el ‛UBAID
F. Ippolitoni
È un sito presso Nasiriya, nell'Iraq meridionale, 4 km a O di Ur.
Il sito fu scavato negli anni 1919-1924 da H. R. Hall e C. L. Woolley; nel 1937 P. Delougaz operò ulteriori [...] interesse, in quanto essa è legata alla prima architettura sacra mesopotamica, ed in ultima analisi al problema delle origim sumere (v. eridu, vol. iii, pag. 415). Successivi scavi ad Ur, Eridu, Warka, Rās al Amiya, hanno chiarito la posizione ...
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Vedi URBANISTICA dell'anno: 1966 - 1997
URBANISTICA
A. Boethius
Dopo le importanti realizzazioni di centri abitati in Siria (Gerico), Asia Minore e Macedonia, un maturo materiale urbanistico comincia [...] evidente (cfr. Gjerstad, in Acta Instituti regni Sueciae, x, Opusc. Archaeol., iii, 1944, p. 40 s.).
Secondo calcoli moderni le città sumere arrivavano a un numero di abitanti fra 10 e 20 mila, Babilonia forse a 80.000. L'agricoltura ed i pascoli del ...
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ACCADICA, Arte
G. Furlani
Per arte a., o di Akkad (v.), intendiamo l'arte di quell'epoca della civiltà della Valle dei Due Fiumi (Mesopotamia) durante la quale, all'incirca dal 2350 al 2150 a. C., schiatte [...] Sargon di Akkad, la quale deriva, tanto per le scene rappresentate quanto per il modo della raffigurazione, dalle corrispondenti stele sumere. Vi si vedono file di prigionieri e di soldati, con alla testa il re, nemici caduti divorati dagli avvoltoi ...
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CINTURA
A. Ghidoli
Fascia di pelle, cuoio, tessuto o metallo che cinge l'addome, la vita o i fianchi per stringere o sorreggere le vesti. Nell'Alto Medioevo la c. era un complemento essenziale dell'abbigliamento [...] elemento peculiare della divisa militare, ritenuta simbolo del sacramentum militiae, certo in connessione con l'espressione cingulum militiae sumere. I cinturoni militari erano in cuoio, forniti di una fibbia a placca fissa corredata talvolta da una ...
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sumere
sùmere v. tr. [dal lat. sumĕre «prendere»]. – Latinismo per assumere, prendere, usato esclusivam. riferendosi al sacerdote che si comunica durante la celebrazione della messa: il sacerdote sume l’ostia e il vino.
homo sum, humani nihil a me alienum puto
〈òmo sum umàni nìil a mè ali̯ènum puto〉 (lat. «sono uomo, niente di ciò ch’è umano ritengo estraneo a me»). – Parole pronunciate nell’Heautontimorumenos di Terenzio (I, 1, 25) dal vecchio Cremete, a...