente verso il 1290. Il nome Barlaam par che sia quello assunto in religione, ma non è [...] chiamavano i seguaci di tal metodo) provocarono gli attacchi ironici di B., che vedeva nell'esicasmo una grossolana superstizione, i cui seguaci designò con lo sprezzante appellativo di ??? (umbilicanimi). Ma la controversia ben presto si allargò sul ...
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Isteria
Silvia Vegetti Finzi
L'isteria è una forma di nevrosi caratterizzata da sintomi sensoriali e motori (accessi nervosi e convulsivi, delirio, amnesie, allucinazioni ecc.). Il termine deriva dal [...] di un sacerdote. Nel clima illuministico, nel quale l'esorcismo è visto come frutto dell'ignoranza e della superstizione, da sostituire pertanto con un approccio scientifico razionale, il principe Massimiliano III Giuseppe di Wittelsbach, elettore di ...
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D'ALESSANDRO (Alessandri), Alessandro
Mauro De Nichilo
Nacque nel 1461 a Napoli e quasi certamente appartenne alla nobile famiglia dei D'Alessandro, del sedile di Porto, che aveva già dato alla città [...] di amici e conoscenti degni di fede. Senza entrare nel merito di queste narrazioni fantastiche, frutto di secolari superstizioni ancora vive nell'Italia quattrocentesca anche al livello colto - si pensi soltanto al Bracciolini o al Pontano -, tanto ...
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DELLA VALLE, Guglielmo (al secolo Pietro Antonio o Giovanni Antonio)
Guido Fagioli Vercellone
Nacque tra il 1740 e il 1750, probabilmente nel 1745. Il luogo è incerto.
L'unico autore che dia una data [...] pure pubblicato in Torino un lavoro col quale tentava di apparire meno inviso ai rivoluzionari scagliandosi contro la superstizione, L'uomo filosofo dell'anonimo monregalese (da questo pseudonimo forse le leggenda della sua nascita a Mondovì). Ormai ...
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BRUTO, Gian Michele
Domenico Caccamo
Nato a Venezia nel 1517, apparteneva a un'antica famiglia veneziana dell'ordine dei cittadini, già segnalatasi nelle lettere. Intorno al 1540 si recò a Padova, dove [...] . Un gruppo di studiosi, stretti da vincoli d'amicizia e di cultura, aveva sentito il bisogno di attaccare la falsa superstizione delle comete. La prefazione del B. corrisponde a un interesse morale più che strettamente scientifico: il saggio non ha ...
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CAPRARA MONTECUCCOLI, Carlo
Carlo Capra
Nacque a Bologna il 12 sett. 1755 dal conte Niccolò e dalla contessa Virginia Ippolita Salviati. Discendente di una nota famiglia bolognese, assurta al rango [...] i lumi si diramassero, ovunque, e si potesse togliere dall'animo de' villici quei principi pregiudicati che la superstizione "l'ignoranza nudrifican nel loro seno", è accompagnata da significative riserve: "Non ho però mancato di riflettere il ...
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BENCIVENNI PELLI, Giuseppe
Roberto Zapperi
Nacque a Firenze nel 1729 e studiò legge a Pisa. Entrò nell'amministrazione granducale toscana al tempo della Reggenza e vi fece carriera: prima semplice addetto [...] : "se fra 100 o 150 anni alcuno metterà mai gli occhi sopra queste Efemeridi... troverà che io fui religioso senza superstizione per non dire buon credente, ... che stimavo i filosofi quando non combattevano la religione, i frati quando, non erano ...
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GALATEO, Girolamo
Alessandro Pastore
Nato a Venezia attorno al 1490, entrò nell'Ordine dei francescani conventuali all'interno del quale trascorse un periodo dedicato allo studio - avrebbe conseguito [...] di rispettarne il potere. Esplicito è invece il discorso sulle immagini sacre: non dovrebbero essere oggetto di culto per gli atti di superstizione che ne derivano e per l'erronea opinione che tele, tavole, muri, pilastri e sassi siano di per sé in ...
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FRANCICA NAVA, Giuseppe
Giuseppe Monsagrati
Nacque a Catania il 23 luglio 1846 da Giovanni, barone di Bondifè, e da Caterina Guttadauro dei principi di Reburdone. Entrambi i genitori appartenevano a [...] in campo liturgico, settore nel quale la tradizione ereditata dal passato aveva conservato elementi di esteriorità e perfino di superstizione che egli riteneva necessario combattere: in questo la traduzione di alcune opere del Mercier e poi l'invio a ...
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CELOTTI, Paolo
Paolo Preto
Nato a Udine nel 1676, frequentò la scuola dei gesuiti di Gorizia e poi dei serviti a Udine e Venezia. Trasferitosi definitivamente nella capitale, si dedicò con impegno agli [...] confini e che non è oggi possibile limitare bastando che s'impedisca solamente di far progressi maggiori". Talvolta la "superstizione", i "pregiudizj" e "la debolezza dello spirito" di un popolo accecato dalla idolatria trasformano per un solo voto ...
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superstizione
superstizióne s. f. [dal lat. superstitio -onis, comp. di super- e tema di stare «stare»]. – Insieme di credenze o pratiche rituali dettate da ignoranza, frutto di errore, di convinzioni sorpassate, di atteggiamenti irrazionali:...
superstizioso
superstizióso agg. [dal lat. superstitiosus, der. di superstitio -onis «superstizione»]. – Che accetta e segue credenze e pratiche che costituiscono superstizione: è un uomo s.; gente s.; non devi essere così s.!; la magia di...